Pediatra Elena de Nitto

Pediatra Elena de Nitto pagina di educazione e divulgazione sulla salute pediatrica.

01/12/2025
29/11/2025

🎄 Regali di Natale: perché scegliere un libro per i bambini! 🎁🎀🎊🎄

Di Dott.ssa Elena De Nitto – Pediatra

*Cari genitori*,
nelle settimane che precedono il Natale molti di voi mi chiedono consigli su cosa regalare ai più piccoli.
Il mio suggerimento è semplice e sempre valido: regalate un libro.

Un libro non è solo un oggetto: è tempo insieme, è relazione, è crescita. È uno dei doni più preziosi che possiamo fare ai bambini fin dai primi mesi di vita.
📖 I 10 motivi per cui leggere ai bambini è così importante

(Secondo il programma Nati per Leggere)

1. Mi piace – Al bambino piace essere accolto, coccolato, ascoltando la vostra voce.

2. Così stiamo insieme – La lettura è un momento di relazione ricco di significato.

3. Me ne ricorderò – Le storie ascoltate lasciano tracce che restano nella memoria.

4. Mi fa bene – Favorisce attenzione, curiosità, sviluppo cognitivo e linguistico.

5. Così mi addormento meglio – Il rituale della storia calma e accompagna al sonno.

6. Ogni volta è diverso – Ogni lettura è una scoperta nuova, anche della stessa storia.

7. Ancora una volta – I bambini amano la ripetizione: dà sicurezza e prevedibilità.

8. Un altro libro – Ogni titolo apre nuovi mondi, emozioni e stimoli.

9. Le figure – Le immagini aiutano a osservare, interpretare, raccontare.

10. “Che ti chiedo perché” – Le storie generano curiosità, dialogo e crescita condivisa.
🎯 Come scegliere il libro giusto per il vostro bambino

Non basta scegliere “un libro per bambini”: è importante scegliere il libro giusto per quel bambino, considerando la sua età, i suoi interessi e il suo modo di stare nel mondo.

Ecco come orientarvi:

In base all’età

0–12 mesi: cartonati resistenti, immagini semplici, contrasti visivi, libri tattili.

1–3 anni: albi illustrati brevi, rime, ripetizioni, libri interattivi.

3–6 anni: storie più strutturate, emozioni, avventura, albi illustrati di qualità.

In base agli interessi
Animali, routine quotidiana, relazioni, emozioni, scoperte… Scegliete ciò che parla al bambino.

In base alla sensibilità
Ogni bambino è unico: alcuni amano storie calme e immagini delicate, altri preferiscono ritmo e colori vivaci.

Ricordate: un solo libro raramente basta. I bambini cambiano rapidamente: avere più titoli permette di accompagnare la crescita in modo più ricco e rispettoso.
🌐 Dove trovare spunti e selezioni di libri affidabili

Ecco alcune ottime risorse dove trovare suggerimenti di qualità:

Nati per Leggere
Bibliografie suddivise per età e temi, consigli professionali e aggiornati.

Rivista Andersen
Recensioni, approfondimenti, premi e selezioni curate da esperti di letteratura per l’infanzia.

Biblioteche per ragazzi
(Salaborsa Ragazzi, Romano Ragazzi e molte altre)
Liste di libri consigliati costruite da bibliotecari specializzati e sempre aggiornate.

Librerie indipendenti per l’infanzia
Offrono consigli personalizzati e selezioni di titoli di alta qualità.

Bologna Children’s Book Fair
Premi internazionali, cataloghi e scoperte da tutto il mondo.

Premio Orbil
Selezioni accurate curate da librai indipendenti italiani.

❤️ Un regalo che cresce con il bambino

Leggere è un gesto semplice ma potentissimo.
Un libro scelto con cura è un abbraccio che continua ogni volta che viene aperto.

Vi auguro un Natale fatto di tempo insieme, pagine sfogliate, storie condivise e tanti “ancora!”.

Dott.ssa Pediatra Elena de Nitto

27/11/2025

🌼 IL SUPPORTO ALLA GENITORIALITÀ🌼

Diventare genitori è un viaggio meraviglioso… ma anche ricco di dubbi, domande e nuove scoperte.
Nel mio lavoro di pediatra, oltre alla cura e alla prevenzione, rientra un compito fondamentale previsto dal Contratto Nazionale dei Pediatri di Libera Scelta: il supporto alla genitorialità.

