Neuropsicologia Ferrara

12/04/2025

Kanzi non sapeva "parlare".
Ci ha insegnato molto delle capacità cognitive dei Bonobo, ma NO, non sapeva parlare.
Non sapeva utilizzare concetti semplici in modo combinatorio.
Poteva sì esprime IO - FRUTTA. Ma non combinare tre distinti significati (BALLARE - IO - MALE) per esprimere significati complessi (IO - MALE- BALLARE = io sono un cattivo ballerino, io ballo male, etc).
Il giornalismo è la più becera industria della manipolazione della realtà. Specie quella scientifica.
Addio Kanzi. Sei stato speciale !

03/12/2023

... senza empatia, immaginazione, creatività, mentalismo e fantasia ... non vi sarà mai alcuna INTELLIGENZA.
Essere Umani non è artificialmente riproducibile (e, spesso, ahinoi, neppure naturalmente riproducibile)

08/10/2022

Prestare "attenzione" all'ATTENZIONE.
Le abilità attentive non sono un sistema idraulico, più o meno pieno o che "ha perdite".
La cosiddetta attenzione (o capacità di concentrazione) è un'abilità cognitiva la cui efficienza dipende da interesse e motivazione.
Nessuno di noi presta attenzione a ciò che non suscita interesse, coinvolgimento, o addirittura annoia o appare non utile per i propri interessi o scopi.
L'attenzione e la concentrazione "si suscitano", si stimolano, si rinforzano proponendo in maniera "Interessante e coinvolgente".
E, di conseguenza, si allenano per aumentarne l'efficienza.

10/02/2022

15/06/2021

L'apprendimento richiede motivazione all'auto-efficacia e alla competenza, curiosità, desiderio di autorealizzazione.
I molteplici e differenti compiti di apprendimento che si affrontano quotidianamente, necessitano di una serie di abilità (pianificazione, ragionamento, ideazione creativa, capacità di problem-solving, etc) che non si sviluppano in modo uguale in ciascuno di noi.
E non può esistere "il metodo di studio".
Perchè semmai, la capacità di apprendere richiede di creare tanti "metodi" di approccio, differenti per ciascun compito specifico (per ambito o materia, per dominio, per singolo contenuto o tecnica o procedura, etc).
Bambini e ragazzi (come chiunque di noi) possono essere efficacemente aiutati a sviluppare meglio queste molteplici attitudini e capacità, per esercitarle poi in piena autonomia e creatività.

25/03/2021

I videogiochi allenano alcune capacità cognitive (memoria visuo-spaziale, velocità dei tempi di reazione, coordinazione di alcuni movimenti delle dita, attenzione divisa, attenzione alternata, intuizione - nei giochi punta e clicca, di "escape" o di rompicapo/avventura, abilità - etc, etc).
Ma come ogni tecnologia può impoverire l'efficienza di altre nostre abilità perchè non le alleniamo più (così i messaggi vocali o sms/wa indeboliscono le capacità linguistiche scritte, spesso le competenze sintattiche e grammaticali, il lessico, la comprensione prosodica ...).
Se usiamo sempre il navigatore satellitare, riduciamo o non incrementiamo, ad esempio, l'abilità di orientamento spaziale e la capacità di elaborare nuove mappe mentali basate sull'osservazione ambientale e i mark percettivi.
I videogiochi non sono "demoniaci". Ma il loro abuso impedisce l'esercizio di tante altre abilità, sia infantili che evolutive e adulte.

11/12/2018

... un buon insegnante non trasmette "contenuti" ma aiuta ad allenare le capacità mentali di connessione multipla tra la miriade di informazioni che, anche un bimbo piccolo, quotidianamente colleziona.
La mente umana non si è evoluta con le cosiddette "conoscenze trasmesse" (altrimenti saremmo ancora tutti "Tolemaici", "animisti", "oscurantisti", trogloditi, ...).
La mente umana evolve attraverso la capacità di creare "nuove relazioni" che portano anche a superare le cosiddette "conoscenze degli esperti o maestri".
Non capirlo equivale a non aver nulla da "insegnare" ...

03/07/2018

La bulimia tecnologica non migliorerà l'esistenza umana.
Non siamo meri elaboratori di informazione ...
né produciamo alcunché di valido (in termini di creatività e "scoperta") continuando a dissipare gran parte del nostro tempo libero "comunicando" (o "condividendo") con chi non ci è fisicamente accanto.
L'evoluzione ci ha permesso di "immaginare" l'esperienza interiore dei nostri simili, dotandoci della capacità di riflettere sulle nostre sensazioni ed emozioni.
La tecnologia riduce questa capacità, perché riduce l'esperienza sensoriale e percettiva.
Eppur si cerca l'intelligenza artificiale ...

18/06/2018

... attribuire agli animali una "mente emozionale" implicherebbe riconoscergli la capacità di intenzione condivisa, di "assunzione" di una prospettiva decentrata e, infine, di giudizio morale e altruismo consapevole.
Tutte capacità che il neonato umano sviluppa presto, ma che restano inarrivabili a qualsiasi "mente animale".
Il resto sono soltanto "attribuzioni proiettive improprie e semplicistiche".

14/05/2018

L'attenzione è un'attività mentale consapevole e deliberata che persino la maggior parte degli adulti non riesce neppure a "pensare" e "concettualizzare" in modo corretto e completo.
L'attenzione si realizza attraverso processi cognitivi molteplici, spesso distinti e differenziati (sostenuta, alternata, selettiva, divisa, noetica, autonoetica, etc).
E c'è una grandissima differenza tra la "distraibilità" e i disturbi o deficit di attenzione (più opportuno parlare di "difficoltà", nella maggior parte dei casi).
Occorre molta cautela prima di attribuire un deficit di attenzione, in particolar modo ai bambini in età pre-scolare, ma in generale a chiunque.
"Misurare" e comprendere le capacità individuali nell'utilizzo dei processi attentivi richiede non soltanto un'approfondita conoscenza di neuropsicologia e psicologia cognitiva, ma anche la disponibilità ad osservare - un bambino, ad esempio - in un'ampia serie di attività e contesti naturali (più che di "laboratorio"). E non limitarsi alle attività di apprendimento o scolastiche.
La cosiddetta "attenzione" è un'operazione sofisticata e al tempo stesso immediata. Come tale va "studiata" e compresa. E si può allenarla e implementare con adeguato esercizio.