19/10/2025
VOLONTARIO: GRAZIE PER QUELLO CHE FAI, GRAZIE PER QUELLO CHE FARAI.
Mi rivolgo a te caro volontario cercando di descrivere quello che, secondo me, rappresenta questa strana foto. Cosa c’entra con noi? Cosa c’entro io con questa metafora del paradosso dove compare un uomo che sebbene abbia sotto il braccio una tavola da serf indossa una tuta da sub? L’ho capito leggendo alcuni anni fa un saggio scritto da Alessandro Baricco dal titolo “I Barbari. Saggio sulla mutazione”. Grazie ad esso penso di essere riuscito a comprendere il significato che spesso regola alcune convinzioni e certe strane aspettative di chi, per esempio, si affaccia al Centro Occupazionale. L’ESPERIENZA, nel senso più alto e salvifico, dovrebbe essere legata alla capacità di accostarsi alle cose, una per una, per creare con esse un legame intimo, in PROFONDITA’, con sacrificio, abnegazione e pazienza. Oggi, al contrario, sembra che la scintilla dell’esperienza scaturisce solo nel “PASSAGGIO VELOCE”, una volta e via. Fare esperienza oggigiorno è diventato passare in essa giusto il tempo per trarne una spinta sufficiente a finire altrove. Così l’uomo moderno ha imparato un tempo, minimo e massimo, in cui dimorare nelle cose, e questo lo tiene inevitabilmente lontano dalla profondità, che per lui è oramai un’ingiustificata perdita di tempo. Occorre chiarire che l’esperienza nel Centro Occupazionale è invece tutt’altra cosa! Non si può assolutamente abitare in essa con un’attenzione bassa, superficiale e sporadica. Per quanto possa sembrare clamoroso, è solo isolando questa meravigliosa esperienza associativa, dando ad essa il giusto privilegio e tempo nelle nostre vite, che si potranno compiere azioni proficue con l’attenzione giusta e in modo esemplare. Occorre essere diversi ed estranei a tutti coloro che purtroppo tendono ad “alleggerire” i loro gesti per non perdere in velocità e garantirsi così una “struttura sufficientemente aperta da assicurare il transito di tanti movimenti”. Oggi si predilige la superficie al posto della profondità? navigazioni al posto di immersioni? gioco al posto della serietà? Nella superficialità si trova in genere una circolazione rapida di gesti, è vero. Ma è solo nel servizio verso le persone in difficoltà, nel genio e nella ca**tà che questo ritmo frenetico inevitabilmente si spezza! E’nel comando dell’amore PAZIENTE che si assurge allo stile inconfondibile del servizio autentico. E’ solo così che il volontario passa dalla VELOCITA’ alla LENTEZZA, per dare impronta alla sua opera, perché non sia più solo frutto di un’iniziativa propria, ma soprattutto dono anche di un’ispirazione divina. Ti auguro di tutto cuore un buon anno associativo. Grazie per quello che fai. Grazie per quello che farai. Gerardo