Ambulatorio Anoressia Bulimia Obesità Dott.ssa Calugi

Ambulatorio Anoressia Bulimia Obesità Dott.ssa Calugi Medicina e salute

Anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da binge-eating e obesità|
🖊Percorsi terapeutici specialistici con équipe multidisciplinare| 💻 Terapia online per chi non può raggiungerci| 📍Empoli | 🌐 ambulatorioanoressiabulimiaobesita.it |

Le basi del Mangiar Sano👇🏼🥦 Più verdure e più varietà è sempre meglio🍎 Tanta frutta, di tutti i colori🌾 Cereali integral...
03/12/2025

Le basi del Mangiar Sano👇🏼

🥦 Più verdure e più varietà è sempre meglio
🍎 Tanta frutta, di tutti i colori
🌾 Cereali integrali come pane e pasta integrale
🥚 Proteine sane: pesce, legumi, pollo, semi oleaginosi
🫒 Oli sani come olio extravergine d’oliva
💧 Acqua come bevanda principale

03/12/2025

Dr. Riccardo Dalle Grave Responsabile scientifico AIDAP L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato le sue prime linee guida ufficiali sull’uso

Cos’è il Clinical Perfectionism Questionnaire (CPQ)?Il Clinical Perfectionism Questionnaire (CPQ) è uno strumento rapido...
01/12/2025

Cos’è il Clinical Perfectionism Questionnaire (CPQ)?

Il Clinical Perfectionism Questionnaire (CPQ) è uno strumento rapido e scientificamente validato che permette di misurare il perfezionismo clinico, una forma disfunzionale di perfezionismo che può influenzare profondamente il benessere psicologico.

Nell’ambito dei disturbi dell’alimentazione, il perfezionismo clinico può diventare un vero fattore di mantenimento della patologia e ostacolare il percorso di cura.
La versione italiana del CPQ ha mostrato ottime proprietà psicometriche e permette ai clinici di monitorare i progressi nel tempo.

Presso il nostro ambulatorio utilizziamo il CPQ per:
✔ valutare il livello di perfezionismo clinico
✔ comprendere meglio la storia del paziente
✔ personalizzare l’intervento terapeutico
✔ verificare i miglioramenti durante il trattamento

Chi Siamo👇🏻Dott.ssa Simona CalugiPsicologo – Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale, esperta nel trattamento dei distu...
30/11/2025

Chi Siamo👇🏻

Dott.ssa Simona Calugi

Psicologo – Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale, esperta nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione e dell’obesità.

La Dott.ssa Simona Calugi è una professionista con consolidata esperienza clinica nel trattamento di anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da binge-eating, ARFID, sovrappeso e obesità.

È docente del Master rivolto ai professionisti “Terapia e prevenzione dei disturbi dell’alimentazione e dell’obesità” e di numerose Scuole di Specializzazione in Psicoterapia in Italia.

Svolge attività di ricerca clinica presso il Dipartimento dei Disturbi dell’Alimentazione e dell’Obesità della Casa di Cura Villa Garda e ha pubblicato numerosi articoli su riviste scientifiche internazionali.

È inoltre presidente AIDAP, associazione medico-scientifica indipendente che promuove prevenzione, educazione, trattamento e ricerca sui disturbi dell’alimentazione e dell’obesità.

📍 Riceve a Empoli e offre anche consulenze online.

📞 345 1639017

📧 info@ambulatorioanoressiabulimiaobesita.it

Per anni Marta ha pensato di non avere più possibilità.“Ormai sei cronica”, le avevano detto.E quelle parole le erano en...
29/11/2025

Per anni Marta ha pensato di non avere più possibilità.
“Ormai sei cronica”, le avevano detto.
E quelle parole le erano entrate dentro come una condanna.

Avvocata, 30 anni, una vita che scorreva tra lavoro, solitudine e numeri: calorie, peso, chilometri di corsa. Due ricoveri, tante terapie, tante speranze spente. Dietro un abbigliamento perfetto, uno sguardo vuoto.

Quando è arrivata da noi, lo ha fatto quasi “per fare un favore agli altri”.
Lei non ci credeva più.

Poi ha iniziato la CBT-E. Con cautela, con dubbi, ma con un pensiero:
“Peggio di così non può andare… proviamo.”

E passo dopo passo, con fatica e coraggio, ha iniziato a cambiare.
Ha scoperto significati nuovi nei suoi comportamenti, ha affrontato le difficoltà senza scappare, ha continuato anche quando era difficile.

Oggi Marta lavora in uno studio associato, ha colleghe che sono diventate amiche, e soprattutto ha ritrovato uno sguardo vivo, presente.
Vacilla ancora, certo. Ma vive.
E questo vale più di qualsiasi etichetta.

“Marta, e la tua anoressia cronica?”
Chissà… forse avevano sbagliato.

