Dr. Andrea Testa - studio Testapsicologia

Dr. Andrea Testa - studio Testapsicologia Psicologia del Benessere, psicoterapia, ipnosi clinica, terapia della famiglia, terapia forestale, psicodramma.

Esperto psicologia sistemico-relazionale
Master in ipnositerapia e psicoterapia eriksoniana - Società Italiana di Ipnosi
Master in ipnositerapia - Centro CIICS di Torino
Conduttore Terapia Forestale
Conduttore psicodramma analitico

Ricevimento: Dogliani (cn) - vicolo Pizzorno, 1
Consulenze On-Line

Oggi si celebra la "Giornata mondiale per la lotta contro l'Aids".È un’occasione importante. La ricerca ha fatto enormi ...
01/12/2025

Oggi si celebra la "Giornata mondiale per la lotta contro l'Aids".

È un’occasione importante. La ricerca ha fatto enormi progressi nelle cure ma guai ad abbassare la guardia.
Perché se è vero che le nuove diagnosi di infezione da Hiv sono in calo, è altrettanto vero che il numero dei contagi tra i giovani cresce.

Guai, dunque, a sottovalutare l’importanza della prevenzione, dei test e dell’assistenza alle persone con l’Hiv.

Per natura siamo esseri sociali: cerchiamo il contatto, la condivisione, e spesso desideriamo costruire relazioni più pr...
30/11/2025

Per natura siamo esseri sociali: cerchiamo il contatto, la condivisione, e spesso desideriamo costruire relazioni più profonde.
Eppure ci sono momenti in cui possiamo sentirci soli, quasi sospesi, e iniziamo a dubitare della possibilità di trovare davvero compagnia o amicizia.

In quelle situazioni può essere utile fermarsi un attimo e osservare cosa sta accadendo dentro di noi.
A volte, senza accorgercene, mettiamo in atto piccoli comportamenti o pensieri che ci portano a isolarci, magari per proteggerci o per timore di non essere compresi.

Riconoscerlo non significa attribuirsi colpe, ma aprire uno spazio di consapevolezza da cui ripartire per costruire relazioni più autentiche e soddisfacenti.