Questo significa:

👶 accompagnare le famiglie nelle diverse tappe di crescita,
🤝 offrire informazioni basate sull’evidenza,
💬 ascoltare e guidare con attenzione,
🧡 sostenere mamma e papà nelle scelte quotidiane.

Naturalmente, non sempre posso rispondere nell’immediato a ogni domanda – le visite, le urgenze e i tempi di lavoro non lo permettono sempre.
Per questo motivo trovo utile mettere a disposizione strumenti affidabili che possano accompagnarvi anche fuori dallo studio.
💡 Tra le risorse che consiglio spesso c’è UPPA – Un Pediatra Per Amico.

✨ Il sito UPPA offre articoli chiari, aggiornati e basati su evidenze scientifiche, scritti da pediatri, psicologi e professionisti dell’infanzia.
📚 La loro sezione libri raccoglie volumi dedicati alla crescita, all’educazione, al sonno, all’alimentazione e a tanti temi che i genitori affrontano ogni giorno.
📰 Esiste anche una rivista cartacea, curata e piacevole da leggere, ideale per chi desidera approfondire con calma.
Lo considero un ottimo strumento di supporto: non sostituisce il rapporto con il proprio pediatra, ma può offrire risposte affidabili e spunti utili tra una visita e l’altra, aiutandovi a vivere la genitorialità con maggiore consapevolezza e serenità.

PS portebbe essere un buon regalo di natale che i genitori possono utilizzare per un anno intero!
Pediatra Elena de Nitto

21/11/2025

La Società Italiana di Pediatria aggiorna le raccomandazioni sull’uso del digitale in età evolutiva: "No a smartphone fino a 13 anni. Ogni anno guadagnato senza digitale è un investimento sulla salute mentale, emotiva e relazionale"

19/11/2025

Classifica qualità della vita 2025, Caserta tra le peggiori: ecco la posizione 👉 https://ebx.sh/ucreC4

17/11/2025

Una città che rinasce partendo dai più piccoli.

Nel 2025 L’Aquila è indicata come la città italiana che offre la migliore qualità della vita ai bambini secondo la classifica del Sole 24 Ore.

In questa graduatoria il capoluogo conquista il 1° posto in Abruzzo e il 9° assoluto in Italia.

La classifica è elaborata ogni anno dal quotidiano economico e si concentra su indicatori dedicati all’infanzia.

Al centro ci sono parametri concreti: presenza di aree verdi accessibili, strutture sportive, servizi dedicati e qualità dell’aria.

Vengono considerate anche le opportunità educative, dagli spazi per la creatività alle occasioni di apprendimento digitale.

È su questi elementi che L’Aquila primeggia.

Negli ultimi anni il territorio aquilano è salito di ben 18 posizioni nella graduatoria relativa alla fascia d’età 0-14 anni.

Un avanzamento che riflette investimenti continui in parchi urbani attrezzati e in progetti per la mobilità sicura tra casa e scuola.

A sostenere questo percorso c’è anche un laboratorio sociale che integra associazioni, famiglie e istituzioni.

Il risultato è la fotografia di un ambiente considerato accogliente, in cui i bisogni dei più piccoli entrano nella pianificazione cittadina.

Dallo sport alla cultura, l’attenzione si estende ai giochi inclusivi e alle aree protette dove i bambini possono scoprire la natura del Gran Sasso.

La città si differenzia così nel panorama nazionale per la capacità di far convivere sicurezza, benessere e stimoli educativi tra le mura storiche e i quartieri più moderni.

Questa trasformazione si collega direttamente alla rinascita post-sisma.

Il percorso di ricostruzione ha trovato una traduzione concreta in politiche per la crescita felice dei cittadini più giovani.

In questo senso L’Aquila viene descritta come un possibile modello per tutta l’Italia, nato da dati misurabili e scelte amministrative orientate all’infanzia.

Una storia urbana in cui qualità della vita, servizi e comunità convergono intorno alla generazione che abiterà la città di domani.

