Dott.ssa Chiara Parisella Biologa-Nutrizionista

Dott.ssa Chiara Parisella Biologa-Nutrizionista Studio di Nutrizione e dietetica

31/10/2025

Digiuno intermittente: cosa dice la scienza Gli studi mostrano che può migliorare la sensibilità insulinica, ridurre l’infiammazione e aiutare nel controllo del peso… ma solo se l’introito calorico resta adeguato.
❌ Non accelera il metabolismo e neanche lo rallenta
❌ Non brucia grasso “in automatico”, devi essere in deficit calorico attenzione: ⚠️ non è adatto a tutti!

Il microbiota intestinale gioca un ruolo fondamentale nella regolazione del metabolismo e, di conseguenza, nell’insulino...
28/10/2025

Il microbiota intestinale gioca un ruolo fondamentale nella regolazione del metabolismo e, di conseguenza, nell’insulino-resistenza (IR).

1. Composizione del microbiota e metabolismo energetico
Il microbiota intestinale (insieme dei batteri, archei, virus e funghi nel nostro intestino) contribuisce alla digestione dei nutrienti e alla produzione di metaboliti come gli acidi grassi a catena corta (SCFA: acetato, propionato, butirrato).
* In un microbiota “sano”, dominato da Bacteroidetes e Firmicutes in equilibrio, gli SCFA aiutano:
* a migliorare la sensibilità all’insulina (specie il butirrato);
* a ridurre l’infiammazione sistemica;
* a favorire l’integrità della barriera intestinale.
* In caso di disbiosi (alterazione dell’equilibrio microbico):
* aumenta la proporzione di Firmicutes rispetto ai Bacteroidetes;
* si produce più energia dai nutrienti → accumulo di grasso → obesità;
* si riduce la produzione di butirrato → peggiora la sensibilità insulinica.

2. Infiammazione di basso grado
Un microbiota alterato può rendere la barriera intestinale più permeabile (“leaky gut”).
→ Passano nel sangue lipopolisaccaridi (LPS) batterici → attivano il sistema immunitario → infiammazione cronica di basso grado.
Questa infiammazione induce resistenza all’insulina nei tessuti periferici (muscolo, fegato, tessuto adiposo).

3. Effetti sui metaboliti e sugli ormoni intestinali
Il microbiota influenza anche:
* la secrezione di GLP-1 e PYY, ormoni che migliorano la risposta insulinica e riducono l’appetito;
* la produzione di bile secondaria, che può modulare i recettori metabolici (FXR, TGR5);
* il metabolismo dei carboidrati e dei lipidi.
Alterazioni di queste vie favoriscono l’insulino-resistenza e l’accumulo di grasso viscerale.

Come migliorare la sensibilità insulinica tramite il microbiota
* Dieta ricca di fibre prebiotiche (inulina, frutto-oligosaccaridi, verdure, legumi, cereali integrali).
* Fermentati e probiotici (yogurt, kefir, kimchi, latticini fermentati).
* Riduzione di grassi saturi e zuccheri semplici, che favoriscono batteri pro-infiammatori.
* Esercizio fisico, che modula positivamente la composizione microbica.

Il tuo microbiota cambia ogni5-7 giorni: e tu lo stai modellando... o lo staidanneggiando❓Ogni pasto che fai, ogni abbin...
23/10/2025

Il tuo microbiota cambia ogni
5-7 giorni: e tu lo stai modellando... o lo stai
danneggiando❓

Ogni pasto che fai, ogni abbinamento alimentare, ogni fase di stress o giornata di caldo eccessivo ha un
effetto diretto sulla flora batterica che popola il tuo intestino.

✅Alcuni batteri benefici possono proliferare,
migliorando digestione, energia e tolleranza alimentare.
‼️Altri, invece, quelli fermentativi e pro-infiammatori provocano gonfiore, crampi, pancia tesa e dolente, difficoltà digestive e persino alterazioni del peso.

Molte persone credono che la soluzione sia
eliminare lattosio, glutine o i legumi.

