10/11/2025
Ci sono momenti, durante la terapia, che sono poesia.
Quando nello sguardo di chi mi siede di fronte vedo nascere un' emozione nuova. Accompagnata dallo stupore di sentirsi, per la prima volta forse, visti nella propria interezza.
Accolti. Accettati. Riconosciuti.
Come se i pezzi del puzzle interiore trovassero tutti il proprio posto.
Perché quando ci sentiamo a pezzi, o abbiamo la sensazione di esserci persi e magari di non riconoscerci più, possiamo affidarci allo sguardo dell' altro. Di un altro che ci tiene. Che tiene insieme i nostri pezzi e vede quella meravigliosa immagine di noi che c'è, ma che a volte non riusciamo a scorgere.
E possiamo poi fare nostro quello sguardo. E comprenderci e tenerci noi, per primi. Con gentilezza. Quella che riserviamo più facilmente agli amici e che ci dimentichiamo di includere nei nostri dialoghi interiori.
E quando mi chiedono se il mio lavoro non mi appesantisca...beh si, a volte si.
Ma questi momenti valgono tutta la fatica.