20/09/2025
Il nostro inconscio è guidato da pulsioni che cercano scarica e gratificazione. È normale: mangiare un dolce, fare shopping, ricevere un like sui social produce piacere. Ma non tutto ciò che piace fa bene.
Un bambino lasciato libero di mangiare solo caramelle sarà forse felice nell’immediato, ma presto starà male. Lo stesso accade agli adulti: alcune condotte che danno soddisfazione subito, a lungo andare minano corpo, mente e relazioni.
Ecco allora che ciò che un soggetto chiama “felicità” può in realtà essere un godimento cieco, che lo intrappola in una coazione a ripetere e, soprattutto, che ignora o annienta l’altro. È il paradosso della formula narcisistica: dietro l’apparenza della libertà individuale, si cela spesso la cancellazione della responsabilità verso il prossimo.
Quante volte si sente dire: “un genitore felice non può fare del male ai propri figli”. In realtà, questa frase può diventare un alibi collettivo, un modo per negare forme di abuso psichico più invisibili ma non meno dannose.
Il bambino, immerso nella realtà dei legami primari, è costretto a prendere per vero ciò che gli adulti presentano come “normale”. Se il malessere viene negato in nome di una felicità apparente, la sofferenza non trova parole e si trasforma in una violenza psichica silenziosa, che blocca lo sviluppo del pensiero.
https://www.ilariasarmiento.it/se-ti-rende-felice-non-puo-essere-sbagliato-cosi-parlo-il-narcisista.html