‼️Togliere cibi a caso non cura l’intestino: lo impoverisce.
Il risultato❓
Meno diversità batterica, più sensibilità
intestinale e un corpo che tollera sempre meno tutto ciò che mangi. Un circolo vizioso che peggiora col tempo.

‼️In estate questo fenomeno è ancora più evidente: il caldo aumenta la fermentazione batterica, riduce la presenza di batteri protettivi come i bifidobatteri e
compromette la barriera intestinale, favorendo infiammazione e sintomi.

Il tuo intestino ha bisogno di un vero metodo, non di
soluzioni drastiche.
Un approccio completo in 3 fasi:
1️⃣Reset - blocca le fermentazioni e ripara la mucosa intestinale
2️⃣Reintroduzione - allena il microbiota a tollerare più
alimenti senza reazioni
3️⃣Stabilizzazione - consolida l’equilibrio batterico e i risultati nel tempo

Solo così smetti a reagire a ogni pasto, elimini gonfiore, crampi, alternanza stitichezza-diarrea e ritrovi un intestino in grado di supportare la tua salute a
360°.

Ricorda: il 70% del sistema immunitario è
nell’intestino.
Se non funziona correttamente, la qualità
della tua vita - la digestione, i livelli di energia, la salute della pelle, il metabolismo ne risentiranno.

Anche se il colon irritabile (IBS) e il reflusso gastroesofageo (GERD) colpiscono parti diverse del tratto digerente, ha...
15/10/2025

Anche se il colon irritabile (IBS) e il reflusso gastroesofageo (GERD) colpiscono parti diverse del tratto digerente, hanno molto in comune, a partire dalla causa più frequente: un’alterata motilità e sensibilità del sistema digerente.

Punti in comune

1. Disturbi funzionali:
Entrambe le condizioni rientrano nei “disturbi gastrointestinali funzionali”, cioè **non dipendono da lesioni visibili**, ma da un malfunzionamento della motilità o sensibilità dell’apparato digerente.

2. Coinvolgimento del sistema nervoso enterico:
Il cosiddetto “secondo cervello” (intestino) può reagire in modo alterato a stimoli normali → da qui crampi, gonfiore, acidità, reflusso.

3. Componente psicosomatica:
Stress, ansia o emozioni intense possono peggiorare sia i sintomi dell’IBS che del reflusso.

4. Microbiota intestinale:
Alterazioni della flora intestinale possono influenzare anche la funzione dello stomaco e dell’esofago.

5. Sovrapposizione di sintomi:
Molti pazienti con IBS lamentano anche acidità, nausea, eruttazioni frequenti, specie nei periodi di maggiore infiammazione o stress digestivo.

⚠️ **Attenzione a certi cibi…**

Molti cibi che peggiorano il colon irritabile possono anche aumentare il reflusso:

* Caffè ☕
* Cioccolato 🍫
* Alcol 🍷
* Cibi grassi 🍟
* Menta 🌿
* FODMAP ad alta fermentazione (gonfiore → aumento pressione addominale → reflusso)

✅ Come intervenire?

Un percorso nutrizionale personalizzato può:

* Ridurre fermentazioni intestinali e gonfiore
* Scegliere i FODMAP giusti (non eliminarli a caso)
* Modulare i tempi e modi dei pasti per alleviare sia IBS che GERD
* Favorire la digestione con piccoli accorgimenti (es. evitare pasti abbondanti, evitare di coricarsi subito dopo mangiato)

Obesità: Invece di chiederci soltanto come curarla dovremmo iniziare a chiederci come prevenirla. In Italia, quasi 1 per...
11/10/2025

Obesità:
Invece di chiederci soltanto come curarla
dovremmo iniziare a chiederci come prevenirla.

In Italia, quasi 1 persona su 2 e in sovrappeso. E il numero è in crescita costante.
Non parliamo solo di adulti: più del 26% dei bambini e adolescenti è in sovrappeso o obeso. Un dato che fa riflettere.

