Federica Zampighi Pedagogista

Federica Zampighi Pedagogista "Prendersi cura della cura che si offre è un atto d'amore"

Il mio Ikigai vuole che io sia: Pedagogista, Insegnante di massaggio infantile AIMI, formatrice di servizi 0-6 anni e operatori del materno infantile e poi chissà che cosa potrò scoprire di me!

Un workshop Baby Signs Italia a Faenza per tutti i colleghi che desiderano 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐢 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐚𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐚𝐬𝐜𝐢𝐚 𝟎-𝟔...
29/11/2025

Un workshop Baby Signs Italia a Faenza per tutti i colleghi che desiderano 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐢 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐚𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐚𝐬𝐜𝐢𝐚 𝟎-𝟔.

𝐒𝐭𝐫𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐯𝐞𝐫𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐢 𝐞 𝐬𝐮𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐝𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐜𝐢𝐞𝐧𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢.

Per aiutare a comunicare i bambini:
👶nella fascia 𝟎-𝟑 𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐧𝐞𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐨𝐫𝐬𝐢 𝐝𝐢 𝐜𝐫𝐞𝐬𝐜𝐢𝐭𝐚 𝐨𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐫𝐢
🧒nella fascia 𝟎-𝟑 𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐦𝐚 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 che vorrebbero comunicare ma ancora 𝐧𝐨𝐧 𝐫𝐢𝐞𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐢𝐥 𝐥𝐢𝐧𝐠𝐮𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐯𝐞𝐫𝐛𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐞𝐫𝐢𝐞 𝐝𝐢 𝐫𝐚𝐠𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐜𝐥𝐢𝐧𝐢𝐜𝐡𝐞 (sindrome di Down, autismo, sindromi che limitano la comunicazione con le parole...)
🗺️di 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐚 𝐦𝐚𝐝𝐫𝐞𝐥𝐢𝐧𝐠𝐮𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐬𝐜𝐨𝐥𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐨𝐫𝐚 𝐥𝐚 𝐥𝐢𝐧𝐠𝐮𝐚 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐚 𝐚𝐩𝐩𝐞𝐧𝐚 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚𝐭𝐢 𝐚𝐥 𝐧𝐢𝐝𝐨 𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐮𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐢𝐧𝐟𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚 e sono disorientati da un contesto in cui non capiscono ciò che viene detto e non riescono a farsi capire
👥𝐓𝐔𝐓𝐓𝐈 𝐈 𝐁𝐀𝐌𝐁𝐈𝐍𝐈 𝐚𝐝 𝐚𝐦𝐩𝐥𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐢 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐦𝐞𝐳𝐳𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚𝐭𝐢𝐯𝐢: 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐯𝐨𝐜𝐞 𝐞𝐝 𝐚𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐥'𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐬𝐚, 𝐥𝐨 𝐬𝐯𝐢𝐥𝐮𝐩𝐩𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐥𝐢𝐧𝐠𝐮𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨, 𝐥𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐥𝐞 𝐟𝐮𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐞𝐬𝐞𝐜𝐮𝐭𝐢𝐯𝐞...

Un workshop per tutti i professionisti educativi, scolastici, sociali, sanitari, culturali per aprire porte impensabili sul mondo interiore di CHI NON HA VOCE, MA SE POTESSE AVREBBE MOLTO DA DIRE.

Info al 349-5775520.

24/11/2025

Non vi sembra naturale stimolare il nostro bimbo a fare “ciao” al papà che va al lavoro? Quel “ciao” che ci dà tanta soddisfazione quando inizia ad essere imitato?

Per non parlare del segno “buono” associato al cibo. Lo facciamo tutti, tipicamente dallo svezzamento in avanti.

NEL REPERTORIO COMUNICATIVO DEL BAMBINO IL GESTO COMPARE PRIMA DELLA PAROLA, non ci pensiamo ma è così.

Il Programma valorizza proprio l’utilizzo del segno in una epoca in cui il bambino ha grandi potenzialità da questo punto di vista: il Programma associa infatti alla parola dell’adulto semplici segni (della Lingua Italiana dei Segni e non solo) che il bambino vedendo e rivedendo imparerà a sua volta, molto prima della comparsa delle parole.

Tanto semplice quanto potente.

Non togliamo ai nostri bambini l’opportunità di comunicare con noi prima dell’arrivo delle parole. CI STUPIREMO DI COSA RIUSCIRANNO A DIRCI.

23/11/2025

I casi di cronaca ci parlano sempre più di donne uccise dai mariti o dagli ex, a 20 anni, come a 50 o 70.

Quelle donne nella maggior parte dei casi erano madri di figli non meno impattati da quella violenza a cui avranno assistito per mesi, anni, a volte decenni.

La violenza è “un'infezione”, mi ha detto una mamma che ha vissuto maltrattamenti in famiglia.

Fa del male durante ma anche dopo, un dopo con strascichi che durano tutta la vita.

La violenza la respiri come l’odore del caffèlatte e in qualche modo entra dentro di te perché ne sei spettatore, diventa naturale e nomale perché è il copione che con i suoi alti e bassi segna il copione della tua vita familiare.

