19/02/2022
Riflessioni sparse a proposito di corsa
Da qualche tempo corro -a tempo perso, per puro piacere- e ad un certo punto mi son messa in testa che per festeggiare degnamente i miei 40 anni avrei corso una maratona.
Per fare una maratona bisogna prepararsi un minimo seriamente, e così ho fatto, complice un prezioso compagno di corse, seguendo una tabella.
In questo preciso momento sono a metà del mio percorso di preparazione che durerà in tutto 12 settimane e culminerà nella mia prima maratona (si spera!).
Posso già fare un bilancio delle cose che ho imparato e che soprattutto non pensavo avrei imparato!
Sí perché mi sono approcciata a questa prova un po’ come uno scienziato si appresta a fare un esperimento: ambiente asettico, sterile, quantità precise, reazioni ponderate di causa-effetto… e ho scoperto molto presto che non è affatto la stessa cosa!
Pensavo che se avessi seguito la mia “tabella di preparazione” passo passo sarei arrivata alla fine senza fatica, senza intoppi, avrei migliorato lentamente i tempi, avrei allenato il fiato e i muscoli e tutto sarebbe andato liscio.
Peccato che non avevo considerato la dualità della nostra esperienza umana, la mente e il corpo, che ballano una danza perfettamente sincronizzata, in cui ciascun ballerino fa i conti con se stesso e con il suo partner.
Così mi sono trovata ad attraversare diversi “imprevisti” che non avevo calcolato, la stanchezza -del corpo, della mente, come ciascuno reagisce alla stanchezza dell’altro?-, il dolore -del corpo, della mente, come ciascuno reagisce al dolore dell’altro?-, e quindi la frustrazione, la fatica, lo sconforto, ma anche l’esaltazione, la gioia, la determinazione, la concentrazione, la forza di volontà: come ho fatto a non calcolarli prima?!
Perché pensavo che il viaggio fosse solo la meta: fare la maratona.
Non sapevo ancora che la corsa fosse un viaggio che comincia quando allacci per la prima volta le tue scarpe da running, e che ti porta a scoprire nuove sfaccettature di te, a confrontarti coi tuoi limiti, con la tua forza di volontà, ti insegna a prestare attenzione alla connessione tra il tuo corpo e la tua mente, a nutrire il corpo e a dissetare la mente, ad ascoltarli litigare, ad aiutarli a riconnettersi e fare pace.
Qualcuno ha scritto “La vita è un viaggio e chi viaggia vive due volte” beh sì, sono d’accordo, e la corsa ti fa vivere una volta di più ❤️.
Coltiviamo gli affetti, nutriamo i legami, facciamo spazio per tutto quello che -oltre la corsa!- può aiutarci a connetterci davvero con le parti ancora inesplorate di noi.