11/08/2024
Però, consentitecelo, questo capolavoro delle Azzurre del volley porta e porterà sempre anche la firma, l’impronta, la testa, la saggezza, l’intelligenza, la cultura, la mistica di Julio Velasco da La Plata.
Uno dei più grandi signori e uomini di sport di tutti i tempi. Che a 72 anni, con una carriera straordinaria alle spalle, avrebbe potuto fare qualunque cosa. E invece, qualche mese fa, ha accettato la sfida più difficile ed entusiasmante della sua carriera, riprendendo a distanza di quasi 30 anni la guida della Nazionale femminile, dopo essere stato una leggenda di quella maschile.
Ha rimesso Egonu al centro del villaggio, ha lavorato sulla testa delle atlete, ha restituito loro fiducia, serenità, consapevolezza nei propri mezzi, ha sempre parlato del “qui e ora”. A chi gli ha chiesto della maledizione dell’oro ha dato una risposta monumentale: “Smettiamola di pensare a quello che non abbiamo e godiamoci quello che abbiamo”.
Ed è anche grazie a questa mentalità, a questa lezione straordinaria di vita, se oggi quell’oro è appeso al collo suo e delle azzurre.
Tre passi prima della leggenda Velasco, prima dello sportivo, dell’allenatore, persino del filosofo, arriva sempre l’uomo Julio.
Oggi è anche il suo capolavoro.
