09/02/2019
Buon giorno a tutti .....
Una delle domande più frequentemente poste dai pazienti che devono risolvere qualche problematica muscolo scheletrica è :
per risolvere il mio problema devo affidarmi ad un fisioterapista o a un osteopata ?
Oppure ..... è meglio un osteopata o un fisioterapista?
Premesso che la risposta a tali domande difficilmente potrà essere categorica e che la risoluzione di qualsiasi disturbo sta nella abilità e competenza del professionista a cui ci si rivolge... cercherò in questo post di dare qualche chiarimento in merito alla questione.
Il fisioterapista è la figura sanitaria abilitata da percorso universitario ( laurea breve ) che , in autonomia e/o dietro prescrizione medica ( generalmente ortopedica, fisiatrica , neurologica) si occupa del trattamento dei disordini motori di natura ortopedica o neurologica attraverso l utilizzo di metodiche manuali o strumentali ( terapie fisiche di vario genere ) . Un fisioterapista ha la competenza di effettuare una valutazione diretta di un paziente e di decidere la migliore modalità di trattamento ; ha inoltre la competenza di indirizzare il paziente dal medico qualora capisca che la problematica in questione vada approfondita ulteriormente ( indagini diagnostiche etc) .
Un fisioterapista può effettuare quindi una consulenza , ma non può esprimere diagnosi sulla problematica in quanto non è un medico .
Per la stessa ragione di cui sopra un fisioterapista non può prescrivere e/ o utilizzare farmaci nel suo trattamento.
La modalità attraverso cui un fisioterapista interviene su un paziente sono elencate di seguito:
Mobilizzazioni articolari
Tecniche manuali ( svariate metodiche )
Massoterapia
Tecniche di allungamento
Tecniche di rinforzo
Tecniche propriocettive
Terapie strumentali ( Tecar, ultrasuoni, laser, tens, ionoforesi , radar, infrarossi etc )
L' osteopata è una figura ad oggi non ancora ufficialmente sanitaria ma che probabilmente lo diverrà ( visti i decreti del 2018) . È un professionista che , attraverso l intervento manuale ,agisce in senso correttivo sulla struttura corporea per ridarle la funzionalità perduta. L 'osteopata cerca di individuare la disfunzione primaria all' interno di uno schema corporeo alterato, riportarla alla normalita' per consentire al corpo di riequilibrarsi e "autoguarisi" .
La nostra struttura corporea è vista in osteopatia come l 'intricato relazionarsi di differenti sistemi :
Strutturale ( ex scheletro , articolazioni , muscolo, tendine )
Cranio sacrale ( articolazioni tra le ossa craniche, connessioni durali intracraniche, circolazione liquorale ,articolazione sacro iliaca)
Fasciale ( connessioni fasciale profonde intermedie e superficiali che collegano tra loro tutte le parti del corpo a vari livelli )
Viscerale ( funzionalità degli organi e loro relazionamento con la struttura corporea muscolo scheletrica ) .
Nella teoria osteopatica quando si evidenzia un problema (a qualsiasi livello) significa che il corpo ha già messo in atto tutti i tentativi di compenso per " autosistemarsi" ma non ha più soluzioni....si genera così il sintomo. All' osteopata spetta il compito di cercare di capire da dove è iniziato il problema , e di capire quale concatenazione di compensi sono stati messi in atto dal nostro corpo da quel momento in poi ....fino alla manifestazione del disturbo.
Non vorrei dilungarmi eccessivamente nella spiegazione della mentalità osteopatica ma penso che un esempio possa valere più di molte parole :
"Atlante si distorce una caviglia facendo le scale dell 'Olimpo.......siccome non ha tempo di farsi curare decide di aspettare alcuni giorni e vedere come và......e con un po' di ghiaccio e pomata in un paio di settimane è come nuovo!
Dopo un mesetto Atlante torna sull' Olimpo e il giorno dopo la sua passeggiata si sveglia con un fastidio al ginocchio ....che durerà per alcuni mesi fino quando inspiegabilmente scompare.
Passato il fastidio Atlante decide di rimettersi in forma dopo i mesi di inattività, dove si era appesantito, e dopo una corsetta prolungata inizia a soffrire di mal di schiena . Atlante ha ormai imparato a tenere sempre con sé la valigetta del prontointervento e dopo qualche pastiglia si rimette in piedi ......deve riiniziare il più in fretta possibile il suo programma di allenamento!
Durante una seduta di allenamento in sala pesi Atlante sente una forte f***a alla spalla e non riesce più ad alzare il braccio .......la pastiglia non fa più effetto.
Atlante decide dopo qualche settimana di andare a farsi controllare per risolvere il problema e gli consigliano un osteopata.......
Il dolore alla spalla non passa perché dal famoso giorno della distorsione alla caviglia Il corpo di Atlante si è posizionato nella maniera più facile per non fargli sentire dolore .....e così ha fatto sia per il dolore al ginocchio che per il mal di schiena. Ora il corpo non sa più cosa fare. Ha bisogno di aiuto per rimettersi a posto . L' osteopata di Atlante deve lavorare sulla struttura adattata a vari livelli senza necessariamente toccare la spalla e,se il suo ragionamento clinico è corretto Atlante guarirà!!"
Ovviamente questa è una storia teorica, però rende bene il concetto di trattare un disturbo a "distanza" e di come potrebbe essere l' approccio osteopatico a un problema.
Tra le 2 categorie professionali a volte non scorre buon sangue .
I fisioterapisti tendono a vedere gli osteopati come figure un po' troppo cervellotiche che vogliono a tutti i costi complicare le cose .
Gli osteopati tendono a considerare i fisioterapisti come figure che agiscono solo sul sintomo ....dando un benessere momentaneo e transitorio ad un problema.
Essendo sia fisioterapista che osteopata mi sento di poter dire la mia opinione a riguardo.
In taluni casi è vero, il ragionamento osteopatico porta a dimenticare che un problema possa esordire anche semplicemente nel distretto dove si ha il sintomo , ed e ' riduttivo pensare che un fisioterapista non possa pensare che nel background di un disturbo ci possa essere qualcosa d' altro.
Inoltre nell' eventualità il disturbo sia concomitante a qualche lesione e/o infiammazione locale è indicato trattare il sintomo sia per una riduzione più precoce del dolore che per una riparazione del tessuto danneggiato ( es. Tecar ) .
A favore dell' osteopatia c' e' senza dubbio la manualità fine sviluppata nel percorso formativo e la considerazione di distretti corporei non molto considerati nella medicina classica (anche se qualcosa si sta muovendo).
La fisioterapia tende ad avere un approccio più facilmente oggettivabile , l osteopatia ad avere una visione più aperta ma più empirica, soprattutto nelle discipline dove tutto si affida alla palpazione e alla sensibilità del singolo operatore.
Nel mio modus operandi non posso dividere le mie competenze e cerco di usare ciò che è più utile e adatto al paziente in quel momento mi si presenta, miscelando spesso tecniche fisioterapiche e osteopatiche .
Sperando di avere fatto un minimo di chiarezza sulla definizione delle professioni che mi riguardano e di non avere offeso nessun collega 😅vi ringrazio per l' attenzione.
S. C.