👉 La guarigione è possibile. Sempre. Anche quando non ci credi più tu.

https://www.ambulatorioanoressiabulimiaobesita.it/2024/la-storia-di-marta-e-della-sua-anoressia-cronica/

Programmi di prevenzione dei disturbi dell’alimentazione basati sulla dissonanza cognitiva: cosa ci dicono gli studi?La ...
26/11/2025

Programmi di prevenzione dei disturbi dell’alimentazione basati sulla dissonanza cognitiva: cosa ci dicono gli studi?

La ricerca mostra che i programmi di prevenzione basati sulla dissonanza cognitiva possono ridurre in modo significativo diversi fattori di rischio dei disturbi dell’alimentazione:
👉 internalizzazione dell’ideale di magrezza
👉 insoddisfazione corporea
👉 restrizione dietetica
👉 affettività negativa
👉 sintomi specifici e rischio di esordio futuro

In alcuni casi, questi effetti si mantengono anche a 3 anni di follow-up.

Gli interventi coinvolgono giovani donne con preoccupazioni per l’immagine corporea in esercizi verbali, scritti e comportamentali che richiedono di criticare l’ideale di magrezza. Questo processo genera una lieve dissonanza che motiva al cambiamento e riduce l’adesione a modelli corporei irrealistici.

In uno studio sperimentale su 124 studentesse, il gruppo che ha ricevuto l’intervento di alta dissonanza cognitiva ha mostrato una maggiore riduzione di diversi fattori di rischio rispetto al gruppo di controllo.
Anche la condizione di bassa dissonanza cognitiva ha prodotto miglioramenti significativi, mantenuti in parte anche al follow-up.

Gli autori sottolineano comunque alcune limitazioni: le due condizioni differivano per più variabili, non è stata misurata direttamente la dissonanza cognitiva e la numerosità del campione era modesta. Nonostante ciò, i risultati supportano l’idea di sviluppare programmi “potenziati” che integrino elementi dell’intervento ad alta dissonanza.

Per informazioni:
https://www.ambulatorioanoressiabulimiaobesita.it/2023/programmi-di-prevenzione-dei-disturbi-dellalimentazione-basati-sulla-dissonanza-cognitiva-in-giovani-donne-con-preoccupazioni-per-limmagine-corporea-uno-studio-sperimentale/

Dieta ferrea e disturbi dell’alimentazione: cosa c’è da sapereLa dieta ferrea – fatta di regole rigide, estreme e diffic...
24/11/2025

Dieta ferrea e disturbi dell’alimentazione: cosa c’è da sapere

La dieta ferrea – fatta di regole rigide, estreme e difficili da rispettare – può sembrare una forma di forza di volontà.
In realtà ha effetti profondi e spesso dannosi sul benessere psicologico e sulle relazioni.

❗ Conseguenze della dieta ferrea

▪️Pensieri continui sul cibo e difficoltà di concentrazione

▪️Ansia prima dei pasti per paura di “sbagliare”

▪️Sensi di colpa quando non si seguono le regole

▪️Difficoltà a condividere i pasti con gli altri

➡️ Perché mantiene attivo il disturbo dell’alimentazione

La dieta ferrea alimenta un vero e proprio circolo vizioso:

▪️Restrizione calorica

Può portare o mantenere sottopeso e malnutrizione, con importanti conseguenze sul funzionamento psicologico ed emotivo.

▪️ Favorisce le abbuffate

Le regole rigide, quando inevitabilmente vengono infrante, portano a perdita di controllo.
La restrizione, poi, aumenta la spinta biologica a mangiare in eccesso.

➡️Perché è così difficile interromperla?

Chi soffre di un disturbo dell’alimentazione spesso vede la dieta ferrea come:

▪️una prova di valore personale,

▪️un dovere morale,

▪️una compensazione dopo un’abbuffata,

▪️una strategia “necessaria” se ha vissuto periodi di sovrappeso.

➡️Valutare le regole dietetiche: il DRI

Nel nostro ambulatorio utilizziamo il Dietary Rules Inventory (DRI),
https://www.ambulatorioanoressiabulimiaobesita.it/wp-content/uploads/2024/02/Dietary-Rules-Inventory-DRI.pdf

Uno strumento validato che ci aiuta a:

▪️identificare e quantificare le regole dietetiche rigide

▪️capire quanto influenzano la vita quotidiana

▪️esplorare le motivazioni sottostanti

Il DRI contiene 30 domande su comportamenti molto comuni: evitare pasti sociali, fissare soglie caloriche ferree, mangiare solo alcuni alimenti, evitare condimenti, porzioni eccessivamente piccole, ecc.