💁‍♂️ Quel che non sapevi, in breve
👉 Nel 2025 L’Aquila guida in Italia la qualità della vita per i bambini secondo il Sole 24 Ore
👉 La città è 1ª in Abruzzo e 9ª assoluta in Italia nella graduatoria per l’infanzia
👉 Negli ultimi anni il territorio aquilano è salito di 18 posizioni per la fascia 0-14 anni
👉 Investimenti in parchi, mobilità sicura e rete sociale hanno reso L’Aquila un possibile modello nazionale

15/11/2025

*** Settimana Nati per Leggere 2025 I Si parte! ***

Anche quest'anno la Settimana Nati per Leggere è arrivata!🦋
Comincia oggi quel periodo dell'anno in cui amiamo ritrovarci dentro una storia ancor di più, per costruirne una nuova ogni volta. Grandi e piccoli lettori e lettrici assieme a tutte le persone che ovunque, quotidianamente, si impegnano a garantire i 🦋

E quando diciamo "ovunque" intendiamo proprio in tantissimi luoghi, e nei prossimi giorni proveremo a raccontarveli.

Le storie si fanno spazio se tutti assieme facciamo spazio alle storie ❤️

Associazione Culturale Pediatri (ACP) I Associazione Italiana Biblioteche - AIB I Centro per la Salute delle Bambine e dei Bambini onlus

14/11/2025

🆘 Una tragedia che ci riguarda tutti!
Ho già scritto in altri post quanto sia in espansione il disagio adolescenziale , però è Necessario continuare a ribadirlo.

In questi giorni la cronaca ha riportato una notizia dolorosa:
una ragazza di 12 anni, anzi direi ancora una bambina ,a Marcianise, ha scelto di togliersi la vita all’interno della scuola.
Un fatto gravissimo che lascia sgomenti insegnanti, famiglie e l’intera comunità.

Anche se i nostri figli frequentano la scuola dell’infanzia, episodi come questo ci ricordano una verità importante:

👉 La prevenzione del disagio emotivo comincia molto prima dell’adolescenza.
I bambini imparano da piccolissimi come ci si esprime, come si chiede aiuto, come si riconoscono le emozioni difficili.
💬 Perché parlarne quando i bambini sono ancora piccoli?

Perché i primi anni di vita sono una fase decisiva in cui si costruiscono:

la capacità di esprimere ciò che si prova

la fiducia negli adulti come figure di supporto

il sentirsi ascoltati e accolti

la sicurezza emotiva

Se un bambino cresce con adulti che lo ascoltano, gli danno parole per le emozioni, lo aiutano a gestire frustrazioni e paure, diventa un ragazzo più capace di chiedere aiuto quando ne avrà bisogno.

🧸 Che cosa possiamo fare, noi genitori, già alla scuola dell’infanzia?

✔ Dare un nome alle emozioni

Anche ai 3 anni un bambino può dire:
“sono triste”, “sono arrabbiato”, “ho paura”.
Glielo insegniamo noi, giorno dopo giorno.

✔ Essere uno spazio sicuro

Niente frasi come “non è niente” o “non devi piangere”.
Molto meglio:
“ti capisco”,
“sono qui con te”,
“parliamone insieme”.

✔ Mantenere una comunicazione quotidiana

Anche se sono piccoli, chiediamo:
“Com’è andata oggi?”,
“Qual è stata la cosa più bella?”,
“Cosa ti ha fatto arrabbiare o spaventare?”

✔ Insegnare che chiedere aiuto è normale

Non devono imparare a essere “forti”, ma a essere ascoltati.

✔ Collaborare con la scuola

Le maestre dell’infanzia sono spesso le prime a notare cambiamenti nel comportamento.
Parlarsi regolarmente fa la differenza.

📢 Un messaggio a tutti noi adulti

Ogni tragedia che coinvolge un minore non riguarda solo “i ragazzi più grandi”:
è un richiamo a costruire sin da subito un ambiente emotivo sano, in cui i bambini possano parlare, esprimersi, sentirsi al sicuro.

La prevenzione comincia in famiglia, a casa, nella quotidianità, e continua a scuola nei rapporti educativi basati su fiducia e ascolto.
📚 Libri utili per aiutare i genitori a capire i figli sin da piccoli

1. Allenare alla vita – Alberto Pellai
Aiuta i genitori a sviluppare un dialogo affettivo e autorevole che cresce con il bambino.
2. L’arte del Respectful Parenting – Silvia D’Amico
Un approccio basato su rispetto, ascolto e comunicazione empatica fin dai primi anni.
3. I bambini sono cambiati – Silvia Vegetti Finzi
Per comprendere come vivono le emozioni i bambini di oggi e come sostenerli.
4. Sulle tracce dei figli – Saverio Abbruzzese
Un libro che guida i genitori a leggere i segnali emotivi e comunicativi dei bambini.
5. Il genitore strategico – Tinto & Carnile
Utile anche per chi vuole prepararsi alle fasi successive della crescita, imparando forme di dialogo efficace.

