Psicologia Counseling Studio Parliamone

Psicologia Counseling Studio Parliamone Diffusione met. CARATTERE CORPOREO (c). Psicologia Psicodiagnostica Counseling CTP Rubrica Alzheimer Lo Studio PARLIAMONE !

nasce dall'idea che: "Il problema non è il problema, ma il modo con cui ci rapportiamo ad esso"

10/11/2025
07/11/2025

Facciamo un piccolo salto nella vicina Basilicata con questa splendida foto dei laghi di Monticchio PZ con i colori autunnali 🍂

31/10/2025

📍In Basilicata
Un piccolo capolavoro tra i vicoli di Sant’Angelo le Fratte (PZ) dove ogni muro e ogni statua raccontano emozioni. 💕

28/10/2025

⚫ L’ALTRA. L’AMANTE.
Essere l’altra non ti rende parte della sua famiglia, né qualcuno con cui lui possa costruirne una.
Lui ha già una moglie, ed è lei quella adatta al suo mondo, alla sua famiglia.
È lei che cammina al suo fianco alle feste e alle cene.
La moglie è quella che condivide con lui tutte le ore del giorno, anche se dopo essere stato con te, corre a casa in fretta… verso il suo vero focolare.

Essere l’amante non ti garantisce alcuna stabilità, né economica né emotiva, perché tutto ciò che lui ha è per sua moglie.
È lei che godrà di ciò che lui costruisce, ed è lei che resterà con tutto quando lui non ci sarà più.

Tu, invece, ti accontenti delle briciole del suo tempo.
Momenti fugaci che devi imprimere nella memoria, perché non sai quando lo rivedrai.
Vivi del tempo che gli avanza, di ciò che la moglie non reclama.
Lui ti vanta solo nella solitudine, ti nutre di illusioni e carezze vuote.
E se oggi lo fa con te, domani lo farà con un’altra, ripetendo le stesse identiche bugie.

Essere l’amante non ti garantisce un futuro al suo fianco, perché se davvero ti volesse, non esiterebbe a lasciare sua moglie per stare con te.
Ma… ammesso che lo facesse, chi ti assicura che non ti farà ciò che ha fatto a lei?
La storia si ripete sempre.
E anche se un giorno diventassi la moglie, la società e la sua famiglia continueranno a vederti come la seconda scelta, colei che è entrata dalla porta di servizio.

Non confondere il desiderio con l’amore.
Perché se fosse amore, troverebbe il modo di chiamarti, vederti, dimostrarti il suo affetto.
Ma non lo fa.
Tu esisti nella sua vita solo quando lui deve soddisfare i suoi bisogni.

Ricorda: sarai sempre “l’altra”.
E per un uomo così… ci sarà sempre un’altra ancora.

Essere l’altra è vivere di speranze vuote e messaggi pieni di bugie.

28/10/2025

VIA LE MAESTRE: PRESO A CALCI E PUGNI DAL BRANCO PER UNA RAGAZZA.

Ecco quando diciamo che le passeggiate non portano risultati. Oggi leggiamo su FoggiaToday che l'ultimo episodio in ordine di tempo, di cui la testa giornalistica è venuta a conoscenza grazie alla testimonianza diretta via social di chi sabato sera 25 ottobre è intervenuto in via Le Maestre, a pochi passi dal Municipio, getta l'ennesima e inquietante ombra sul fenomeno del bullismo e della violenza giovanile. Erano circa le 23 quando tre passanti sono stati testimoni di una scena agghiacciante: un ragazzo, apparentemente poco più che maggiorenne, era a terra, mentre un gruppo nutrito di minorenni lo stava brutalmente aggredendo. Calci e pugni sul viso e sul corpo, ma anche l’uso di un’arma impropria: una mazza estensibile di quelle utilizzate per autodifesa. Il ragazzo a terra continuava a gridare la sua innocenza, ignorato dalla furia del branco. Determinati a interrompere la violenza, i tre testimoni sono immediatamente accorsi. Le due amiche hanno intimato ai ragazzi di fermarsi, mentre l'uomo si è gettato a protezione del corpo della vittima, facendole da scudo umano per impedire ulteriori colpi. L'aggressore ha tentato di reagire ma ha trovato l'opposizione di Antonio, colui che sui social ha raccontato l'accaduto: “Con una spinta l'ho allontanato e l'ho guardato fisso negli occhi” ha spiegato. A quel punto il giovane avrebbe fatto inaspettatamente un passo indietro, scusandosi e tentato di giustificare l’azione con motivi legati a una ragazza. Il branco, sentendosi scoperto e affrontato, si è poi dileguato velocemente. Solo l’esercito ci può salvare!

