13/09/2025
L'incontro con uno psicoanalista, nel suo insieme, fa bene. È che l'oggetto- psicoanalista è straordinariamente versatile, disponibile, multifunzionale, se posso dire così. In un caso allenta le identificazione ideali, le cui esigenze assediano il soggetto. In un altro, in cui l'io è debole, preleva dei detti del soggetto qualcosa che consolidi un'organizzazione vivibile. Se il senso è bloccato, lo articola, lo fluidifica, lo introduce in una dialettica. Se il senso scorre senza arrestarsi ad un qualunque significato sostanziale, dà dei punti di arresto, dei punti di capitone, come si dice, che daranno al soggetto un' armatura di sostegno. [...]
"Venir qui è per me la garanzia di non diventare f***e come mio padre". Il che le basta, per forza, perché il signor P (psicanalista) non ha nient'altro in mano. Ma, chi, salvo uno psicoanalista, terrebbe un ruolo simile in questa partita?
[...] Lo psicoanalista offre così (in questo caso) un luogo vacuolare, uno spazio tra parentesi, in cui il paziente ha l'agio, per un tempo ristretto, di essere soggetto, cioè di mancare a essere ciò che, altrove, lo identifica. È se vogliamo, per riprender un termine di Winnicott, uno spazio transizionale, un luogo di puro sembiante, che è come il rovescio della vita quotidiana e in cui il soggetto è incessantemente ricondotto alla nascita del senso, ai suoi primi balbettamenti.
È un luogo che raccoglie la contingenza, in quelle in cui la necessità si allenta ed è per eccellenza il sito del possibile; dove [...] un movimento è sempre possibile.
J.A.Miller, I paradigmi del godimento pp.152-154
Immagine: frattali