Noi genitori dobbiamo imparare ad essere genitori e guide per i nostri figli , dobbiamo studiare per non sbagliare .
Tutti ci dobbiamo interrogare su come agire tutti insieme .

Pediatra Elena de Nitto

12/11/2025
25/10/2025

DIEVIETO DI EDUCAZIONE SESSUALE A SCUOLA !

👉 “In Italia l’educazione sessuale è diventata un tabù di Stato. Ma tranquilli: ci penserà TikTok.”

Cari genitori,

È ufficiale: in Commissione Cultura è passato l’emendamento al DDL Valditara, proposto dagli onorevoli Giorgia Latini e Rossano Sasso (Lega).
Tradotto: alle scuole primarie e medie sarà vietato fare qualsiasi attività “attinente alla sessualità”.
Alle superiori, se ne potrà parlare solo con il consenso scritto dei genitori e dopo aver approvato in anticipo materiali e argomenti.

Motivazione ufficiale?

> “Vogliamo tutelare il ruolo della famiglia e proteggere i bambini da indottrinamenti ideologici.”

Quali sarebbero questi indottrinamenti ideologici che un insegnante potrebbe fare ???

Bene.
Allora prendiamola alla lettera: se la scuola non può più educare, adesso tocca a noi genitori!
Perché questa non è una battaglia politica.

*È una questione di salute, di sicurezza e di dignità*.

🧠 I FATTI (non le opinioni)

In Italia, oltre il 70% degli adolescenti impara tutto sul sesso da Internet o dai coetanei (fonte: Istituto Superiore di Sanità, 2023).

Il 60% dei ragazzi considera la pornografia “una fonte attendibile” per capire come si fa l’amore.

Più del 30% delle ragazze ha vissuto esperienze sessuali non volute prima dei 16 anni (fonte: Terre des Hommes).

Ogni anno in Italia oltre 5.000 minori subiscono abusi sessuali (dati Ministero dell’Interno, 2024).
E nella metà dei casi, non avevano gli strumenti per riconoscerli o parlarne.

Eppure, la priorità del Parlamento è vietare di parlarne a scuola.

💬 Ma cos’è davvero educazione sessuale?

Non è “insegnare a fare sesso”.
È insegnare a non subirlo.

È dire a un bambino:

“Il tuo corpo è solo tuo.”

“Nessuno ha diritto di toccarti o chiederti cose che ti fanno stare male.”

“Le parti intime non sono un segreto: sono private, e vanno rispettate.”

“Se qualcuno ti dice ‘non dirlo a nessuno’, allora è il momento di parlarne subito con mamma e papà O CON UN ADULTO DI FIDUCIA.”

Questo si chiama prevenzione, non ideologia.
È protezione, non provocazione.

💗 Se davvero questa legge vuole restituire ai genitori il ruolo educativo, allora prendiamolo sul serio!

Parlate ai vostri figli. Subito.
Perché educare significa:

-evitare che un bambino cresca senza capire cos’è un abuso,

- evitare che una ragazza diventi una donna convinta che “la gelosia è amore”,

- evitare che un ragazzo creda che dominare sia virile,
- evitare che un adulto cerchi affetto nella sottomissione o nella violenza.

Non possiamo cambiare le leggi, ma possiamo cambiare la cultura.
Ogni parola detta con rispetto è un seme di libertà piantato nel cuore di un bambino.

📚 5 libri che ogni genitore dovrebbe leggere (insieme ai figli):
1️⃣ “Mamma, come sono nato?” – per raccontare la nascita e la vita senza imbarazzi.
2️⃣ “Lina l’esploratrice” – per insegnare alle bambine curiosità e rispetto di sé.
3️⃣ “Tommy scopre il suo corpo” – per i maschi, per parlare di identità e confini.
4️⃣ “Il tuo corpo è tuo!” (Jayneen Sanders) – il testo base sul consenso per i più piccoli.
5️⃣ “Il corpo. Tutto quello che vuoi sapere sul tuo corpo e non osi chiedere” – onesto, scientifico e accessibile.

💬 Cari genitori,
un bambino che conosce il proprio corpo sarà un adulto che non lo lascia distruggere.
Il silenzio non protegge.
Il silenzio espone.

E se la scuola deve tacere,
che a parlare siamo noi genitori.

👩🏻‍⚕️ Dott.ssa – Pediatra Elena de Nitto madre e sostenitrice dei bambini che sanno dire NO.

