Dott. Marco Ugolotti, JSCC

Dott. Marco Ugolotti, JSCC Laurea in Fisioterapia, Certificazione in Medicina Manuale Osteopatica Americana Strain Counterstrain

⚕️ TAC e RMN: Due Strumenti Essenziali per l'Immagine Medica________________________________________La Tomografia Assial...
08/11/2025

⚕️ TAC e RMN: Due Strumenti Essenziali per l'Immagine Medica
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La Tomografia Assiale Computerizzata (TAC) e la Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) sono due tecniche di diagnostica per immagini cruciali, ma funzionano in modi molto diversi.

Come Funzionano

La TAC utilizza i raggi X per creare immagini dettagliate a sezione trasversale del corpo. Un tubo radiogeno ruota attorno al paziente, inviando raggi X che vengono assorbiti in modo diverso dai vari tessuti. Un computer elabora questi dati per ricostruire immagini 3D della struttura interna.

La RMN, invece, non usa radiazioni ionizzanti. Sfrutta un potente campo magnetico e onde radio per allineare i protoni all'interno delle molecole d'acqua del corpo. Quando il campo magnetico viene spento, i protoni rilasciano energia che viene rilevata e usata per creare immagini molto dettagliate.

Indicazioni Principali

La TAC è eccezionale per visualizzare ossa, emorragie acute (specialmente nel cervello in caso di traumi), e lesioni a organi solidi. È spesso la scelta preferita nelle emergenze per la sua rapidità e l'efficacia nel rilevare fratture e lesioni interne urgenti.

La RMN è superiore per l'imaging di tessuti molli come il cervello, il midollo spinale, i legamenti e le cartilagini. È l'esame standard per studiare patologie neurologiche, tumori ai tessuti molli e problemi articolari complessi, offrendo un contrasto tissutale nettamente superiore.

In sintesi, la scelta tra TAC e RMN dipende dal tipo di tessuto da esaminare e dalla condizione clinica del paziente.

Lo Schema del Passo: La Base del Movimento UmanoLo Schema del Passo, noto anche come ciclo del passo o Gait Analysis, ra...
01/11/2025

Lo Schema del Passo: La Base del Movimento Umano

Lo Schema del Passo, noto anche come ciclo del passo o Gait Analysis, rappresenta la sequenza ritmica e alternata dei movimenti che il corpo compie durante la deambulazione. Si definisce come il periodo che intercorre tra due successivi contatti con il terreno dello stesso piede.

Il ciclo si articola in due fasi principali:

1. La Fase di Appoggio (Stance) (circa 60% del ciclo), in cui il piede è a contatto con il suolo per sostenere il peso.
2. La Fase di Oscillazione (Swing) (circa 40% del ciclo), in cui il piede si solleva e avanza.
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Importanza dello Schema del Passo

L'analisi di questo schema è fondamentale poiché riflette la salute biomeccanica e neurologica dell'individuo. Un passo efficiente non solo consente una locomozione fluida, ma è anche cruciale per:

• Assorbire gli urti con il terreno.
• Mantenere l'equilibrio e la stabilità posturale.
• Minimizzare il dispendio energetico del cammino.
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Disfunzioni e Riabilitazione

Deviazioni dallo schema del passo fisiologico possono indicare problemi neurologici, ortopedici o traumatici, causando dolore, sovraccarico articolare e rischio di cadute.

La Rieducazione del Passo in fisioterapia è una terapia mirata. Attraverso esercizi funzionali e l'eventuale uso di ausili (come tutori o bastoni), il fisioterapista lavora per:

1. Recuperare la forza e l'articolarità.
2. Riprogrammare il corretto schema motorio.
3. Restituire autonomia e migliorare la qualità di vita del paziente.

Comprendere e correggere lo schema del passo è la chiave per un recupero completo.

I Nervi Cranici dell'Occhio: Funzione e DisfunzioneLa visione e la motilità oculare sono processi complessi, orchestrati...
25/10/2025

I Nervi Cranici dell'Occhio: Funzione e Disfunzione

La visione e la motilità oculare sono processi complessi, orchestrati principalmente da tre nervi cranici: il Nervo Oculomotore (III), il Nervo Trocleare (IV) e il Nervo Abducente (VI). Questi tre nervi sono cruciali, in quanto controllano i sei muscoli estrinseci che muovono il bulbo oculare e il muscolo elevatore della palpebra superiore (III).

La loro importanza risiede nella capacità di permettere i movimenti oculari coordinati, essenziali per la percezione della profondità e la messa a fuoco. Il III nervo gestisce anche la costrizione pupillare e l'accomodazione.

Una disfunzione, spesso causata da traumi, infiammazioni, diabete o problemi vascolari, può manifestarsi con sintomi debilitanti:

• Diplopia (visione doppia), a causa del disallineamento degli occhi (strabismo).
• Ptosi (abbassamento della palpebra superiore), tipico del deficit del III nervo.
• Difficoltà o impossibilità di muovere l'occhio in specifiche direzioni.

La Fisioterapia può aiutare?