Questa legge è un passo importante.
Significa riconoscere che l’obesità non è solo mancanza di volontà, ma una condizione complessa che coinvolge corpo, mente e ambiente.

Eppure, continuiamo a intervenire troppo tardi e spesso male.

L’obesità non nasce solo da quello che mangiamo, dalla nostra predisposizione genetica o metabolica ma anche dalle nostre attitudini mentali, da cosa proviamo e come siamo dentro.

Nei bambini può essere un modo per farsi notare o sentirsi accettati.
Negli adulti può essere un modo per gestire lo stress, l’ansia, la solitudine.

I bambini imparano da quello che vedono.
Se vedono che il cibo è un premio, una punizione o una consolazione, crescono con un messaggio distorto: che mangiare non serve a nutrirsi, ma a riempire un vuoto.

Da adulti quel meccanismo resta.
Mangiamo per gestire stress, ansia, tristezza, o per sentirci meglio.

E più cerchiamo di controllare il cibo, più ne diventiamo prigionieri.

Per questo non basta “fare la dieta”.
Serve imparare prima a gestire le emozioni e poi l’alimentazione.

Il vero passo avanti è imparare a riconoscere le emozioni che ci portano a mangiare in modo disordinato, disorganizzato e spesso eccessivo.

Senza giudizio, ma con consapevolezza.

Curare è fondamentale, avere gli strumenti per farlo è una svolta ma prevenire è la chiave.
Si, è difficile.
Ma la salute non aspetta. .ssa_sara_rosato

Stai perdendo massa magra invece che grasso?❌perdere peso non è sempre una buona notizia…Quando perdi **massa magra** (m...
08/10/2025

Stai perdendo massa magra invece che grasso?

❌perdere peso non è sempre una buona notizia…

Quando perdi **massa magra** (muscoli e tessuti magri), il tuo corpo:

‼️Brucia **meno calorie a riposo**
‼️Diventa **più lento nel metabolismo**
‼️È più fragile, stanco, meno tonico
‼️Tende a **riprendere peso più facilmente**

❌ Questo succede spesso con diete troppo drastiche, pochi nutrienti, zero attività fisica o digiuni forzati.

Ecco 3 segnali che potresti star perdendo massa magra:

1️⃣Ti senti **più debole o stanca**
2️⃣Hai **meno forza o resistenza fisica**
3️⃣Stai **dimagrendo sulla bilancia, ma non nelle forme**

✔️ L’obiettivo giusto? **Mantenere la massa magra e perdere solo grasso.**

⚖️ “Ho perso 2 kg in 3 giorni!”Ti è mai capitato di sentire (o dire) una frase del genere?La verità è che, nella maggior...
30/09/2025

⚖️ “Ho perso 2 kg in 3 giorni!”
Ti è mai capitato di sentire (o dire) una frase del genere?
La verità è che, nella maggior parte dei casi, non hai perso grasso… ma solo liquidi.
E questa differenza è fondamentale se vuoi davvero dimagrire in modo sano e duraturo.
🔍 Qual è la differenza?
✅ PERDERE LIQUIDI
✔️ Succede spesso all’inizio di una dieta, con detox o con sudorazione intensa.
✔️ È un calo di peso temporaneo.
✔️ Non incide sulla massa grassa.
✔️ I kg tornano appena reintroduci sale, carboidrati o smetti di bere poco.
Es. Ti pesi al mattino dopo una giornata di sole, hai sudato molto ➡️ -1 kg. Ma è solo acqua.
✅ PERDERE PESO VERO (GRASSO)
✔️ È un processo più lento e costante.
✔️ Richiede equilibrio tra alimentazione, metabolismo e ormoni.
✔️ Porta a cambiamenti reali nel corpo (misure, composizione, energia).
✔️ È sostenibile nel tempo.
Es. Dimagrire 500 g a settimana mangiando in modo bilanciato = grasso perso ✅

❗Attenzione ai falsi dimagrimenti
Molte diete “miracolose” ti fanno perdere solo acqua e massa magra.

