Dott Giuseppe Dainelli Medico Dietologo Nutrizionista

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Dieta chetogenica, più di 25 anni di esperienza clinica e oltre 5.000 pazienti seguiti. 📍 Ricevo a Lucca, Empoli e onlin...
02/09/2025

Dieta chetogenica, più di 25 anni di esperienza clinica e oltre 5.000 pazienti seguiti.

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09/08/2023

IL CIBO SPAZZATURA CAMBIA IL NOSTRO CERVELLO

Sovrappeso, obesità e abuso di ‘cibo spazzatura’ modificano le dimensioni dell’ipotalamo, area del cervello che controlla la fame, facendola diventare più grande rispetto alle persone normopeso e inibendo così il loro senso di sazietà. La scoperta arriva da una ricerca condotta dall’Università di Cambridge, recentemente pubblicata sulla rivista scientifica ‘NeuroImage’.
Lo studio è stato realizzato con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, che ha analizzato le scansioni cerebrali di risonanze magnetiche di 1.351 giovani adulti con pesi differente. Il team di ricerca ha così verificato che il volume complessiva della struttura dell’ipotalamo era significativamente maggiore nelle persone in sovrappeso oppure obese. Pertanto, secondo i ricercatori, una dieta malsana può causare un’infiammazione di quest’area del cervello, modificando dunque i meccanismi naturali responsabili del mantenimento di un peso corporeo stabile, rendendo per le persone obese o in sovrappeso più difficile controllare la propria fame, il senso di sazietà, oppure seguire una dieta.
“Una dieta ricca di grassi potrebbe innescare l’infiammazione del nostro centro di controllo dell’appetito”, ha spiegato Stephanie Brown, principale autrice dello studio. “Nel tempo, questo cambierebbe la nostra capacità a valutare quando abbiamo mangiato abbastanza e come il nostro corpo elabora lo zucchero nel sangue, portandoci ad aumentare di peso”, ha aggiunto. “Sebbene sappiamo che l’ipotalamo è importante per determinare quanto mangiamo, in realtà abbiamo pochissime informazioni dirette su questa regione del cervello negli esseri umani viventi. Questo perché è molto piccolo”, delle dimensioni di una mandorla, “e difficile da distinguere sulle tradizionali scansioni cerebrali”, ha sottolineato la ricercatrice.

30/06/2023

ASPARTAME CANCEROGENO?

L'International Agency for Research on Cancer (LARC), l'agenzia dell'Oms specializzata nella ricerca sul cancro, potrebbe presto classificare il dolcificante aspartame come "possibile cancerogeno per l'uomo".
L'aspartame uno dei più diffusi dolcificanti in commercio. È un composto artificiale di due comuni amminoacidi: l'acido aspartico e la fenilalanina. Del possibile danno prodotto dai dolcificanti se ne parla da anni, ma l'ufficializzazione dei nuovi studi disponibili è attesa per il prossimo 14 luglio, quando sarà resa disponibile la monografia del LARC dedicata all'aspartame e la valutazione sarà pubblicata sulla rivista Lancet Oncology.
Secondo un'anticipazione di Reuters, l'aspartame sarebbe stato inserito nella categoria dei 'possibili cancerogeni', in cui, al momento sono presenti 322 sostanze. Il sistema di classificazione dell'agenzia dell'Oms prevede quattro categorie: il gruppo 1 è destinato alle sostanze per cui ci sono sufficienti prove di cancerogenicità; il gruppo 2A (probabile cancerogeno) e 2B (possibile cancerogeno) sono considerate potenzialmente in grado di favorire lo sviluppo di tumori, ma con differenti livelli di forza rispetto alle prove scientifiche disponibili.

UNA DIETA RICCA DI FIBRE AIUTA A SCONFIGGERE I TUMORISecondo uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Scienze, u...
03/02/2022

UNA DIETA RICCA DI FIBRE AIUTA A SCONFIGGERE I TUMORI

Secondo uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Scienze, una dieta ricca di fibre può migliorare la risposta terapeutica del tumore all’immunoterapia in reazione ai suoi effetti benefici sul microbiota intestinale.
“Sappiamo che il microbiota intestinale, vale a dire l’insieme dei microorganismi che popolano il tratto gastrointestinale, influisce sull’attività del sistema immunitario ed è in parte dimostrato che, proprio per questa sua funzione ‘immunomodulante’, gioca un ruolo nella risposta dell’organismo alle cure oncologiche, in particolare all’immunoterapia” ha spiegato Luigi Nezi, direttore dell’Unità ‘Microbiome and antitumor immunity’ dell’Istituto Europeo di Oncologia, tra gli autori della ricerca.
“Dall’analisi dei dati clinici è emerso un forte legame tra risposta terapeutica e contenuto di fibre nella dieta” ha poi aggiunto Nezi, sottolineando che lo studio suggerisce dunque “che i pazienti che assumono un quantitativo più alto di fibre traggono maggiore beneficio dall’immunoterapia”.

