05/12/2025
Giovedì 4 Dicembre 2025
I doni di fine anno: il grazie che viaggia in silenzio
「恩を忘れず」
On o wasurezu
“Non dimenticare mai un debito di gratitudine.”
Dicembre è un varco: un mese che chiude e insieme apre.
In Giappone, questo tempo coincide con l’inizio dell’oseibo (お歳暮), i doni di fine anno inviati a chi ha rappresentato un sostegno, una guida, un punto di appoggio durante i mesi trascorsi.
La massima 「恩を忘れず」 è tra le più profonde della cultura giapponese: on (恩) indica il debito di riconoscenza che si crea quando qualcuno ci aiuta a crescere, a guarire, a vivere meglio.
È un debito che non pesa: è un filo di memoria che attraversa il cuore.
Così l’oseibo non è “un regalo”: è un gesto che dice ti vedo, ricordo ciò che hai fatto per me, camminiamo ancora insieme.
E mentre in Italia ci avviciniamo all’8 dicembre e alle prime luci dell’Avvento, il Giappone risponde con una sobrietà luminosa: doni utili, pacchi semplici, gratitudine che non fa rumore.
💡 Tre spunti da portare con te oggi:
1. Ringrazia qualcuno in modo chiaro
Scegli una persona e scrivi un grazie preciso, non generico.
2. Dona qualcosa che “vive”
Un tè, un dolce, un pensiero che si consuma. I doni utili sono quelli che scaldano davvero.
3. Chiudi un filo rimasto aperto
Dicembre è il mese giusto per sistemare i legami, sciogliere un nodo, ricucire un gesto.
Waka – Ki no Tsurayuki (紀貫之, 872–945)
紀貫之
「君がため
春の野にいでて
若菜つむ
わが衣手に
雪は降りつつ」
Kimi ga tame
haru no no ni idete
wakana tsumu
waga koromode ni
yuki wa furitsutsu
“Per te soltanto
esco nei campi di primavera
a cogliere le erbe giovani;
sulle maniche del mio kimono
la neve continua a cadere.”
Un dono raccolto nel freddo, per chi merita calore: non esiste immagine più vicina allo spirito dell’oseibo.
🎐 Bonus culturale – Oseibo (お歳暮): quando il grazie diventa un dono che viaggia
Nel saijiki, il dizionario stagionale usato dai poeti, seibo (歳暮) è un kigo che indica dicembre: il mese dei pacchi ordinati, dei biglietti di ringraziamento, delle ultime luci dell’anno.
L’oseibo nasce nel periodo Edo come offerta agli antenati; poi diventa un dono per maestri, medici, benefattori, colleghi, clienti.
Si invia tra fine novembre e circa il 20 dicembre e ha regole semplici, antiche:
• il dono deve essere utile e consumabile
• la confezione deve essere sobria
• il biglietto, essenziale
• il gesto, sincero ma mai invadente
È il modo giapponese di chiudere l’anno in equilibrio: riconoscere ciò che abbiamo ricevuto, restituirne una parte, e lasciare che la gratitudine scorra.
Oggi, 4 dicembre, mentre il mondo occidentale entra nella corsa ai regali, questa tradizione ci offre un’alternativa: non comprare di più, ma ricordare meglio.
Che questo giorno sia il tuo piccolo oseibo interiore:
un gesto silenzioso, un grazie che scivola dalle mani come neve lieve. 🍵