Alice Parri psicologa psicoterapeuta ad indirizzo integrato e Milleriano

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Alice Parri psicologa psicoterapeuta ad indirizzo integrato e Milleriano lo psicoterapeuta non è un lavoro che si fa, ma lo si diventa grazie a esperienze formative sulle conoscenze e su sè.

gli scritti di Alice Miller sono stati un capo saldo per trovare e proteggere il bambino abusato nelle storie www.aliceparri.it

11/11/2025

QUANDO IL CORPO EREDITA LA MEMORIA DEL DOLORE

(Di Patrizia Coffaro)

Oggi voglio parlarvi dell'epigenetic trauma, o biologia dello stress ereditato. È un campo di ricerca che sta rivoluzionando il modo in cui comprendiamo il trauma e la malattia cronica, perché ci dice una cosa tanto sorprendente quanto sconvolgente... il dolore non si eredita solo nei ricordi, ma anche nei geni.

Mentre in Italia tendiamo ancora a relegare il trauma all’ambito della psicologia, come se fosse solo una questione di mente, emozioni o memoria, la medicina epigenetica ci mostra che il trauma è, prima di tutto, una forma di informazione biologica. Una memoria che si trasmette da una generazione all’altra non attraverso le parole, ma attraverso le modifiche chimiche del DNA, che cambiano il modo in cui i nostri geni si esprimono.

La parola epigenetica viene dal greco epi, che significa sopra. È tutto ciò che sta sopra il gene... non cambia la sequenza del DNA, ma decide come e quando quel gene viene acceso o spento.

Immagina il DNA come un grande pianoforte, i geni sono i tasti, e l’epigenetica è il pianista (so che detto così riesci a comprenderlo meglio). Puoi avere un pianoforte perfetto, ma se il pianista suona in modo dissonante, la musica cambia completamente. Non cambia il DNA, non riscrive il codice della vita, ma cambia il modo in cui quel codice viene espresso. È come se la partitura fosse la stessa, ma l’intonazione, il ritmo e l’intensità con cui viene suonata fossero alterati.

Un gene può restare identico, ma il trauma modifica quanto quel gene viene ascoltato dal corpo. Può far sì che un gene dell’infiammazione si accenda troppo spesso, o che un gene calmante resti silenziato. In pratica, non cambia il contenuto, cambia l’interpretazione biologica della vita.

Ecco perché due persone con lo stesso DNA possono reagire in modo completamente diverso... una rimane stabile, l’altra si ammala. La differenza non sta nel gene, ma nel modo in cui il vissuto ha insegnato al corpo a leggere quei geni. Il trauma, quindi, non cambia chi siamo, cambia come ci esprimiamo a livello cellulare.

Attraverso processi come la metilazione del DNA, l’acetilazione degli istoni e la regolazione dei microRNA, lo stress e l’ambiente emotivo in cui cresciamo modificano l’attività dei geni che controllano l’infiammazione, il sistema immunitario, gli ormoni dello stress e la plasticità neuronale.

Studi hanno osservato, per esempio, che i figli e i nipoti dei sopravvissuti all’0Iocausto presentano alterazioni nei geni che regolano il cortisolo e la risposta allo stress, hanno livelli più bassi di cortisolo mattutino e una maggiore vulnerabilità a disturbi d’ansia, depressione e malattie autoimmuni.

Lo stesso è stato visto nei figli delle donne incinte durante l’11 settembre, nei discendenti di veterani di guerra, di popolazioni schiavlzzate, o di madri esposte a carestie. Ogni volta che il corpo di una generazione vive un trauma intenso, gue*ra, abus0, perdita, fame, abbandono, l’ambiente biochimico del corpo cambia, e quella firma rimane impressa sull’epigenoma.

È come se il corpo dicesse ai figli: “Nel mondo là fuori non sei al sicuro. Preparati.” E così il loro sistema nervoso nasce già più allerta, più reattivo, più infiammabile.

Quando viviamo un trauma, il corpo produce ormoni dello stress (come cortisolo e adrenalina) e molecole infiammatorie che servono a farci sopravvivere. Ma se quello stato si prolunga, questi segnali diventano istruzioni epigenetiche.