24/10/2021

COVIBESITY

L’obesità è oggi uno dei principali problemi di salute pubblica a livello internazionale: 800 milioni di persone nel mondo ne soffrono, 6 milioni in Italia. Tale condizione è sempre più diffusa sia nei Paesi occidentali che in quelli in via di sviluppo, e la pandemia da Covid-19 non ha certo aiutato a migliorare la situazione.
A destare sempre più preoccupazione, in particolare, è la cosiddetta ‘covibesity’: l’aggravamento dei tassi di obesità in relazione alle restrizioni dovute alla pandemia. Secondo uno studio del Centers for Disease Control and Prevention, infatti, il tasso di incremento dell’indice di massa corporea (il rapporto tra peso e altezza) è raddoppiato rispetto al periodo pre-pandemia, in particolare nella fascia di età tra i 6 e 11 anni, mentre la percentuale di bambini e adolescenti obesi è passata dal 19,3% al 22,4%.
In Italia, diversi studi hanno mostrato come rispetto al periodo pre-pandemico sia aumentato il consumo di dolci e alimenti calori, ma anche la sedentarietà: il 40% dei bambini ha modificato le proprie abitudini alimentari, mangiando di più (27%) e incrementando il consumo di snack (+60,3%), succhi di frutta (+14,0%) e di bibite (+10,4%), a fronte di un aumento, di circa 5 ore al giorno, del tempo passato davanti a uno schermo.
“Alla luce di questo scenario diventa ancora più importante promuovere l’adesione alle raccomandazioni di una corretta alimentazione di bambini e adolescenti, perché l’epidemia dilagante di obesità infantile, aggravata dalla pandemia, è più silenziosa, ma altrettanto pericolosa di quella ingenerata dal Covid-19” spiega il presidente della Società Italiana di Pediatria Francesco Chiarelli. “Oltre a sovrappeso e obesità, diverse forme di malnutrizione sono state esacerbate dalla pandemia da Covid-19, basti pensare ai disturbi dell’alimentazione cresciuti del 30%” aggiunge Francesco Chiarelli, presidente di Sip Abruzzo: “Deve essere chiaro che mantenere un corretto stato nutrizionale è fondamentale per la salute di bambini e adolescenti, specialmente in un periodo come quello attuale, in corso di emergenza sanitaria”. COVI

30/01/2021

INBENEFICI DEL CAMMINARE

Il running è diventato una moda. Nell’era della corsa a tutti i costi, ci sono buone notizie anche per chi proprio non ama correre.
Basta una semplice camminata, 15 minuti tutti i giorni, per avere molteplici benefici tra corpo e mente.
Per massimizzare tutti i pro della camminata sulla linea, l’importante è il ritmo. Insomma, farsi un giro non basta. Alternare bassa e alta intensità fa bruciare più calorie.
La camminata, come tutte le attività cardio, ha il potere di risvegliare il metabolismo e di abbassare l’indice di massa corporeo.
Muoversi abbassa il livello di stress, stimola la creatività, libera la mente dalle preoccupazioni e scaccia la pigrizia mentale. Chi cammina è più energico e propositivo in tutte le attività quotidiane. E poi camminare è un esercizio inclusivo e salva budget...

01/11/2020

TROPPO ZUCCHERO? ECCO COME DISINTOSSICARSI.

Secondo gli esperti, lo zucchero, di cui facciamo un uso sconsiderato e sempre più massiccio, provoca una vera e propria dipendenza, che porta l'organismo a chiedere sempre più dolci. Dosi eccessive di zucchero, oltre ad incidere sul peso corporeo, minano la salute dei denti e della pelle. Anche stanchezza, irritabilità, disturbi dell'umore e insonnia possono essere associati a un elevato consumo di zuccheri.
Ecco i consigli:
- L'OMS invita a dimezzare le quantità: sarebbe bene assumere non più di 25 grammi di zucchero al giorno, equivalenti a circa sei cucchiaini da tè.
- E' importante cambiare abitudini, a partire dalla colazione: gli zuccheri della frutta insieme ai carboidrati integrali e il miele basteranno a fornire energia all'organismo, garantendo il senso di sazietà per tutta la mattina.
- Il sapore dolce del latte non ha bisogno dell'aggiunta di zucchero. È tutta questione di abitudine: diminuendo progressivamente i cucchiaini di zucchero si impara a percepire il piacere dei cibi al naturale.
- Se hai voglia di dolce, impara a preparare in casa una crostata o un plumcake: saranno più nutrienti rispetto alle alternative industriali e di sicuro meno dannosi.
- Un succo di frutta contiene circa dieci grammi di zucchero, una bibita gassata può arrivare anche a quaranta grammi. Prediligi i primi e usa un estrattore per preparare succhi naturali.
- Al bando merendine, dolciumi e caramelle! La merenda quotidiana sarà ricca di energia grazie a macedonie e frullati.
- Fai in modo che nella tua alimentazione siano presenti ingredienti semplici e naturali, quali pesce, olio d'oliva, carboidrati integrali, frutta.
- I primi giorni è normale avvertire un'intensa fame di zuccheri. Prepara un cestino pieno di frutta e un contenitore con tante verdure già lavate, da sgranocchiare durante eventuali attacchi di fame. Ed evita di fermarti in luoghi dove è impossibile resistere alla tentazione, come bar, pasticcerie e gelaterie.

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50053

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