Risultato? Ti gonfi di nuovo al primo “ pasto libero “… e sei punto e a capo.

🔎 Cosa ci dicono gli studi?Individui con obesità presentano spesso una diversa composizione del microbiota rispetto a so...
23/09/2025

🔎 Cosa ci dicono gli studi?
Individui con obesità presentano spesso una diversa composizione del microbiota rispetto a soggetti normopeso, con una ridotta diversità microbica e un’alterazione nel rapporto tra i principali phyla (Firmicutes/Bacteroidetes).
Il microbiota può influenzare l’efficienza nell’estrazione di energia dagli alimenti, la produzione di metaboliti (come gli acidi grassi a catena corta), nonché l’attivazione di segnali ormonali e infiammatori coinvolti nel bilancio energetico e nella regolazione dell’appetito.
Alcune disbiosi intestinali sembrano associate a uno stato di infiammazione cronica di basso grado, che può interferire con i processi metabolici e ostacolare la perdita di peso.
⚠️ In altre parole: il microbiota non è solo un “ospite passivo” nel nostro intestino, ma un attore attivo nel determinare come il nostro corpo gestisce il cibo, accumula grasso e risponde agli stimoli metabolici.
💡 Comprendere e studiare la composizione del microbiota potrebbe rappresentare una chiave futura nella personalizzazione degli interventi nutrizionali per il trattamento del sovrappeso e dell’obesità.
📚 La nutrizione, quindi, non si limita più al semplice conteggio calorico, ma si arricchisce di una nuova dimensione: quella microbiotica, capace di influenzare profondamente gli esiti clinici di un percorso di dimagrimento.

La dieta non è una “ cura lampo “ ma una strategia di salute, il corpo bisogno di tempo per adattarsi e mostrare risulta...
16/09/2025

La dieta non è una “ cura lampo “ ma una strategia di salute, il corpo bisogno di tempo per adattarsi e mostrare risultati permanenti.

Lo sapevi che il tuo intestinopuò essere la causa della ritenzione idrica❓Se soffri di:📍gambe gonfie e pesanti📍liquidi s...
09/07/2025

Lo sapevi che il tuo intestino
può essere la causa della ritenzione idrica❓

Se soffri di:
📍gambe gonfie e pesanti
📍liquidi sopra il ginocchio
📍culotte de cheval e segno del calzino
📍pancia sempre gonfia e tensione addominale
📍fluttuazioni di peso improvvise
….. il problema non è solo estetico.
▶️Quando l'intestino rallenta (stitichezza, gonfiore,
fermentazioni), il drenaggio linfatico si blocca.
La linfa diventa più densa e stagnante, il microcircolo rallenta e i liquidi restano intrappolati nei tessuti.
Risultato❓
Più gonfiore, più ritenzione, più cellulite.
Ecco perché:
‼️Riparare la permeabilità intestinale è fondamentale per interrompere il passaggio di tossine e ridurre
l'infiammazione.
Drenanti, massaggi e restrizioni alimentari NON risolvono nulla: agiscono solo sui sintomi, non sulla
causa.
‼️Devi lavorare su alimentazione, esercizio mirato e microbiota per sbloccare davvero il sistema linfatico.
Attenzione: la ritenzione trascurata può evolvere in problemi circolatori e fibrosi tissutale, rendendo sempre più difficile la rigenerazione dei tessuti.

‼️Con il giusto approccio integrato possiamo:
1️⃣sbloccare le tue pompe linfatiche
2️⃣ridurre 'infiammazione sistemica
3️⃣migliorare il tuo microcircolo
4️⃣eliminare tossine e liquidi in eccesso

Il lipedema è una patologia progressiva che colpisce prevalentemente le donne, spesso risulta mal diagnosticata e confus...
19/06/2025

Il lipedema è una patologia progressiva che colpisce prevalentemente le donne, spesso risulta mal diagnosticata e confusa con lo stato di obesità, ma è definita tipicamente dall’accumulo sproporzionato e simmetrico di tessuto adiposo negli arti inferiori, accompagnato da presenza di edema ortostatico.

