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Qualcosa di culturale e oftalmologico che riguarda la nostra bella Sicilia!Il mistero di Pietro D'Asaro detto "Il Monoco...
04/09/2019

Qualcosa di culturale e oftalmologico che riguarda la nostra bella Sicilia!

Il mistero di Pietro D'Asaro detto "Il Monocolo di Racalmuto"

Un occhio solo e misterioso nella Sicilia del Seicento seppe cogliere le luci e le ombre del Caravaggio.

Un pittore del profondo sud che, pur rimanendo legato alla sua terra, come tanti siciliani chiusi e appartati, si dimostrò invece aperto ai fermenti culturali del mondo.

Questo “mistero” che appassionò tanto Leonardo Sciascia, appartiene alla vita e alle opere di Pietro D’Asaro detto appunto il “Monocolo di Racalmuto”.

Riusciva a fare con un solo occhio quello che gli altri facevano con due, scrisse Sciascia che organizzò tra il 1984 e il 1985 una mostra di cui ancora oggi resta memorabile il ricordo di una delle iniziative culturali di spessore dedicata al D’Asaro.

Sono trascorsi 370 anni dalla morte di un pittore che allegoricamente si firmava “Monoculus Racalmutensis“: e c’è in questo scherzare sulla sua menomazione tutta l’ironia che appartiene ai racalmutesi di “tenace concetto”, come D’Asaro, come Fra Diego La Matina, l’eretico, come Marco Antonio Alaimo, il protomedico che salvò Palermo e la Sicilia dalla peste del 1624.

Nato nel 1579 a Racalmuto, di Pietro D’Asaro gli storici raccontano di una giovinezza trascorsa nelle più importanti città d’Italia, a girovagare da Napoli a Roma, da Genova a Milano, probabilmente spinto e guidato (e protetto) dai Del Carretto, in quel tempo Signori di Racalmuto, potenti in tutta l’isola.

Tanto girovagò per poi tornare, senza perdere di vista i rapporti con Palermo, nella sua Racalmuto: qui, tra queste viuzze strette e umide, volle creare una bottega da dove uscirono tele per i Palazzi, le Corti e le chiese di mezza Sicilia.

Non si esclude che operò in quella strada che ancor oggi porta il suo nome, al suo tempo frequentata da artisti e suoi allievi e da preti, monaci, nobili e galantuomini che venivano da ogni parte a commissionare disegni e dipinti.

Operò in un periodo compreso fra gli ultimi decenni del secolo XVI e la prima metà del XVII quando in Sicilia si assiste al passaggio dal tardo manierismo alla parentesi caravaggesca.

Molte delle sue opere, infatti, richiamano il Caravaggio, come i “canestri” di limoni e frutta nostrana che ritroviamo in alcune sue opere. Un “virtuoso disegnatore” lo definisce nel 1788 Padre Fedele da San Biagio, pittore e letterato, descrivendolo come uno dei più grandi artisti siciliani del suo tempo, legato al toscano Filippo Paladini e allo Zoppo di Gangi con cui condivise anche un rapporto di parentela, come spiegò Don Biagio Alessi, profondo conoscitore del pittore racalmutese.

Nella storia della Sicilia, l’orbo di Racalmuto merita, secondo Sciascia, un posto privilegiato essendo un pittore “che non ci si può permettere il lusso di ignorare”.

LE OPERE LASCIATE A RACALMUTO

Uomo assai colto, sensibile agli avvenimenti culturali del suo tempo, Pietro D’Asaro ha lasciato in tutta la Sicilia e soprattutto in molti centri dell’agrigentino, innumerevoli opere.

Nella sua città natale si conservano in alcune delle chiese principali, tanto da poter creare un vero e proprio “sentiero del Monocolo” che parte dalla chiesa del Carmelo dove si trovano il “Crocifisso con i SS. Ausiliatori” e la “Sacra Famiglia“.

Si prosegue, percorrendo i vicoli del centro storico, fino alla chiesa del Monte con “La Vergine appare a San Biagio“, opera realizzata probabilmente con l’aiuto di qualche suo discepolo.

Ma è nella chiesa Madre che si ammirano opere importanti come “L’Immacolata con i SS. Francesco e Chiara“, “Cena in Casa del Fariseo” (cui occorrerebbe un intervento di restauro) e la straordinaria “Madonna della Catena“, uno dei dipinti più compiuti e maturi del Monocolo, che tanto piacque a Vittorio Sgarbi in una sua recente visita nel paese di Sciascia.

Alla “Madonna della Catena” è legata anche parte della storia di Racalmuto per la presenza di due fanciulli, probabilmente promessi sposi, Maria Branciforti e Girolamo III Del Carretto.

Un dipinto commissionato dal conte Giovanni Del Carretto come ex voto, in ringraziamento alla Vergine, alla Sacra Famiglia e ai santi Rocco e Rosalia per essersi salvato dalla peste del 1624.

In quel periodo si registra l’arrivo a Racalmuto, sempre grazie ai potenti Del Carretto, delle reliquie della “Santuzza”, patrona di Racalmuto, di cui il D’Asaro realizzò un dipinto di cui oggi non c’è più traccia.

Sempre al Duomo si conserva l’autoritratto del pittore, ironico e misterioso anche questo, ritrovato negli anni cinquanta nei vecchi armadi della sagrestia, da un giovane cappellano appassionato di arte e poesia, Don Alfonso Puma, che anni dopo, divenuto arciprete, molto s’interessò della figura e delle opere di Pietro D’Asaro.

Alla Chiesa dell’Itria, oggi chiusa, appartengono la “Madonna dell’Itria” e il “San Michele Arcangelo“, mentre il “San Giuliano” si conserva nella chiesa omonima, accanto alla struttura che in quel tempo ospitava i frati agostiniani.