Lo stress cronico modifica i geni che regolano i recettori del cortisolo, rendendoli meno sensibili, in pratica, il corpo resta sempre in modalità allarme. Allo stesso tempo altera i geni che governano citochine, mastociti, infiammazione intestinale, serotonina e dopamina. Il risultato è un corpo che vive costantemente in risposta al pericolo cellulare, con il sistema immunitario e nervoso in uno stato di iper-vigilanza.

Ecco perché alcuni bambini nascono già con ansia, insonnia, allergie, o una sensibilità eccessiva agli stimoli, non hanno vissuto un trauma diretto, ma portano dentro il linguaggio biologico del trauma dei genitori.

Una delle scoperte più affascinanti è che il trauma non si conserva come ricordo, ma come modifica dei sistemi di regolazione. Il corpo non dimentica, ma non sa neanche distinguere tra passato e presente... un suono, un odore, una parola o un tono di voce possono riattivare l’allarme perché, a livello cellulare, la minaccia non è mai finita.

Questo si riflette in:

- Infiammazione cronica di basso grado,

- Ipersensibilità agli stimoli,

- Disbiosi intestinale persistente,

- Difficoltà a regolare la glicemia e il sonno,

- Iperattività del sistema simpatico,

- ... e vulnerabilità a patologie autoimmuni e neurodegenerative.

In sostanza, il trauma epigenetico mantiene la risposta al pericolo cellulare (CDR - ne abbiamo parlato nei giorni scorsi) attiva anche quando il corpo non è più in pericolo. E questo spiega perché tanti percorsi terapeutici, farmacologici o alimentari non bastano da soli... non si tratta solo di curare, ma di resettare la percezione biologica di sicurezza.

La buona notizia è che l’epigenetica è reversibile. Quello che viene trasmesso può essere riscritto. Gli stessi meccanismi che fissano il trauma possono anche disattivarlo:

- Un ambiente sicuro,

- Relazioni affettive stabili,

- Sonno regolare,

- Nutrizione antiinfiammatoria,

- Esposizione alla natura e alla luce solare,

- Pratiche di consapevolezza e coerenza cuore-cervello.

Ogni esperienza che riduce lo stress e riporta il corpo in modalità parasimpatica modifica la metilazione del DNA, riattivando geni di guarigione, rigenerazione e stabilità emotiva.

Molte persone, quando sentono parlare di trauma ereditato, reagiscono con paura e pensano di portare dentro di loro qualcosa che non possono cambiare. Assolutamente no. Non erediti il trauma... erediti la predisposizione biologica a reagire come se il pericolo fosse ancora presente. Ma la buona notizia è che tutto ciò che si è impresso sull’epigenoma può essere ricalibrato.

Ogni volta che respiri più lentamente, che ti concedi riposo, che nutri il corpo con cibo vero e con relazioni sane, stai scrivendo nuove informazioni sul tuo DNA. L’epigenetica non è destino... è dialogo continuo tra ciò che vivi e ciò che sei.

Il trauma epigenetico non si cura solo con la pslcoterapia, perché non vive solo nella psiche. È impresso nel corpo, nei recettori, nel microbiota, nei mastociti, nei mitocondri. Per questo, i percorsi più efficaci oggi integrano:

- Riprogrammazione limbica, per calmare il cervello emotivo;

- Terapie somatiche, per sciogliere la memoria corporea del trauma;

- Riequilibrio del sistema nervoso autonomo, con respiro, suono, movimento e grounding;

- ... e nutrizione mirata per sostenere metilazione, detossificazione e antiossidanti.

Ogni volta che il corpo percepisce sicurezza, rilascia il segnale biologico che il pericolo è finito. Ed è lì che la riparazione può iniziare.

Una delle aree più studiate è il legame tra trauma, microbiota e sistema immunitario. Lo stress prolungato modifica la flora intestinale, riduce la diversità microbica e aumenta la permeabilità della barriera intestinale. Questo fa sì che molecole infiammatorie entrino in circolo e arrivino al cervello, dove alterano la regolazione neuroendocrina.

