Dott.ssa Filomena Tavaglione - Psicologa

12/11/2025

✨ Perché una volta a settimana?
Non è una regola imposta, né un abbonamento.

È il ritmo giusto per riflettere, elaborare e integrare ciò che emerge in terapia.

La costanza settimanale permette di rafforzare le tue risorse interne e di sostenere una crescita autentica e duratura.

💡 Ogni piccolo passo, se costante, porta a grandi trasformazioni.

06/11/2025

Ti sembra di non capire più niente?

Probabilmente la terapia sta funzionando. 😌

Il cambiamento non è “fare meglio”, ma sentire diversamente.

Molte persone pensano che la terapia funzioni solo quando “si sta bene”.
In realtà, i segnali più veri del cambiamento spesso si presentano come disagio, confusione o fatica.

Sono passaggi necessari di un processo profondo: quello di diventare sé stessi.

💬 Quale di questi segnali hai riconosciuto nel tuo percorso?

31/10/2025

Ognuno di noi ha una “borsa del mestiere”… la mia racconta piccoli pezzi di quotidianità tra sedute, sorrisi e chiavi che si perdono 😅🧠

👉 Ti va di sbirciare cosa contiene?

Sfoglia il carosello e raccontami nei commenti cosa non manca mai nella tua borsa! 💼✨

28/09/2025

03/09/2025

14/08/2025

🌿 Estate, pausa, vuoto che cura

In questi giorni di pausa mi ritrovo a pensare a quanto sia difficile — e prezioso — fare spazio.
Spazio fuori, ma soprattutto dentro.

Nella clinica, come nella vita, il vuoto può spaventare: ci mette a contatto con l’ignoto, con ciò che non possiamo controllare.
Ma come scriveva Sergio Erba:
“Il vuoto non è mancanza, ma possibilità.”

Credo profondamente che anche la pausa abbia una sua funzione terapeutica.
Quando ci fermiamo, lasciamo emergere qualcosa che spesso copriamo con il "fare".
Nel silenzio si aprono strade, si riattivano domande, a volte si chiariscono direzioni.

L'estate può essere anche questo:
un momento per lasciar sedimentare, ascoltare, stare.

✨ Buona pausa allora e che sia un tempo per respirare, ascoltare, accogliere.

EssereSè Psicoterapia

07/08/2025

Sono stata in montagna di recente e quando ero su alcuni sentieri, quando il dislivello si faceva importante, ho pensato ad ognuno dei miei pazienti, ai momenti critici della loro esistenza ma anche ai miei di momenti critici.
Ho pensato a quanto quei sentieri somigliassero a quelli che si percorrono in terapia.
In montagna e in terapia, sono i piccoli passi che ti portano dove vuoi andare.
Il sentiero è impervio e a volte così ripido da farti mancare il fiato e quando sei lì in affanno, vorresti solo fermarti.
Allora a volte ti fermi, riprendi fiato e poi riparti ma c'è un'altra salita e allora di nuovo ti manca il fiato.
Ti fermi ancora e questa volta pensi che non ce la farai, che continui a fermarti nello stesso modo, che stai fallendo, cavolo ti sei fermato di nuovo!
Ed è lì proprio in quel punto, quando sei fermo e senza fiato che se ti accetti così come sei, ti concedi il tempo di respirare, il tempo di abituarti alla salita, il tempo anche di fermarti, nulla potrà più fermarti, neppure tu stesso.

Così riprendi fiato e ancora riparti e senza accorgertene, sei arrivato e il panorama è fantastico.

18/07/2025

Leggi il mio nuovo post sull'autenticità