06/12/2025
Il respiro del canguro
In Burundi ci sono luoghi dove il silenzio pesa più del caldo.
Orfanotrofi fatti di mattoni e speranza, dove tanti bambini sotto i tre anni vivono in attesa di uno sguardo, di un abbraccio, di una presenza che li faccia sentire visti.
Ed è lì, in quelle stanze semplici e spoglie che noi pratichiamo la canguro terapia.
Un gesto che sembra piccolo, ma che contiene l’universo:
pelle contro pelle, cuore contro cuore.
Il corpo dell’adulto che diventa casa,
il corpo del neonato che diventa fiducia.
Poi è arrivata lei : un kilo e mezzo di vita appena sussurrata.
Gli occhi chiusi, il respiro leggero, la pelle troppo sottile.
L’ho presa sul petto,
e in quell’istante tutto si è fermato.
Il mio cuore, il suo.
Il tempo, i rumori, il mondo fuori.
Un silenzio profondissimo,
un silenzio che non fa paura,
ma che accoglie.
Un silenzio che contiene un miracolo.
Non servono parole.
Non servono mai, lì dentro.
La comunicazione è fatta di calore, amore , attimi.
E ciò che si prova…
quello non si può raccontare davvero.
Non esiste un linguaggio capace di contenerlo.
È un’emozione che ti attraversa, ti scioglie, ti disarma.
Ti mette a n**o e ti riempie allo stesso tempo.
È come se, per un attimo,
due anime si riconoscessero senza essersi mai viste,
due sconosciuti diventassero famiglia,
due fragilità diventassero forza.
La canguro-terapia è questo:
un incontro sacro.
Un abbraccio che cura.
Un respiro che respira.
Un legame che resta dentro, per sempre
E non sei mai sola.
Intorno a te, altre braccia stringono altri corpicini leggeri.
Siamo un cerchio di cuori che pulsano all’unisono
Clown Dottore Stregatta
Giulia Burroni Valentina Grena Daniela Fumagalli Lorena Finazzi MariaGrazia Morgana Torri