24/10/2021
COVIBESITY
L’obesità è oggi uno dei principali problemi di salute pubblica a livello internazionale: 800 milioni di persone nel mondo ne soffrono, 6 milioni in Italia. Tale condizione è sempre più diffusa sia nei Paesi occidentali che in quelli in via di sviluppo, e la pandemia da Covid-19 non ha certo aiutato a migliorare la situazione.
A destare sempre più preoccupazione, in particolare, è la cosiddetta ‘covibesity’: l’aggravamento dei tassi di obesità in relazione alle restrizioni dovute alla pandemia. Secondo uno studio del Centers for Disease Control and Prevention, infatti, il tasso di incremento dell’indice di massa corporea (il rapporto tra peso e altezza) è raddoppiato rispetto al periodo pre-pandemia, in particolare nella fascia di età tra i 6 e 11 anni, mentre la percentuale di bambini e adolescenti obesi è passata dal 19,3% al 22,4%.
In Italia, diversi studi hanno mostrato come rispetto al periodo pre-pandemico sia aumentato il consumo di dolci e alimenti calori, ma anche la sedentarietà: il 40% dei bambini ha modificato le proprie abitudini alimentari, mangiando di più (27%) e incrementando il consumo di snack (+60,3%), succhi di frutta (+14,0%) e di bibite (+10,4%), a fronte di un aumento, di circa 5 ore al giorno, del tempo passato davanti a uno schermo.
“Alla luce di questo scenario diventa ancora più importante promuovere l’adesione alle raccomandazioni di una corretta alimentazione di bambini e adolescenti, perché l’epidemia dilagante di obesità infantile, aggravata dalla pandemia, è più silenziosa, ma altrettanto pericolosa di quella ingenerata dal Covid-19” spiega il presidente della Società Italiana di Pediatria Francesco Chiarelli. “Oltre a sovrappeso e obesità, diverse forme di malnutrizione sono state esacerbate dalla pandemia da Covid-19, basti pensare ai disturbi dell’alimentazione cresciuti del 30%” aggiunge Francesco Chiarelli, presidente di Sip Abruzzo: “Deve essere chiaro che mantenere un corretto stato nutrizionale è fondamentale per la salute di bambini e adolescenti, specialmente in un periodo come quello attuale, in corso di emergenza sanitaria”. COVI