06/11/2025
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La borsa subacromiale è una struttura anatomica situata all’interno della spalla, inserita tra il muscolo sovraspinato, il muscolo deltoide e l’acromion, un’escrescenza ossea che si estende a partire dalla scapola.
È composta di tessuto connettivo e serve a diminuire l’attrito che si crea fra la testa dell’omero e la cavità glenoidea, la parte della scapola dove essa si innesta.
In condizioni normali, la borsa subacromiale contiene un liquido, detto liquido sinoviale, che la rende più efficace nell’ammortizzare gli urti e fa in modo che la sua forma si adatti completamente ai movimenti del braccio.
𝐋𝐀 𝐁𝐎𝐑𝐒𝐈𝐓𝐄 𝐀𝐋𝐋𝐀 𝐒𝐏𝐀𝐋𝐋𝐀
La borsite della spalla è per l’appunto l’infiammazione della borsa subacromiale.
È una patologia molto comune, che colpisce le persone che compiono sforzi intensi e ripetuti con i muscoli della spalla, come gli atleti [per esempio tennisti, ginnasti e lanciatori] o alcuni lavoratori che svolgono lavori fisici usuranti.
𝐈 𝐒𝐈𝐍𝐓𝐎𝐌𝐈
La borsite provoca un dolore intenso, spesso accompagnato da una sensazione di calore.
Il dolore può esordire lentamente; di solito si intensifica quando la spalla è a riposo da più di 20 minuti, per via dell’anormale accumulo di liquido sinoviale nella borsa, che limita la mobilità articolare e può causare gonfiore.
𝐼𝑙 𝑐𝑙𝑎𝑠𝑠𝑖𝑐𝑜 𝑠𝑒𝑔𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑏𝑜𝑟𝑠𝑖𝑡𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑝𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑒̀ 𝑖𝑙 𝑓𝑜𝑟𝑡𝑒 𝑑𝑜𝑙𝑜𝑟𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑖 𝑎𝑣𝑣𝑒𝑟𝑡𝑒 𝑠𝑜𝑙𝑙𝑒𝑣𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑖𝑙 𝑔𝑜𝑚𝑖𝑡𝑜 𝑜𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑐𝑒𝑟𝑡𝑎 𝑎𝑛𝑔𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑢𝑜̀ 𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑖𝑚𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑎𝑙𝑧𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑏𝑟𝑎𝑐𝑐𝑖𝑜 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎 𝑙𝑎 𝑡𝑒𝑠𝑡𝑎. 𝐷𝑜𝑝𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑙 𝑝𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒 ℎ𝑎 𝑟𝑖𝑎𝑡𝑡𝑖𝑣𝑎𝑡𝑜 𝑙𝑎 𝑠𝑝𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑑𝑎 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑐ℎ𝑒 𝑚𝑖𝑛𝑢𝑡𝑜, 𝑖𝑙 𝑑𝑜𝑙𝑜𝑟𝑒 𝑠𝑖 𝑎𝑡𝑡𝑒𝑛𝑢𝑎 𝑒 𝑝𝑢𝑜̀ 𝑎𝑑𝑑𝑖𝑟𝑖𝑡𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑠𝑐𝑜𝑚𝑝𝑎𝑟𝑖𝑟𝑒, 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑖𝑙 𝑙𝑖𝑞𝑢𝑖𝑑𝑜 𝑠𝑖𝑛𝑜𝑣𝑖𝑎𝑙𝑒 𝑡𝑜𝑟𝑛𝑎 𝑖𝑛 𝑐𝑖𝑟𝑐𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒𝑑 𝑒̀ 𝑑𝑖 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑜 𝑖𝑛 𝑔𝑟𝑎𝑑𝑜 𝑑𝑖 𝑙𝑢𝑏𝑟𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑟𝑒 𝑙’𝑎𝑟𝑡𝑖𝑐𝑜𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒.
𝐈𝐋 𝐑𝐔𝐎𝐋𝐎 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐁𝐎𝐑𝐒𝐈𝐓𝐄 𝐍𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐒𝐈𝐍𝐃𝐑𝐎𝐌𝐄 𝐃𝐀 𝐂𝐎𝐍𝐅𝐋𝐈𝐓𝐓𝐎
Spesso queste infiammazioni sono connesse alla cosiddetta “sindrome da conflitto subacromiale”, una condizione nella quale la testa dell’omero sale e va a spingere sulla superficie del tendine del muscolo sovraspinato, comprimendolo contro l’acromion e rendendo doloroso qualsiasi movimento di adduzione.
𝐒𝐂𝐀𝐂𝐂𝐎 𝐌𝐀𝐓𝐓𝐎 𝐀𝐋 𝐃𝐎𝐋𝐎𝐑𝐄 𝐈𝐍 𝟓 𝐌𝐎𝐒𝐒𝐄
1] Fisioterapia: la metto al primo posto perché la considero l’elemento più importante, senza il quale non è possibile risolvere il problema. La costanza e la diligenza del paziente nel seguire le indicazioni per la riabilitazione sono l’elemento più importante del trattamento;
2] Riposo: quasi altrettanto importante è fare attenzione ad evitare di sforzare la spalla, rispettando i periodi di riposo prescritti dal team di riabilitazione, sia a seguito dell’intervento chirurgico, sia nel caso esso non sia necessario;
3] Infiltrazioni [e i loro limiti]: l’assunzione di farmaci antidolorifici, che all’inizio sono somministrati localmente attraverso il metodo dell’infiltrazione, è il terzo caposaldo di un trattamento efficace. Le infiltrazioni hanno però il limite di allontanare il problema solo temporaneamente e – soprattutto – che il loro effetto diminuisce nel tempo;
4] Terapie fisiche: metodi come le onde d’urto, le tecniche di medicina rigenerativa o la Tecarterapia possono avere un effetto antinfiammatorio ed essere un efficace aiuto nel caso non si ritenga di trattare il problema chirurgicamente, ma sono utili anche in caso contrario, sempre nella fase di riabilitazione;
5] Intervento chirurgico: lo metto all’ultimo posto, anche se in modo un poco provocatorio: è chiaro che in alcuni casi, se vi sono danni seri alle strutture dell’articolazione, l’intervento chirurgico è indispensabile. D’altra parte, è pur vero che un intervento chirurgico perfetto non è efficace, se il paziente non segue la strategia di cura nella sua interezza, che spesso si snoda in tutte e cinque le "mosse" che ho elencato.