Inoltre il lipedema si distingue per una ipersensibilità e dolore della parte inferiore del corpo, comparsa di lividi al minimo trauma, presenza di noduli solidi nel grasso sottocutaneo e apparente resistenza ad una dieta tradizionale e all’esercizio fisico.

Le manifestazioni cliniche prinicipali del lipedema sono le seguenti:
* distribuzione anomala del tessuto adiposo
* dolore
* disfunzioni metaboliche spesso associate ad iperestrogenismo ed iperinsulineimia
* edema
* infiammazione
* fibrosi

❌Le diete a basso contenuto calorico e l’esercizio fisico intenso, progettati per modificare l’equilibrio energetico e indurre la perdita di peso, si sono dimostrate inefficaci nei pazienti affetti da lipedema.

Generalmente si ottiene un dimagrimento solamente nella parte superiore del corpo, con un peggioramento dell’asimmetria e del dismorfismo e con conseguenti peggioramenti psicologici.

Sulla base di recenti e numerosi studi, può ipotizzare che una chetogenica specificamente modificata per trattare il lipedema, possa ridurre sia i sintomi che la quantità di tessuto adiposo. C’è una forte evidenza che una dieta chetogenica possa agire sulle manifestazioni cliniche del lipedema illustrate precedentemente.

1️⃣una riduzione del peso e dell’eccessiva deposizione del tessuto adiposo: la dieta chetogenica è nota per la sua efficacia sulla perdita di peso e i corpi chetonici sono in grado di ridurre l’insulina e aumentare la sazietà. Nel lipedema gli adipociti ipertrofici sono collegati a insulino-resistenza e poiché livelli di insulina più elevati promuovono la lipogenesi e l’ipertrofia degli adipociti, una dieta a basso contenuto di carboidrati si traduce in una diminuzione del glucosio nel sangue e livelli di insulina più bassi e più stabili. I cambiamenti metabolici indotti dalla chetosi nutrizionale possono avere implicazioni di vasta portata per la gestione della drammatica proliferazione degli adipociti e della risposta iper-infiammatoria trovata nel lipedema, principalmente in tre modi distinti: (1) riducendo l’adiposità complessiva attraverso la lipolisi guidata dalla richiesta di energia, ( 2) portando l’insulina ad un livello sufficientemente basso da consentire la lipolisi degli adipociti e sopprimendo contemporaneamente l’appetito attraverso un afflusso di glucagone e (3) prevenendo qualsiasi ulteriore progressione della malattia, precedentemente considerata impossibile.

2️⃣una riduzione del dolore grazie all’effetto antinfiammatorio e neuromodulatore.

3️⃣un miglioramento della qualità della vita: la riduzione del peso e delle dimensioni, in particolare nelle aree del corpo più colpite dopo una dieta chetogenica, riduce il disagio e la depressione legati all’aspetto, che sono aspetti importanti del funzionamento psicologico.

4️⃣alterazione del metabolismo e della funzione ormonale: una dieta a basso contenuto di carboidrati è una possibile soluzione all’obesità causata da elevati livelli di estrogeni e di insulina.

5️⃣edema o riduzione del contenuto di acqua nei tessuti: si è scoperto che una dieta composta da >45% delle calorie giornaliere totali di carboidrati, causi ritenzione idrica che alla fine contribuisce al sovraccarico linfatico; si ipotizza che la restrizione di carboidrati, associata al consumo di grassi come parte di una dieta chetogenica ben formulata, possa ridurre il contenuto di acqua nei tessuti in eccesso, tipico del lipedema.

6️⃣infiammazione riduzione e prevenzione e riduzione della fibrosi: i corpi chetonici svolgono un ruolo chiave nella modulazione dell’infiammazione e nella riduzione dello stress ossidativo.