🧠📱 Smartphone e bambini in età prescolare: una riflessione urgenteCirca un anno fa vennero nel mio studio una mamma il p...
19/10/2025

🧠📱 Smartphone e bambini in età prescolare: una riflessione urgente

Circa un anno fa vennero nel mio studio una mamma il papà e il nonno con un bambino di 8 anni, a metà del terzo anno della scuola primaria. Le maestre avevano lanciato l’ennesimo allarme: il bambino era disattento, disgrafico, discalculico ed aggiungo io anche in forte sovrappeso. I genitori chiedevano un appuntamento urgente con il neuropsichiatra.

Durante la visita, il bambino era completamente immerso in un videogioco e interagiva solo con il tablet.

Chiesi: “Quanto tempo trascorre ogni giorno davanti agli schermi?”

La risposta fu:
"Non lo controlliamo. È nato nel mondo digitale, è normale che giochi, guardi cartoni, faccia tutto con la tecnologia."
Mi elencarono orgogliosamente tutto ciò che “sapeva fare” al computer: disegnare, comporre musica, superare livelli difficilissimi nei giochi, vedere cartoni in diverse lingue…

Risposi che sì, avrei compilato la richiesta per la visita specialistica, ma che prima dovevamo intervenire sull’uso dei dispositivi digitali e riportare l’attenzione del bambino su scrittura, lettura e gioco motorio. Suggerii di ridurre l’uso degli schermi a massimo 30 minuti al giorno.

Ne nacque un’accesa discussione. I genitori erano convinti che, essendo nato nell’era digitale, fosse un dovere lasciare il bambino libero di immergersi nella tecnologia. Preferivano una diagnosi clinica piuttosto che mettere in discussione le proprie scelte educative.

Non tornarono più.

🧩 Con questo post voglio lanciare un messaggio chiaro:
👉 I bambini non nascono digitali, diventano tali in base a ciò che noi adulti permettiamo.
👉 L’uso precoce e incontrollato degli schermi può compromettere lo sviluppo cognitivo, motorio, linguistico ed emotivo.

📖 Per approfondire questo tema, vi consiglio un libro utile, chiaro e ricco di spunti:
“I nativi digitali non esistono” di Cosimo Di Bari, pubblicato da Uppa Edizioni.

Il libro aiuta genitori, insegnanti ed educatori a orientarsi tra falsi miti e reali bisogni educativi.

🎯 Ecco 5 consigli che si possono trarre dalla lettura:

✅ 1. Non anticipare l’ingresso nella tecnologia.
I bambini sotto i 5 anni non hanno bisogno di tablet o smartphone. Hanno bisogno di esplorare il mondo reale con tutti i sensi.

✅ 2. Gli “schermi passivi” non insegnano davvero.
Guardare video educativi non equivale a imparare. L’apprendimento nei primi anni avviene attraverso il corpo, il movimento, il gioco libero e le relazioni.

✅ 3. Non sostituire la relazione con l’intrattenimento.
La tecnologia non può (e non deve) sostituire il contatto umano, la noia creativa o il dialogo.

✅ 4. L’autonomia digitale non è innata.
Un bambino che sa usare un’app non è autonomo: sta solo replicando azioni intuitive. Serve un’educazione digitale consapevole, guidata e progressiva.

✅ 5. Regole chiare e tempi definiti.
Stabilire limiti di tempo quotidiani per l’uso degli schermi (massimo 30-60 minuti al giorno in età scolare) è fondamentale per prevenire dipendenza, disattenzione e isolamento.

🎓 Il libro è basato su evidenze scientifiche, ma è scritto in modo accessibile, senza allarmismi. Un punto di riferimento per educare alla tecnologia, senza esserne sopraffatti.

📚 Titolo: I nativi digitali non esistono
🖋️ Autore: Cosimo Di Bari
🏷️ Editore: Uppa Edizioni

👉 Se siete genitori, insegnanti o semplicemente vi interessa il futuro dei nostri bambini, leggete questo libro.
È uno strumento prezioso per tornare a mettere al centro ciò che conta davvero: il benessere, lo sviluppo armonico e le relazioni autentiche.

Pediatra Elena de Nitto
Benvenuti nel mondo dei genitori consapevoli.

Indirizzo

Viale Piave 43
Curti
81040

Orario di apertura

Martedì 14:00 - 18:30
Sabato 14:00 - 18:30

Telefono

+393272828914

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