In parole semplici... lo stress ereditato si trasforma in infiammazione ereditata. Un intestino infiammato manda al cervello segnali di allerta, e il cervello, a sua volta, amplifica la risposta immunitaria. È un dialogo circolare che si tramanda anche attraverso l’epigenetica.

Per questo molti approcci moderni alla guarigione dal trauma includono riparazione intestinale, regolazione vagale e modulazione immunitaria. La mente non si calma se il corpo è in fiamme. E il corpo non guarisce se la mente resta in guerra.

Guarire da un trauma epigenetico non significa cancellare la storia familiare, ma riscriverne la conclusione. Significa riconoscere che sì, il dolore dei nostri genitori vive anche in noi, ma non come condanna, ma come richiesta di consapevolezza.

Ogni volta che scegli la calma invece della reazione, che smetti di giudicare il corpo e inizi ad ascoltarlo, rompi la catena biologica dello stress. Ogni atto di cura verso te stesso cambia la chimica del sangue, l’attività dei geni e il destino delle generazioni future.

E forse questo è il vero significato di guarigione ancestrale, non un concetto mistico, ma una riscrittura epigenetica collettiva. Il trauma non è solo un ricordo. È un linguaggio che il corpo continua a parlare, finché qualcuno non lo ascolta. L’epigenetica ci mostra che la biologia e l’anima non sono mai state separate, ciò che senti, pensi e vivi ogni giorno lascia impronte misurabili nei tuoi geni.

E se il dolore si può trasmettere, anche la guarigione può farlo. Perché ogni volta che un essere umano smette di reagire e inizia a comprendere, cambia non solo se stesso, ma tutto il suo albero genealogico.

XO - Patrizia Coffaro

10/10/2025

𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐌𝐨𝐧𝐝𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐚𝐥𝐮𝐭𝐞 𝐌𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞
10 𝑜𝑡𝑡𝑜𝑏𝑟𝑒

“La salute mentale non è un lusso, ma un fondamento del vivere civile.”
𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐨 𝐁𝐚𝐬𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚

Di cosa ci occuperemo nel gruppo di psicoterapia con   Petrucci ? 🩷impareremo a conoscere e prenderci cura delBambino in...
11/09/2025

Di cosa ci occuperemo nel gruppo di psicoterapia con Petrucci ?

🩷impareremo a conoscere e prenderci cura del
Bambino interiore

🔺ma a cosa ci si riferisce in psicoterapia con il termine “bambino interiore “?

Nella del trauma, il "bambino interiore" si riferisce a una parte della psiche e del
Corpo che conservano le ferite, i traumi, i condizionamenti e i bisogni insoddisfatti dell'infanzia.
Questo sé bambino, quando ferito, può emergere in età adulta influenzando negativamente le percezioni, i comportamenti, le emozioni e le relazioni, portando a reazioni sproporzionate, dolore, ansia , autosabotaggio e difficoltà a fidarsi degli altri e di sè .

Per la terapia di gruppo scrivi a terapiadigruppomilleriana@gmail.com

❓Perché la terapia di gruppo? 🔺Creeremo un contesto sicuro in cui poter entrare in contatto con noi e gli altri , in mod...
09/09/2025

❓Perché la terapia di gruppo?

🔺Creeremo un contesto sicuro in cui poter entrare in contatto con noi e gli altri , in modo rispettoso e supportivo.
🔺Il gruppo aiuta anche ad imparare dagli altri, sperimentare nuovi comportamenti, ricevere feedback immediati.
🔺Velocizza così i processi di consapevolezza e cambiamento .
🔺 I gruppi facilitano anche la consapevolezza di sé, l'apprendimento di strategie efficaci e la ricostruzione di relazioni positive.

