11/10/2022
"Questi studi hanno dimostrato che, anche in contesti e culture molto diverse, le variabili determinanti, quelle cioè che incidono di più per costruire persone felici, appagate, aperte agli altri e alla vita sono altre, e sono indipendenti dallo stato economico.
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Eccole:
La qualità dei legami familiari
La sicurezza di sentirsi al centro di un investimento affettivo
Il sentirsi protetti e supportati
Il sentirsi rispettati come individui
L’ essere aiutati a partecipare felicemente alla vita di gruppo semplicemente per quello che si è, ognuno a suo modo."
"Flourishing..."
E che vuol dire?
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Grazie al prof. Alessandro Ventura (super prof. di pediatria, Trieste) che scrive sempre cose bellissime!
Ne rubo una che mi piace raccontare.
Il titolo: L’Etica della felicità (“Medico e Bambino” 7/2022 pag. 421)
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Parliamo di benessere inteso non come “assenza di malattia”, ma come “eudemonìa” cioè l’essere in pace con noi stessi e felici di stare al mondo.
In pratica il vivere un benessere psicofisico globale e il sentirsi felici e appagati.
Detto ancora più facile: “stare davvero bene!”
Una cosa bella verso cui tutti tendiamo.
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Filosofia?
Forse, ma questo tipo di benessere è stato oggetto di studi scientifici rigorosi che hanno trovato il modo di misurarlo con scale validate.
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E’ stato studiato su una ampissima popolazione di adolescenti di 26 paesi diversi, quanto ognuno avesse maturato il suo potenziale di sviluppo, la sua capacità di relazionarsi felicemente con gli altri a prescindere dalle difficoltà materiali incontrate nella crescita.
Gli autori hanno definito tutto questo con una parola: “flourishing”.
Cioè la “fioritura” di un individuo, intesa come raggiungimento del benessere psicofisico e della positività globale verso la vita.
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In pratica l’obiettivo di tutti noi per i nostri bambini!
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Che cosa è emerso da questi studi?
Quali erano le variabili determinanti nel corso della crescita che favorivano questo “flourishing”?
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Il benessere economico?
Il far fare tante cose “stimolanti l’intelligenza”?
Il far frequentare le scuole più avanzate?
L’insegnare tante lingue “che potranno sempre servire”?
Il far fare tanti viaggi e tante esperienze?
Il tanto sport per essere belli e tonici?
…
No.
Questi studi hanno dimostrato che, anche in contesti e culture molto diverse, le variabili determinanti, quelle cioè che incidono di più per costruire persone felici, appagate, aperte agli altri e alla vita sono altre, e sono indipendenti dallo stato economico.
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Eccole:
La qualità dei legami familiari
La sicurezza di sentirsi al centro di un investimento affettivo
Il sentirsi protetti e supportati
Il sentirsi rispettati come individui
L’ essere aiutati a partecipare felicemente alla vita di gruppo semplicemente per quello che si è, ognuno a suo modo.
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In una parola (questo l’ho aggiunto io): il sentirsi amati e accolti per quello che siamo!
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Forse è la "scoperta dell’America!"
Forse lo sapevamo già e ce lo siamo anche detto tante volte.
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Ma leggere che non si tratta di buonismo o filosofia o belle intenzioni del “Mulino Bianco”, quanto di risultati di studi scientifici internazionali, con numeri validati, pubblicati su una rivista scientifica internazionale (Pediatrics 2022)…
Beh! Almeno a me ha fatto un certo effetto.
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Forse quando parliamo dei bambini e diciamo di abbracciarli, sorridergli, cantare ninna nanna, leggere loro dei libri, tenerli in braccio, accarezzarli, accoglierli, giocare con loro ed “esserci sempre” per loro…
Non è buonismo o psico-chissà-cosa... è pediatria!
..anzi, è umanità!