FACCIAMO DIVENTARE VIRALE DELL’ALTRO: il rispetto, il dialogo, la comprensione.

Intrecciamo fili rossi parlandone insieme.

In dm trovate il file da attaccare sulla porta o sul cancello

23/11/2025

I casi di cronaca ci parlano sempre più di donne uccise dai mariti o dagli ex, a 20 anni, come a 50 o 70.

Quelle donne nella maggior parte dei casi erano madri di figli non meno impattati da quella violenza a cui avranno assistito per mesi, anni, a volte decenni.

La violenza è “un'infezione”, mi ha detto una mamma che ha vissuto maltrattamenti in famiglia.

Fa del male durante ma anche dopo, un dopo con strascichi che durano tutta la vita.

La violenza la respiri come l’odore del caffèlatte e in qualche modo entra dentro di te perché ne sei spettatore, diventa naturale e nomale perché è il copione che con i suoi alti e bassi segna il copione della tua vita familiare.

FACCIAMO DIVENTARE VIRALE DELL’ALTRO: il rispetto, il dialogo, la comprensione.

Intrecciamo fili rossi parlandone insieme.

23/11/2025

I casi di cronaca ci parlano sempre più di donne uccise dai mariti o dagli ex, a 20 anni, come a 50 o 70.

Quelle donne nella maggior parte dei casi erano madri di figli non meno impattati da quella violenza a cui avranno assistito per mesi, anni, a volte decenni.

La violenza è “un'infezione”, mi ha detto una mamma che ha vissuto maltrattamenti in famiglia.

Fa del male durante ma anche dopo, un dopo con strascichi che durano tutta la vita.

La violenza la respiri come l’odore del caffèlatte e in qualche modo entra dentro di te perché ne sei spettatore, diventa naturale e nomale perché è il copione che con i suoi alti e bassi segna il copione della tua vita familiare.

FACCIAMO DIVENTARE VIRALE DELL’ALTRO: il rispetto, il dialogo, la comprensione.

Intrecciamo fili rossi parlandone insieme.

Nei commenti trovate il file da attaccare sulla porta o sul cancello

21/11/2025

Solo vedendo queste scene si può capire come i segni siano davvero uno strumento impensabile per comunicare.

Con il programma Baby Signs Italia possiamo davvero trasformare i sogni in realtà, perché prima di una frase compiuta del nostro bambino servirà tempo ma i segni sono a due passi.

Facili come fare "ciao".

Seguimi per vedere altri video che ti faranno pensare "incredibile, ma vero!"

20/11/2025

Nulla a che vedere con mutilazioni, lutti, devastazioni, ma tutto parte da non riconoscere l’altro, dal mettersi in una situazione di supremazia, di “te lo dico io come si sta al mondo”, di “me le hai tolte dalle mani”.

Io ho ragione, tu hai torto. E te lo dico in modo urlato, se non a volte con un sonoro schiaffone che tanto non ha mai fatto male a nessuno.

Infatti. Siamo pieni di schiaffoni dati per tanto amore che poi sfociano nella distruzione dell’altro. Del resto se in casa era un metodo educativo corretto e correttivo, fatto con il sommo bene di babbo e mamma si potrà replicare, no?

“Ci sono cose da non fare mai” diceva Rodari,
“né di giorno né di notte,
né per terra né per mare,
come per esempio la guerra”.

L’abbiamo imparata a scuola questa poesia e io la nomino tutte le volte che vedo che un atteggiamento rabbioso compare anche nei contesti in cui vivo. Lo ricordo ai grandi e anche ai piccoli, perché la guerra non è solo quella che vediamo in televisione.

Allora anche qui, che cosa vogliamo seminare oggi?

Io semino i diritti di oggi e di domani: i tuoi, i miei e quelli degli altri intorno a noi.

Buona giornata dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, per quanto possibile.

19/11/2025

Vedere un bambino con un percorso di crescita non ordinario genera grandi frustrazioni nelle persone che lo circondano. Vivo tutto lo sgomento, la rabbia, l’incredulità, l’amarezza del personale scolastico che spesso si sente “le mani legate” per tutto quello che senza aiuti specifici per quel bambino non può fare.

Incontriamo bambini le cui difficoltà sono a volte lampanti.
Non è nostro compito esprimerci in diagnosi nonostante le tante formazioni e l’aumentarsi di diagnosi che hanno generalmente lo stesso nome: il grande “ombrello”, mi ha detto una maestra riferendosi all’autismo, ma non esiste solo quello. A volte abbiamo tanti punti interrogativi, ma la nostra esperienza ci suggerisce che “qualcosa non va” ed occorre intervenire appena possibile per capire che cosa sta succedendo e come muoversi in modo tempestivo. Con il tatto e la delicatezza che servono.