IL MISTERO DELLA SEPOLTURA

Pietro D’Asaro fece di Racalmuto il suo universo, e qui – secondo un antico documento, un atto del 1603 conservato nel prezioso archivio della Matrice – volle essere sepolto.

E precisamente nella chiesa di Santa Maria, al cimitero, chiusa al culto nel 1866, una delle prime chiese di tutta la diocesi, un tempo convento. Il documento spiega bene l’altare riservato a lui e alla sua famiglia, il secondo nella navata sinistra, dotato della “Lapidazione di Santo Stefano“, opera dello stesso D’Asaro oggi custodita al Palazzo Abatellis di Palermo.

Nella stessa chiesa riposano le ossa di Donna Melchiorra Lanza, moglie di Girolamo Del Carretto e altri influenti uomini di chiesa, nobili e borghesi d’alto rango.

Questa sua sepoltura, tuttavia, è sempre rimasta un mistero che ancora divide gli storici.

Un altro mistero, dunque. Sulla sua vita e sulla sua morte avvenuta all’età di 68 anni.

Ma se quell’occhio solo seppe incantare la Sicilia del Seicento, vale la pena oggi ritornare sui passi del Monocolo.

Tornare a studiare le sue opere, farle conoscere agli studenti, cercare ancora negli archivi e tentare di saperne di più di questo grande Racalmutese che, pur rimanendo sperduto nell’altipiano di Racalmuto, guardò all’Italia e all’Europa attraverso i linguaggi del suo tempo, moderni e all’avanguardia.

A dimostrazione, e vale anche per oggi, che la provincia non è mai provinciale, e che dai piccoli centri possono emergere le “microstorie” che, per dirla ancora con Sciascia, ci riportano alla “grande storia”.

Che cos’è l’OCT?L’OCT (tomografia ottica a radiazione coerente) è un esame non invasivo che fornisce delle immagini ad e...
09/05/2019

Che cos’è l’OCT?

L’OCT (tomografia ottica a radiazione coerente) è un esame non invasivo che fornisce delle immagini ad elevata risoluzione di scansioni a strati (tomografiche) della cornea, della parte centrale della retina (macula) e della testa del nervo ottico (papilla).

L’analisi computerizzata dei tessuti permette di ricostruirne la struttura per piani (a due dimensioni) e per volumi (a tre dimensioni).

L’OCT si basa su una tecnica di misurazione ottica chiamata interferometria a bassa coerenza. Il principio di funzionamento dell’interferometria è simile a quello dell’ecografia, sfruttando la riflessione di un fascio laser non nocivo in luogo di onde acustiche.

A cosa serve l’esame?

L’OCT è indicata nei pazienti nei quali si sospetta una malattia della cornea, della retina e del nervo ottico.

L’OCT fornisce informazioni sulle alterazioni strutturali della retina, identificandone con precisione la sede.

Permette, inoltre, la misurazione automatizzata dello spessore dei tessuti (utile per monitorare l’evoluzione nel tempo delle malattie) e della cornea, analizzandone le alterazioni strutturali e identificando la profondità delle lesioni.

La tomografia ottica a radiazione coerente è insostituibile per la diagnosi, il monitoraggio, la decisione clinica riguardo il trattamento di molte malattie della retina importanti, quali:

Degenerazione maculare senile e giovanile
Distacco sieroso ed emorragico del neuroepitelio retinico e dell’epitelio pigmentato
Neovascolarizzazione intraretinica e preretinica
Retinopatia diabetica
Occlusione venosa retinica
Corioretinopatie acute e croniche
Edema maculare
Atrofia retinica
Foro e pseudoforo maculare
Patologie dell’interfaccia vitreo-retinica, quali trazioni vitreo retiniche, membrane epiretiniche (pucker maculare)
Retinoschisi foveale
Glaucoma

Tutto questo è possibile effettuarlo con fiducia presso gli studi del Dott. Giovanni Sorce.

L’ecografia è un esame NON INVASIVO ed è molto utile soprattutto in presenza di opacità degli annessi oculari.Viene eseg...
15/02/2019

L’ecografia è un esame NON INVASIVO ed è molto utile soprattutto in presenza di opacità degli annessi oculari.
Viene eseguita quando il normale esame non può essere effettuato per l’impossibilità del passaggio di luce all’interno dell’occhio, nei distacchi di retina, per la ricerca di corpi estranei e per lo studio di nuove formazioni benigne o maligne (tumori).
L’ecografia è l’esame fondamentale per lo studio della patologia orbitaria che, insieme alla tomografia computerizzata (TC) e alla risonanza magnetica (RM), sono le uniche che permettono di visualizzare il contenuto orbitario.

Attraverso questa simulazione potrete capire come vede un paziente con la cataratta, il glaucoma e la retinopatia.Purtro...
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Attraverso questa simulazione potrete capire come vede un paziente con la cataratta, il glaucoma e la retinopatia.
Purtroppo è in inglese, ma è molto intuitiva.

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La visita ortottica è una visita che mira a diagnosticare o escludere la presenza di anomalie a carico dell'apparato neuromuscolare dell'occhio e le alterazioni che da questi derivano.
L'ortottica (dal greco "orto", che significa "dritto" e "optichè" che sta per "atto della visione") è quindi un ramo molto importante dell'oculistica.
Questa visita viene eseguita dall'ortottista.

Indirizzo

Viale Regione Siciliana, 21
Favara
92026

Orario di apertura

Lunedì 08:15 - 12:00
Martedì 08:15 - 12:00
Giovedì 08:15 - 12:00
Venerdì 08:15 - 12:00

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