🔺Il gruppo può essere lo spazio dove riflettere e può essere di supporto anche alle terapie individuali

Scrivici a terapiadigruppomilleriana@gmail.com

Se sei in questa pagina probabilmente stai cercando con coraggio i pezzi di te , forse hai letto già tanto o sei solo al...
07/09/2025

Se sei in questa pagina probabilmente stai cercando con coraggio i pezzi di te , forse hai letto già tanto o sei solo all’inizio, ma non sei felice e vuoi esserlo.
da ottobre io e Marta Petrucci partiremo con un gruppo di psicoterapia per affrontare le ferite della propria storia e ritrovare la gioia del proprio bambino interiore .
Vieni anche tu con noi?

seguici per i dettagli o chiedi subito a terapiadigruppomilleriana@gmail.com

Le esperienze infantili irrisolte (traumi, abbandoni, bisogni emotivi insoddisfatti) plasmano il modo in cui affronti le...
18/08/2025

Le esperienze infantili irrisolte (traumi, abbandoni, bisogni emotivi insoddisfatti) plasmano il modo in cui affronti le relazioni e percepisci te stesso oggi. Il tuo Bambino Interiore è il depositario di queste ferite, ma è anche la fonte della tua creatività e resilienza.

Il percorso online di TERAPIA DI GRUPPO che io e la Dr. Marta Petrucci condurremo da NOVEMBRE 2025 ti guiderà a:

✅ Comprendere il concetto di Bambino Interiore e il suo impatto sulla tua vita;
✅ Riconoscere le ferite emotive e come influenzano la tua autostima
✅ Provare a contattare il tuo Bambino Interiore SE non hai mai percepito "l'accesso ad esso".
✅ Sviluppare la resilienza emotiva e l'autocompassione per approcciarti diversamente alle tue ferite.

Contattaci a terapiadigruppomilleriana@gmail.com

05/07/2025

Chimica della felicità

17/06/2025

E le esperienze dell'infanzia possono essere tramandate biologicamente.
Gli effetti dei traumi infantili e delle esperienze di vita precoce hanno impatti duraturi sul sistema nervoso e sul corpo adulto.
Ora, nuove ricerche mostrano che i maltrattamenti infantili possono alterare lo sperma in modi che influenzano lo sviluppo cerebrale della prossima generazione
Lo studio, utilizzando i dati della FinBrain Birth Cohort, ha rilevato che gli uomini che hanno subito alti livelli di traumi precoci mostravano differenti schemi epigenetici nel loro sperma, in particolare nella metilazione del DNA e nella piccola espressione di RNA non codificante.
Queste differenze molecolari sono state trovate in regioni legate allo sviluppo cerebrale, inclusi geni come CRTC1 e GBX2, che sono cruciali per il funzionamento neurale.
Questi risultati approfondiscono la nostra comprensione di come il trauma possa essere biologicamente trasmesso attraverso le generazioni. Identificando specifici marcatori epigenetici legati allo stress infantile, la ricerca rafforza il caso degli effetti intergenerazionali del trauma e può informare gli interventi futuri. Le implicazioni sono profonde: le esperienze nella prima vita potrebbero modellare sottilmente la biologia delle generazioni future, sottolineando la necessità di sistemi di supporto preventivo e mentale più forti nell'infanzia.

16/06/2025

❤️💚🙏🏻

10/06/2025

Dietro una persona
piena di rabbia
prima ancora dell'urlo
c'è un abbraccio di meno
un occhiolino contrario
c'è un bacio non stampato bene
una presenza appassita
o un'assenza piena,
prima di combattere quella rabbia
potremmo amare quel vuoto.

Dietro il terrore del buio
non c'è un uomo pauroso
ma un'infanzia senza abat-jour.

Dietro una persona
colma di insicurezze
prima ancora del suo dubbio
c'è una pacca sulle spalle non ricevuta
non c'è stato un “stai andando bene, mi fido di te”
manca la forza degli altri come regalo,
c'è un isolamento forzato
o una solitudine esile,
prima di giudicare
potremmo abbracciarla più forte.

Dietro la paura di amare
non c'è (una persona) senza cuore
ma un incantesimo preso a calci.

Dietro una persona
dannatamente fragile
prima ancora della debolezza
si nasconde una guerra lunga e stancante,
prima di deriderla
potremmo starle accanto, unirci in battaglia.

(Gio Evan)

Indirizzo

Florence
50126

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