29/11/2025

29/11/2025

- Prof?
- Sì?
- Massimo mi ha chiamata t***a.
- Cos’è che ha fatto?
- Mi ha chiamata t***a.
- Ma è gravissimo. Adesso ci fermiamo un attimo e affrontiamo per bene la questione.
- Grazie prof.
- Aspetta, ce l’hai il consenso?
- Il consenso?
- Il consenso firmato dei tuoi per poter fare educazione sentimentale e sessuale a scuola?
- No.
- Sicura?
- Sì.
- Va bene, T***a era un’antica città dell’Asia Minore, resa celebre dai poemi omerici per la lunga guerra scoppiata dopo il rapimento di Elena. Hai domande?
- Non ho capito.
- Tranquilla, poi approfondiamo quando leggiamo l’Iliade.
- Ma prof, io veramente…
- Qualcun altro?
- Prof, Sara mi ha detto che il mio corpo fa schifo.
- Terribile, davvero terribile. Questa è violenza verbale, e io sono pronto a spigarti tutto dopo che, cortesemente, mi hai mostrato il consenso firmato dei tuoi.
- Non ce l’ho.
- Lo sapevi che nell’arte greca il Corpo Ideale nel canone di Policleto prevedeva proporzioni precise, che peraltro oggi considereremmo irrealistiche?
- Mi ha fatto piangere.
- Mi dispiace, ma hai qualche domanda su Policleto?
- No.
- Benissimo, e anche questa è fatta.
- Prof, ieri un ragazzo mi ha toccata senza che io glielo chiedessi.
- Cosa?
- Ieri un…
- Consenso firmato?
- No.
- E allora fisica: quando due corpi entrano in contatto...
- Veramente io vorrei sapere cosa devo fare se succede ancora.
- Non posso dirtelo senza consenso firmato dai tuoi. Quello che posso dirti è l’anno della caduta dell’Impero Romano d’Occidente.
- Prof, i miei amici dicono che se non faccio certe cose sono uno sfigato. Lei che dice?
- Consenso firmato?
- No.
- E allora, caro mio, io dico 476 d.C.
- Prof, è normale che il mio ragazzo si arrabbi se esco con altre persone?
- Consenso firmato?
- No.
- La Carta delle Nazioni Unite del 1945 dice che ogni entità sovrana ha diritto alla libera autodeterminazione.
- Prof, mi ha chiesto una foto… e se poi la manda in giro?
- Nel Rinascimento il concetto di nudo…
- Prof ci spiega il consenso?
- Hai il consenso firmato dei tuoi?
- No.
- E allora senza consenso non posso spiegarti il consenso.
- Prof.
- Sì?
- Non stiamo capendo niente.
- Ah, voi non state capendo niente? Immaginate di essere me, intrappolato in un doppio paradosso. Da una parte per fare educazione affettiva ho bisogno di un consenso dei vostri genitori. Consenso che prevede la visione preventiva di tutto il materiale del corso, cosa che fra parentesi non accade per le altre materie. Senza scomodare l’articolo 33 della Costituzione, ci sarebbe anche da far notare che questo sottintende neanche troppo velatamente che i genitori sappiano meglio della scuola cosa serva ai ragazzi dal punto di vista educativo. Dall’altra parte, per quanto la scuola possa definire quali siano le esigenze dei ragazzi, non ha la più pallida idea di come mettere in pratica questa risposta a una necessità sempre più evidente. Perché questa educazione è affidata a noi docenti, che con le nostre lauree in italiano, in matematica e in chimica il più delle volte non siamo in grado di trattare un argomento così complesso e delicato. Ma la scuola, per questioni un po’ economiche e un po’ ideologiche, non è sempre disposta a farlo fare agli psicologi.
- E quindi?
- E quindi indovina chi rimane fregato? Bravissimi, giù le mani.
- Ma prof, scusi, io ho un’idea.
- Sentiamo.
- Non potrebbe rendere tutto obbligatorio e poi eventualmente i nostri genitori possono firmare per chiedere di non farci partecipare?
- Ma cosa credi che sia? L’ora di religione?

Illustrazione di Amandine Delclos.

Quello che sa bene ogni umano che ha un cane, a cui vuole bene, ora è anche confermato da una ricerca sperimentale.Una r...
27/11/2025

Quello che sa bene ogni umano che ha un cane, a cui vuole bene, ora è anche confermato da una ricerca sperimentale.
Una ricerca pubblicata sulla rivista "Current Biology" dimostra che i cani dispongono di abilità socio-cognitive che gli consentono di riconoscere l'intenzione di comunicare con loro, una capacità che si ritiene simile a quella manifestata dai bambini fra i sei mesi e i due anni.

Lo studio ha sfruttato le tecniche di tracciamento dei movimenti degli occhi: attraverso queste tecniche "siamo in grado di dare un'occhiata 'di prima mano' a come lavori in effetti la loro mente" ha detto Topàl il direttore della ricerca, aggiungendo di nutrire la speranza che questa nuova tecnologia possa in seguito portare a molte nuove sorprese su come funzioni effettivamente la mente del miglior amico dell'uomo.

“Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non poter credere a nessuno.”— G.B. ShawQuesta fra...
25/11/2025

“Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non poter credere a nessuno.”
— G.B. Shaw

Questa frase coglie un punto psicologico essenziale: la menzogna non danneggia solo la relazione con l’altro, ma mina la nostra stessa capacità di fidarci.

Quando mentiamo abitualmente — anche in forme sottili, piccole omissioni, mezze verità dette “per evitare problemi” — creiamo una frattura interna. Se io stesso manipolo la realtà, come posso essere certo che gli altri non faranno lo stesso con me?
Il mondo diventa improvvisamente meno sicuro, meno prevedibile, meno affidabile.

In terapia questo tema emerge spesso: chi fatica a fidarsi degli altri, a volte, è stato costretto a vivere per anni dentro strategie di protezione basate sulla dissimulazione, sul non mostrarsi davvero. Ma ogni maschera chiede un prezzo: l’impossibilità di riconoscere nell’altro un luogo sicuro.