27/10/2025

Pio e Amedeo al debutto al Cinema da registi. Nel cast anche Lino Banfi ⤵️

27/10/2025

La città di Foggia torna a raccontare un sabato sera segnato dalla brutalità. Questa volta a finire a terra è

21/10/2025

Ci sono molte ragioni per cui una donna non voglia o non possa denunciare l’uomo violento che la tormenta. Il senso di vergogna per essere caduta in una trappola da cui non riesce più a uscire; il terrore che lui possa fare del male a qualcuno a cui si vuole bene; la catena della dipendenza economica; la difficoltà del rimettere in discussione investimenti emotivi e di tempo; la paura per la sorte dei figli, quando ci sono...

Ripetere gli appelli di sempre — «denunciate», «chiedete aiuto» — è necessario, certo, ma come sappiamo bene non sempre è sufficiente. E allora forse giova fare spazio a un altro appello troppo spesso dimenticato. E cioè: «Segnalate». Solo che stavolta l’invito non è per la donna che subisce violenza ma per tutti gli altri. Cioè chi, come nel caso di Pamela, ha assistito, chi sa, chi ha visto scene e chi ha sentito parole di violenza. I testimoni, in sostanza.

Dico a te che racconti di non esserti «intromesso» quella volta che tua sorella, la tua amica, la tua vicina, o chiunque fosse, è stata vittima di una palese violenza di genere davanti ai tuoi occhi. Quella volta che magari ci hai pure provato, a parlare con lei. Ma ti sei arreso subito perché lei ha sminuito tutto o non ha voluto andare in commissariato.
Dico a te che ascolti i litigi frequenti della coppia dell’appartamento accanto: se senti gridare lei mentre lui le urla «ti ammazzo», se le dà un ceffone mentre tu guardi verso il suo balcone, la cosa giusta da fare è chiamare le forze dell’ordine.
E dico anche a te che hai l’amica tenuta in scacco dal fidanzato da anni: le tue preghiere non l’hanno convinta ad agire? Fallo tu. Segnala tutto alle forze dell’ordine. A loro dovrai dare le generalità ma poi il tuo nome non risulterà da nessuna parte.
La legge ti garantisce l’anonimato e però nel frattempo la polizia o i carabinieri saranno obbligati a intervenire e ad aprire un’istruttoria sul tuo racconto. Che, in situazioni limite, può voler dire salvare la vita. Le norme lo prevedono. E allora sfruttiamolo, questo diritto all’intrusione. E pazienza se quell’amica poi ti toglierà il saluto. La vita vale di più.

Giusi Fasano Estratto Corriere

Indirizzo

Via Calvanese N. 7
Foggia
71121-

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 21:00
Martedì 09:00 - 21:00
Mercoledì 09:00 - 21:00
Giovedì 09:00 - 21:00
Venerdì 09:00 - 21:00
Sabato 09:00 - 12:00

Telefono

+393934482694

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Our Story

Lo Studio PARLIAMONE ! nasce a Foggia per iniziativa della dott.ssa Aurelia Gagliano da anni impegnata nel sociale e in azioni di qualità delle relazioni interpersonali e dopo importanti esperienze professionali in Veneto e nelle Marche ha deciso di impegnarsi principalmente per la sua terra di origine la Puglia. Uno dei nostri strumenti è il Counseling quale pratica alla relazione di aiuto, di sostegno individuale e di gruppo. Noi come studio crediamo fortemente in ciò che facciamo e il nostro obiettivo è divulgare attività di benessere a 360 gradi. Aiutiamo a sviluppare le risorse potenziali delle persone, in funzione di un miglioramento delle relazioni. In uno stile di vita con spazi e tempi sempre più delimitati, con ritmi sempre più frenetici ed abitudini sempre meno conviviali, diventa sempre più necessaria una figura psicologica che presta attenzione alla “PERSONA” attraverso l’organizzazione degli stimoli che ci circondano.