CBT-E: come si interviene sulla dieta ferrea

La terapia cognitivo-comportamentale migliorata (CBT-E) aiuta a superare la dieta ferrea in 3 fasi:

1. Comprendere e motivarsi al cambiamento

Si analizzano funzioni, costi, benefici e meccanismi di mantenimento.

2. Intervenire sulle regole rigide

Attraverso:

▪️lavoro sull’immagine corporea

▪️modifica delle regole alimentari rigide

▪️ripristino del peso (quando necessario)

3. Prevenire le ricadute

Si rafforza la flessibilità alimentare e si monitorano eventuali segnali di ritorno alle vecchie regole.

Chi siamo👇Ambulatorio ABO è un centro specializzato nella prevenzione, valutazione e trattamento dei disturbi dell’alime...
22/11/2025

Chi siamo👇

Ambulatorio ABO è un centro specializzato nella prevenzione, valutazione e trattamento dei disturbi dell’alimentazione e dell’obesità. La nostra équipe è composta da professionisti riconosciuti a livello internazionale, impegnati nella ricerca scientifica e nella pratica clinica, per offrire ai pazienti percorsi basati sulle più recenti evidenze.

➡️Tra i nostri membri figura il dott. Riccardo Dalle Grave, endocrinologo, specialista in scienze dell’alimentazione e psicoterapeuta. È segretario scientifico dell’AIDAP, fellow dell’Academy for Eating Disorders e dirige l’Unità di Riabilitazione Nutrizionale della Casa di Cura Villa Garda.

Autore di numerose pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali e di libri sul trattamento dei disturbi dell’alimentazione e dell’obesità, il dott. Dalle Grave è inoltre responsabile scientifico e docente del Master in Terapia e prevenzione dei disturbi dell’alimentazione e dell’obesità e insegna in diverse scuole di specializzazione.

Svolge attività di supervisione clinica in centri di riferimento internazionali, tra cui l’Università di Bergen (Norvegia), il Child and Youth Mental Health Service di Brisbane (Australia), il Children’s Hospital di Minneapolis (USA) e l’American Center for Psychiatry and Neurology di Dubai, oltre ad aver collaborato con i servizi specialistici di Oslo e Sollentuna.

Lo stigma interiorizzato come fattore transdiagnostico nei disturbi dell’alimentazioneLe persone con peso elevato sperim...
21/11/2025

Lo stigma interiorizzato come fattore transdiagnostico nei disturbi dell’alimentazione

Le persone con peso elevato sperimentano spesso stigma e discriminazione legati al corpo. Quando questi messaggi vengono interiorizzati — cioè quando si inizia a credere di “meritare” giudizi negativi o di incarnare stereotipi come pigrizia o scarsa forza di volontà — l’impatto sulla salute mentale diventa significativo e profondo. Uno studio recente, pubblicato su Eating Disorders: The Journal of Treatment & Prevention, ha analizzato 98 donne con disturbi dell’alimentazione, con un ampio range di peso e diagnosi diverse.
L’obiettivo era comprendere come tre fattori influenzano la psicopatologia dei disturbi alimentari:

Interiorizzazione dei pregiudizi sul peso

Sorveglianza del corpo (controllare costantemente il proprio aspetto)

Vergogna del corpo

Cosa è emerso

Tutti e tre i fattori sono associati a una maggiore gravità del disturbo alimentare.

Sorveglianza del corpo → più restrizione dietetica

Interiorizzazione del peso + vergogna del corpo → maggiore valutazione di peso e forma

Solo l’interiorizzazione del peso → più insoddisfazione corporea

💡 Interessante: l’internalizzazione dello stigma NON è collegata all’IMC.
Può colpire chiunque, in qualsiasi corpo.

Perché è importante?

Lo stigma interiorizzato è un fattore transdiagnostico: attraversa categorie cliniche diverse ed è strettamente legato all’immagine corporea e ai comportamenti alimentari.
Contrastare i messaggi sociali stigmatizzanti diventa quindi parte fondamentale del percorso di cura.

Per sostenere davvero la guarigione dai disturbi dell’alimentazione non basta lavorare sui comportamenti: è essenziale affrontare anche i messaggi interiorizzati sul corpo e sul peso.

https://www.ambulatorioanoressiabulimiaobesita.it/2022/lo-stigma-interiorizzato-come-fattore-transdiagnostico-nelle-donne-con-disturbo-dellalimentazione/

Ecco l'intervista realizzata da Telenord a Simona Calugi sul congresso Aidap Associazione Italiana Disturbi dell'Aliment...
19/11/2025

Ecco l'intervista realizzata da Telenord a Simona Calugi sul congresso Aidap Associazione Italiana Disturbi dell'Alimentazione e del Peso a Genova.