Non sei l’unica donna a trovarti di fronte a questo ostacolo, i nostri ormoni infatti, condizionano forma fisica e umore...
05/05/2025

Non sei l’unica donna a trovarti di fronte a questo ostacolo, i nostri ormoni infatti, condizionano forma fisica e umore, ma anche il successo di una dieta.
Il nostro livello di energia, emotività, propensione e ricerca di cibo, varia seguendo il ciclo ormonale: vi sono periodi in cui siamo più propense a stare sole, in altri a fare vita sociale, giorni in cui abbiamo energia da vendere, ci sentiamo vitali e smaglianti, in altri, in prossimità della fase premestruale, sentiamo l’esigenza del riposo e dell’introspezione, ci sentiamo gonfie ed irritabili.

‼️Anche il desiderio e la richiesta di cibo varia ciclicamente, vi sono giornate come quelle della fase premestruale e a ridosso del flusso, in cui talvolta il desiderio di dolce aumenta in modo irrefrenabile, ed altre, soprattutto dopo il flusso, in cui è possibile avvertire un calo dell’umore.

Il ciclo mestruale della donna è suddiviso in 4 fasi:
* Follicolare
* Ovulazione
* Luteale (fase premestruale)
* Mestruazione

❗️La fase follicolare è dominata dagli estrogeni, gli ormoni responsabili dei caratteri secondari femminili come crescita del seno, timbro acuto della voce, distribuzione della peluria e del grasso. Sono protettivi nei confronti dell’osteoporosi, ipertensione e rischio cardiovascolare.�Questa fase, della durata di 14 giorni, è caratterizzata da dinamicità, voglia di fare, energia ed una buona gestione glicemica.
❗️La fase luteale o premestruale, invece, che caratterizza gli ultimi 14 giorni del ciclo, è dominata dal progesterone, responsabile del senso di stanchezza ed affaticamento, della ritenzione idrica, del lieve rialzo pressorio e del cambio del tono umorale.
In questa fase, si assiste alla diminuzione del magnesio, coinvolto nel sistema della serotonina (ormone del buon umore), della vitamina B6 legata all’abbassamento del tono umorale, nervosismo ed irritabilità e ad aumentato desiderio di carboidrati.
❌La fase premestruale, è quindi una fase delicata caratterizzata da:
• irritabilità�• stanchezza�• ritenzione idrica�• gonfiore addominale sistemico�• squilibri glicemici�• Aumento della richiesta energetica�• Desiderio di dolce
‼️La combinazione tra l’aumento della richiesta energetica e degli sbalzi umorali tipici della fase premestruale, possono indurre la donna a cercare conforto nel cibo, specialmente nei dolci, ostacolando spesso il mantenimento del peso o in caso si stesse seguendo un regime alimentare ipocalorico, la perdita di peso.
E’ quindi fondamentale adottare una strategia dietetica ed il supporto di nutraceutici specifici che contrastino questa sintomatologia.

La Dieta ciclica, in questo caso, aiuta a contrastare:
• Gonfiore addominale sistemico�• Stipsi�• Ritenzione idrica ed aumento di peso nella fase premestruale �• Desiderio di dolce�• Squilibri glicemici�• Irritabilità�• Stanchezza

Indirizzo

Viale Regina Margherita Numero 24
Fondi
04022

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Chiara Parisella Biologa Nutrizionista

Decisi di studiare Biologia per conoscere a fondo i meccanismi biochimici, molecolari e genetici alla base dello sviluppo della vita di ogni organismo.

Durante il mio percorso di studi mi sono appassionata in modo particolare alla biologia dello sviluppo e della riproduzione umana.

Oltre allo studio della genetica e della biologia molecolare che ci consentono di comprendere come, a partire da una singola cellula, il nostro DNA sia in grado di renderci organismi complessi, mi sono soffermata sullo studio dell’ epigenetica che consiste in una serie di vie molecolari attraverso le quali la trascrizione genica viene alterata, senza però andare a modificare la sequenza di DNA.

Le esposizioni all’ambiente in grado di influenzare la trascrizione dei nostri geni sono varie e riguardano la tipologia ed il livello di nutrienti assunti con l’alimentazione, le tossine a cui ci si trova esposti nell’ambiente ed il livello di stress.