22/10/2025
💛 Meltdown: quando il bambino non ce la fa più
Il meltdown non è un capriccio, né un comportamento da correggere.
È una reazione di sovraccarico sensoriale, emotivo o cognitivo che il bambino non riesce a controllare.
In quel momento il suo sistema “va in tilt”, e il corpo reagisce come può: con pianto, urla, movimenti ripetitivi o chiusura verso l’ambiente.
Durante un meltdown, il bambino può:
piangere, urlare o agitarsi in modo improvviso,
tapparsi le orecchie o gli occhi per proteggersi dagli stimoli, cercare di fuggire dalla situazione o avere comportamenti esplosivi.
Non è una scelta, ma una risposta automatica a troppi stimoli o emozioni che non riesce a gestire.
Cosa possiamo fare in classe?
Restiamo calmi, senza sgridare o punire.
Riduciamo gli stimoli (rumori, luci, confusione).
Offriamo uno spazio tranquillo dove il bambino possa sentirsi al sicuro.
Aspettiamo che si calmi prima di parlare o proporre qualcosa.
Si può prevenire?
In parte sì.
Osservare i segnali di stress, rispettare i tempi del bambino e creare routine chiare aiuta a ridurre il rischio di meltdown.
Piccole strategie quotidiane fanno una grande differenza.
Dietro a ogni crisi c’è un bambino che chiede aiuto, non attenzioni negative.
La calma dell’adulto è il primo passo per riportare serenità. 💛