Prevenzione, ricerca e cura dei disturbi dell’alimentazione al centro del dibattito nazionale.
�Il 14 e 15 novembre Genova ha ospitato il Congresso AIDAP su disturbi dell’alimentazione e del peso, un appuntamento dedicato a medici, psicologi, insegnanti e professionisti del settore.
Ne abbiamo parlato a Telenord in collegamento con Simona Calugi, presidente AIDAP, e in studio con Marco Massa, direttore sanitario della comunità terapeutica Villa del Principe e consigliere AIDAP.

🎥 Scopri di più nell’intervista completa: https://tinyurl.com/Congresso-aidap-2025

Gestire le situazioni ad alto rischio: cosa dirsi e cosa fare👇Quando arriva un forte desiderio di mangiare in modo impul...
19/11/2025

Gestire le situazioni ad alto rischio: cosa dirsi e cosa fare👇

Quando arriva un forte desiderio di mangiare in modo impulsivo, può sembrare un’onda che cresce sempre di più. Ma come ogni onda, anche questa ha un picco… e poi torna giù.
In quei momenti, ci sono frasi che possiamo dirci e piccoli gesti che possiamo fare per attraversare la difficoltà senza lasciarci travolgere.

➡️Cose da dirsi:

✓ Posso resistere

✓ Rifletto sulle conseguenze negative del mangiare in eccesso

✓ Non lo voglio fare

✓ Penso al desiderio di cibo come a un’onda, che diventa sempre più forte fino a raggiungere la sua punta massima, per poi diminuire poco a poco d’intensità

✓ È dura ma posso farcela

➡️Cose da fare:

✓ Mi allontano dal cibo

✓ Chiamo un’amica e, se non la trovo, ne chiamo un’altra

✓ Vado a fare una passeggiata

✓ Ritardo di un’ora il momento del mangiare

✓ Leggo un libro

✓ Ascolto la mia musica preferita

✓ Chiedo aiuto al mio compagno/a

✓ Faccio una doccia

✓ Prendo a pugni il cuscino

✓ Prendo in mano dei cubetti di ghiaccio e mi concentro sulle sensazioni fisiche che provo

Piccoli passi, strategie semplici, ma preziose quando l’urgenza sembra troppo forte.
Non sei sola/o.

Ambulatorio ABO
📍 Via Pio Fedi, 12 – Empoli
📞 345 1639017
🌐 ambulatorioanoressiabulimiaobesita.it

Episodi di abbuffata: perché NON sono una “dipendenza da cibo”Negli ultimi anni si sente spesso parlare di “dipendenza d...
17/11/2025

Episodi di abbuffata: perché NON sono una “dipendenza da cibo”

Negli ultimi anni si sente spesso parlare di “dipendenza da cibo”, ma le evidenze scientifiche mostrano che gli episodi di abbuffata non funzionano come una dipendenza da sostanze. Le somiglianze esistono, ma riguardano solo i comportamenti, non i meccanismi alla base del disturbo.

Le persone che sperimentano episodi di abbuffata – soprattutto nella bulimia nervosa e nel disturbo da binge-eating – presentano spesso una forte preoccupazione per peso, forma del corpo e controllo dell’alimentazione.
Questa è una caratteristica psicopatologica specifica dei disturbi dell’alimentazione, non delle dipendenze da sostanze.

Chi abusa di sostanze, infatti, non sviluppa una vulnerabilità all’uso per aver cercato di limitarlo; al contrario, nelle abbuffate restrizioni rigide e diete ferree aumentano la probabilità di perdere il controllo.

Gli episodi di abbuffata derivano da un insieme di fattori: biologici, psicologici, sociali …e non da un “potere intrinseco” del cibo di creare dipendenza.

Inoltre, la relazione tra abbuffate e uso di sostanze non è specifica: l’aumento del rischio è simile a quello osservato in altri disturbi mentali e non indica un meccanismo comune di dipendenza.

Le ricerche neurobiologiche mostrano che:

le riduzioni dei recettori dopaminergici D2 nelle persone con obesità sono inconsistenti,

gli studi sul cervello in risposta al cibo non indicano sensibilizzazione come avviene nella dipendenza da droghe.

Sebbene alcuni alimenti attivino il sistema di ricompensa, nessun cibo genera l’intensa stimolazione tipica delle sostanze stupefacenti.
Per questo non può instaurarsi una vera dipendenza.

Pensare alle abbuffate come a una dipendenza porta a proporre trattamenti basati sul modello delle dipendenze, come i programmi dei 12 passi.

🔴 Gli episodi di abbuffata non sono causati da una dipendenza da cibo, ma da una complessa interazione di fattori biologici, psicologici e sociali.

Per questo è fondamentale orientarsi verso trattamenti scientificamente validati come la CBT-E, piuttosto che verso modelli basati sulla dipendenza.

Indirizzo

Via Pio Fedi, 12
Empoli
50053

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 19:00

Telefono

+393451639017

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