28/09/2022
💭 Momento riflessione
👇
Nel corso dell’ultima seduta di questa giornata, una paziente decide spontaneamente di mostrarmi un’immagine che ha volontariamente stampato per spiegare in maniera visiva cos’è per lei l’ansia, data la sua difficoltà a spiegarlo con le parole.
➡️ L’immagine, estremamente cupa per via del bianco e nero, ritrae un personaggio dall’aria stanca e rassegnata, probabilmente per via dei mille impegni e delle mille preoccupazioni che forse torna a casa a conclusione di una delle tante giornate difficili, o che forse va a lavoro avendo davanti a sè un’intera giornata logorante, e dietro di lui una figura mostruosa, scarnificata, con gli occhi vuoti e con le fauci aperte e minacciose, come a volerlo inglobare fino a farlo scomparire.
❓Chiedo il motivo per cui per lei è importante mostrarmi questa immagine e la ragazza allora mi dice “prima ero come il personaggio di questa immagine, sentivo sempre una presenza ingombrante dietro, stava sempre con me. Se guardo ora questa immagine mi trasmette inquietudine ma adesso per me il personaggio non è più girato di spalle, guarda quel mostro, e la figura che sta dietro allora pensa “o cacchio non faccio più così paura!”.
💭 Scelgo di condividere questo episodio perché mi ha fatto riflettere sul cambiamento fatto da lei e dai pazienti che decidono a un certo punto di guardare in faccia le proprie ansie, le proprie paure e in generale quelle emozioni che possono generare disagio, scoprendo che prenderne atto, accettando la loro presenza, imparando come sono fatte e scoprendo come gestirle non fanno così paura come credevano.
💪🏻 Ecco la meraviglia del mio lavoro e la bellezza delle persone che ci troviamo davanti a ogni incontro, con la loro voglia immensa di star bene, perché lo meritano e piano piano se ne rendono conto ❤️