16/11/2025
“Perché nasce un attacco di panico e cosa lo rende più probabile”
Gli attacchi di panico non sono un difetto della mente.
Sono una possibilità biologica che può verificarsi in chiunque, quando alcune condizioni molto precise si presentano contemporaneamente.
Non ha a che fare con la personalità o con la forza di volontà: ha a che fare con la sensibilità del sistema nervoso.
La ricerca mostra che l’attacco di panico nasce dalla combinazione di quattro fattori fondamentali:
1. Una maggiore sensibilità ai segnali interni (come battito, respiro, CO₂).
Non è patologia, è normale variabilità biologica.
2. Un sistema di allerta (locus coeruleus) più reattivo, che amplifica quei segnali con scariche di noradrenalina.
3. Un freno prefrontale temporaneamente più debole, spesso per stanchezza, stress, caffeina, iperventilazione.
4. Una interpretazione catastrofica di ciò che senti, che chiude il circuito panico → paura → più panico.
Questi fattori non agiscono da soli: devono coincidere nello stesso momento.
E ciò che molte persone non sanno è che lo stile di vita può abbassare la soglia dell’allarme interno, rendendo amigdala e locus coeruleus più sensibili.
Lo fanno lo stress cronico, la privazione di sonno, l’uso di caffeina, nicotina e alcol (soprattutto il giorno dopo), l’iperventilazione abituale, la tensione muscolare, la sedentarietà, le oscillazioni glicemiche, la sovrastimolazione digitale e la mancanza di vere pause.
Non è un singolo fattore a creare il panico, ma il loro effetto cumulativo sul sistema nervoso.
Ed è proprio per questo che l’attacco di panico non è un mistero psicologico:
è un cortocircuito neurobiologico che accade quando un corpo sensibile, un sistema di allerta reattivo, un freno corticale debole e uno stile di vita stressante si sovrappongono nel momento sbagliato.
La buona notizia è che questo sistema si può rieducare.
Rialzando la soglia dell’allarme, cambiando alcune abitudini e lavorando sulla regolazione interna, il panico può perdere completamente il suo potere.