18/10/2024
Quando uno vuole intraprendere un percorso dimagrante dovrebbe sapere alcune cose: poco serve perdere 10-15 kg se poi si riprendono l’anno successivo, il famoso dimagrimento in funzione del costume da bagno non solo è inutile ma dannoso. Durante un calo ponderale di 15 kg sopratutto se fatto in poco tempo si perde una parte di adipe ma anche una parte di acqua e di massa muscolare. Tutto questo può produrre un po’ di disidratazione se non si è attenti a bere molta acqua e un impoverimento del tono muscolare se non si ha cura di far lavorare gambe e braccia. La camminata ci aiuta a dimagrire ma non a recuperare il tono muscolare, quindi occorre un esercizio fisico più completo che interessi gambe, addominali, braccia e muscoli dorsali. La corretta alimentazione e una attività fisica costante, fatta di 4-5 ore settimanali, consentono di perdere peso in maniera equilibrata. Si deve perdere il 70-80% di grasso e solo un 20% tra acqua e muscolo. Poi inizia la seconda fase, forse la più importante, stabilizzare il peso raggiunto, sono consentite solo modeste oscillazioni, da ritenere fisiologiche. Questo periodo servirà ai tessuti periferici, a idratarli, a consentire che la pelle non perda luminosità ed elasticità. Pressione sanguigna e attività cardiaca ne trarranno giovamento. Le articolazioni sotto carico, anche e ginocchia, si sentiranno sollevate da un sovraccarico che nuoceva loro. Non tutte le persone tengono conto di questi aspetti ma vanno alla ricerca dei risultati immediati e, purtroppo, non tutti i tecnici della nutrizione, sopratutto se non sono medici, si prefiggono questi risultati. Tanti tendono ad accontentare l’utente che si è rivolto a loro, quindi guardano al risultato immediato! Il sovrappeso è un sintomo che di solito si associa ad altro. Raramente causato da malattie, come l’ipotiroidismo occorre individuare gli altri problemi che stanno a monte del sovrappeso. Problemi legati alla famiglia, o al lavoro, o più ampiamente ad una caduta di fiducia in se’ stessi, una autostima che è venuta a mancare. In questi casi il cibo è stato una gratificazione. Tutto questo va affrontato con la consapevolezza che si può risolvere. Si deve risolvere! Poi anche il sovrappeso potrà diminuire e sarà il premio ad una terapia che avrà tenuto conto di tutta la persona. Un modello terapeutico olistico ( da holos = intero) in quanto la cura si sarà concentrata su tutta la persona non unicamente sul suo disturbo. L’obbiettivo è quello di dare consapevolezza alla persona che saprà superare le crisi, le difficoltà che si ripresentano durante la vita, senza ricadere negli stessi errori. È una strategia che non si basa solo sulla conoscenza di ciò che contiene un cetriolo o una melanzana, non trasforma un regime alimentare in un elenco di proibizioni ma si concentra sulla persona. La persona è un insieme di organi, muscoli e ghiandole che lavorano d’istinto ma anche perché gestiti e guidati dal cervello. Se vogliamo ottenere un risultato importante dobbiamo risalire al vertice, alla guida di tutto, al cervello. Diversamente avremmo solo cambiato un abito che dopo mesi tornerà ad essere vecchio, da cambiare di nuovo.