Perché non c’è handicap peggiore del tempo che passa senza aver aiutato un bambino, che perde ogni giorno opportunità e che si affaccia a nuove esperienze della vita come se avesse i lacci delle scarpe legati tra di loro, generando continue cadute, all’insegna del “non riesce…, non sa fare…, NON...” rendendogli ogni cambiamento, anche piccolo, una maratona impari.

Aumentiamo allora le opportunità di socializzazione, i momenti di incontro, i bilanci di salute, le esperienze in cui i genitori possano incontrare altre famiglie, bambini ed operatori per confrontarsi ed osservare gli itinerari della crescita, farsi domande, a volte ahimè molto scomode ma tutte orientate al “bene” di quel bambino.

18/11/2025

“REGALARE UNA INFANZIA DA CUI NON DOVER GUARIRE” è la frase che mi ha detto una mamma qualche mese fa e penso sia la migliore descrizione con cui parlare del proprio compito di genitori e di adulti in generale.
Spesso sento di bambini sofferenti che vivono situazioni familiari difficili, bambini che sono al centro di contese, bambini che come spugne assorbono il malessere che li circonda, lo registrano come dato naturale e normale della loro crescita.
Situazioni di stress familiare diventano luoghi in cui seminare quello stress tossico che intossica il corpo e la psiche e che lascia tracce indelebili.
Sono “solo” una pedagogista e non posso occuparmi delle cicatrici dei genitori come di alcune fatiche dei bambini, che hanno bisogno di altri professionisti.
Ma penso che, al di là di chi lo fa, dobbiamo prenderci cura di quella sofferenza, perché se l’infanzia si ammala a causa degli adulti, che diritto ad un buon inizio stiamo garantendo? Che dotazione di serie stiamo allestendo per la nostra “auto ammiraglia”?
Il riferimento finale ai percorsi che si possono attivare è per tutti coloro che pensano con riluttanza e paura che un bambino non possa accedere a delle sedute di psicoterapia o ad altri tipi di interventi perché troppo piccolo. Ma quella sofferenza non è meno dolorosa e pericolosa di un’otite e di un’appendicite.

Pensiamoci ❤️.

😖Chi di voi con suo figlio “non ancora parlante” continua a chiedersi  “𝐜𝐡𝐢𝐬𝐬𝐚̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐦𝐢 𝐯𝐨𝐫𝐫𝐚̀ 𝐝𝐢𝐫𝐞!?” e intanto le ...
18/11/2025

😖Chi di voi con suo figlio “non ancora parlante” continua a chiedersi “𝐜𝐡𝐢𝐬𝐬𝐚̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐦𝐢 𝐯𝐨𝐫𝐫𝐚̀ 𝐝𝐢𝐫𝐞!?” e intanto le prova tutte per scoprire il “messaggio in codice” dietro a versi e movimenti irrequieti?

😤Eh sì, perché ci si spazientisce in due: bambino ed adulto… a volte anche più di uno!

😉Anche io ho vissuto come mamma questa fase ed ho scoperto il , un’opportunità davvero impensabile ma concreta per consentire ai nostri bambini di:
👶Comunicare prima delle parole interessi, bisogni, pensieri, emozioni
😭Ridurre lacrime e frustrazioni
😍Vivere con maggiore serenità il tempo insieme

❓❓❓Vi sembra impossibile? Per fortuna 𝐞̀ 𝐚𝐬𝐬𝐨𝐥𝐮𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐏𝐎𝐒𝐒𝐈𝐁𝐈𝐋𝐄… 𝐞𝐝 𝐚𝐧𝐳𝐢 𝐭𝐞𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐦𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐦𝐚𝐦𝐦𝐚 𝐢𝐧 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚… 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐨𝐢 𝐡𝐨 𝐯𝐨𝐥𝐮𝐭𝐨 𝐟𝐨𝐫𝐭𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐏𝐫𝐨𝐠𝐫𝐚𝐦𝐦𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐫𝐞𝐠𝐚𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐢 𝐨𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐚 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐢 𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐞!

👉Nel primo incontro, GRATUITO, vi introduco al Programma per raccontarvi in sintesi come funziona. Nel workshop avremo modo di imparare più di 80 segni, approfondendo tutti gli aspetti utili ed uscendo con tutte le info per cominciare appena arrivati a casa!

Contattami per info ed iscrizioni

17/11/2025

TV e social ci mostrano ogni giorno bambini che vivono in condizioni disumane: sotto le bombe, tra le macerie, in condizioni sanitarie terrificanti.

Quelli sono gli esempi più lampanti di diritti negati all'infanzia, esistenze minate sin dalla culla.

Anche nei paesi occidentali i diritti sono negati, certamente non a quei livelli, ma in modo più subdolo perché dove un tetto "sicuro" c'è e con un esso l'indispensabile per vivere tutto sembra esserci. Niente manca.
Ma non è così.

Per voi quali sono i diritti negati a bambini e ragazzi anche nelle nostre città?

Questa settimana,ogni giorno, vi proporrò un diritto negato che vedo nel mio lavoro da pedagogista, non episodi rari, ma esperienze quotidiane di malessere con cui però si diventa grandi.

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