Oggi è la giornata per l' eliminazione della violenza contro le donne.Naturalmente per ricordalo tutti gli altri giorni.
25/11/2025

Oggi è la giornata per l' eliminazione della violenza contro le donne.
Naturalmente per ricordalo tutti gli altri giorni.

SPRINGSTEEN  - LIBERAMI DAL NULLAIn questi giorni è uscito nelle sale “Liberami dal nulla”, il nuovo film scritto e dire...
24/11/2025

SPRINGSTEEN - LIBERAMI DAL NULLA
In questi giorni è uscito nelle sale “Liberami dal nulla”, il nuovo film scritto e diretto da Scott Cooper. Non è un film musicale in senso stretto, non è un biopic celebrativo e non è nemmeno un nostalgico ricordo degli anni Ottanta. Il film segue Bruce Springsteen in un periodo molto circoscritto della sua vita: la genesi dell’album acustico Nebraska. Ed è proprio questa scelta narrativa a rivelarne la natura più profonda.

Il film, infatti, non racconta la carriera di un artista, ma la crisi interiore di un uomo che, proprio nel pieno del successo mondiale, si trova improvvisamente costretto a fare i conti con ciò che non ha mai davvero guardato: le ferite del passato, i temi irrisolti, le radici invisibili della propria sofferenza.
È un momento di smarrimento psicologico, un “vuoto” depressivo in cui la celebrità non solo non aiuta, ma rischia di amplificare ciò che era rimasto in ombra.

Ciò che permette a Springsteen di attraversare questa crisi non è la forza del personaggio “Boss”, ma due risorse profondamente umane e terapeuticamente centrali:

L’amicizia autentica, quella capace di restare presente senza invadere, di sostenere senza sostituirsi, di fare un passo indietro quando riconosce il limite del proprio aiuto.
L’arte come linguaggio emotivo, come strumento per dare forma, voce e significato al dolore. Registrare Nebraska diventa per Springsteen un modo per nominare i propri sentimenti più profondi, riconoscerli e trasformarli.

Il film mostra così non solo la nascita di un disco essenziale e ruvido, ma il percorso di un uomo che impara a riconciliarsi con sé stesso, a perdonare, ad accettare, a svuotare di potere i propri traumi. Un processo che ha molto in comune con un percorso terapeutico: guardare ciò che fa male, sostenerne il peso, attraversarlo e infine integrarlo nella propria storia personale.

È da questa riconciliazione che Springsteen torna al mondo con nuova energia creativa, fino ad arrivare all’album Born in the U.S.A.: non la celebrazione di un successo, ma l’affermazione identitaria di chi è riuscito a “liberarsi dal nulla” che lo tratteneva.

Un film che, al di là della musica, parla profondamente di noi: di come ciascuno possa ritrovare sé stesso quando sceglie di ascoltare le proprie ombre e imparare a trasformarle.

FELICITA'Spesso non ci rendiamo conto di essere felici.Capita invece che ci ricordiamo di aver vissuto un momento di fel...
23/11/2025

FELICITA'
Spesso non ci rendiamo conto di essere felici.
Capita invece che ci ricordiamo di aver vissuto un momento di felicità ricordando un istante del nostro passato. Di solito si tratta di un momento in cui ci siamo sentiti profondamente in armonia, uniti a qualcuno, o a qualche cosa di ideale, fusi con esso con la sensazione di far parte di qualche cosa di più grande, che ci trascende e ci comprende.
Quando questo sentimento è rivolto ad una persona particolare lo chiamiamo Amore.

Probabilmente è per questo che sul momento, intenti a goderci il momento, non ce ne rendiamo quasi conto, proprio perché in quell'istante lì la nostra coscienza ci sovrasta, è più ampia di quanto siamo soli e pensiamo e sentiamo solo noi stessi.

Quindi forse è vero che la percezione della nostra felicità, più ancora che dalla sensazione di piacere che sperimentiamo, vive nel ricordo di averla vissuta e nella speranza di riviverla.

😄
22/11/2025

😄

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