Sì, la fisioterapia, in particolare la Rieducazione Visiva o Oculomotoria, svolge un ruolo fondamentale. Sebbene il recupero possa essere spontaneo in alcune paralisi (come quelle microvascolari), la riabilitazione è essenziale per:

1. Migliorare la coordinazione dei movimenti oculari (esercizi ortottici).
2. Ridurre la diplopia e le posizioni compensatorie del capo (torcicollo).
3. Supportare il recupero del nervo facciale (VII) nelle paralisi che influiscono sulla chiusura palpebrale.

L'approccio riabilitativo, spesso precoce e personalizzato, mira a ristabilire il miglior allineamento e controllo motorio possibile.

I Muscoli Multifidi: Stabilizzatori Profondi della Colonna VertebraleI muscoli multifidi sono un gruppo di muscoli corti...
18/10/2025

I Muscoli Multifidi: Stabilizzatori Profondi della Colonna Vertebrale

I muscoli multifidi sono un gruppo di muscoli corti e spessi che si trovano in profondità lungo l'intera colonna vertebrale, estendendosi dal sacro fino alla seconda vertebra cervicale (C2). Fanno parte della muscolatura intrinseca del dorso, un gruppo fondamentale per la stabilità e il movimento della colonna.

Il loro ruolo principale è la stabilizzazione segmentale della colonna. Agiscono su vertebre adiacenti, contribuendo a mantenere l'allineamento vertebrale, specialmente durante i movimenti. Sono essenziali per il controllo posturale fine e proteggono le articolazioni intervertebrali, lavorando in sinergia con i muscoli trasversi dell'addome e del pavimento pelvico per formare un "corsetto" stabilizzatore. Contribuiscono anche all'estensione e alla rotazione del tronco.

Quando i multifidi sono in disfunzione (ad esempio per debolezza, atrofia o scarso controllo motorio in seguito a dolore o inattività), la stabilità segmentale della colonna è compromessa. Questo può portare a un aumento del carico sulle strutture passive (dischi e legamenti) e sui muscoli superficiali, contribuendo significativamente al dolore lombare cronico o ricorrente. La disfunzione è spesso associata a una riduzione del loro volume (atrofia) e a un ritardo nella loro attivazione, rendendo la colonna più vulnerabile a lesioni e instabilità.

Consiglio per mantenerli in forma: Per mantenere i multifidi efficienti, è fondamentale eseguire esercizi specifici di stabilizzazione del core, concentrandosi sulla qualità del movimento piuttosto che sulla quantità. Esercizi come il bird-dog, il plank, di cui abbiamo parlato in post precedenti, eseguiti con attenzione a mantenere la colonna neutra, possono aiutare a reclutare e rafforzare questi muscoli profondi, migliorando la consapevolezza corporea e prevenendo disfunzioni.

L'Ozonoterapia per la Colonna VertebraleL'ozonoterapia è una procedura medica che impiega una miscela di ossigeno e ozon...
04/10/2025

L'Ozonoterapia per la Colonna Vertebrale

L'ozonoterapia è una procedura medica che impiega una miscela di ossigeno e ozono medicale (O_2-O_3) per trattare patologie della colonna come ernie del disco e protrusioni. Nonostante il composto iniettato sia gassoso, il trattamento si è dimostrato efficace e poco invasivo.

La procedura più comune consiste in infiltrazioni paravertebrali. Il medico inietta il gas in prossimità della zona dolente, non direttamente nel disco, per sfruttare le sue proprietà terapeutiche. In casi rari e più complessi, si può optare per un'infiltrazione diretta nel disco (intradiscale) sotto guida radiologica.

Il meccanismo d'azione dell'ozono è duplice. Agisce innanzitutto con un potente effetto antinfiammatorio e antidolorifico, riducendo il gonfiore e la compressione sui nervi e migliorando la circolazione locale. Inoltre, nel caso dell'ernia, il gas ha un effetto disidratante sul nucleo polposo erniato, riducendone il volume e la pressione sulla radice nervosa.

I benefici principali includono una netta riduzione del dolore, un miglioramento della mobilità e, nel tempo, la risoluzione della causa del problema. È considerata una valida alternativa non chirurgica che, in molti casi, aiuta a evitare l'intervento.

Nervo Accessorio (nervo cranico n° 11)Il rapporto tra il nervo Accessorio e la tecnica di terapia manuale Strain Counter...
27/09/2025

Nervo Accessorio (nervo cranico n° 11)

Il rapporto tra il nervo Accessorio e la tecnica di terapia manuale Strain Counterstrain non è diretto, ma può essere compreso analizzando le funzioni del nervo e i principi della tecnica. Il nervo Accessorio è un nervo puramente motorio che innerva principalmente il muscolo sternocleidomastoideo (SCM) e il trapezio, due muscoli chiave per i movimenti del collo e delle spalle.

La tecnica Strain Counterstrain, sviluppata da Lawrence Jones, mira a trattare le disfunzioni muscolo-scheletriche riducendo la tensione muscolare e la sensibilità dei fusi neuromuscolari. Si basa sull'assunto che un muscolo iperattivo o in spasmo, spesso a causa di un riflesso di protezione, possa essere "riprogrammato" attraverso un posizionamento passivo e accorciato. Il terapista posiziona il corpo del paziente in una posizione di massimo comfort, riducendo al minimo la tensione nel muscolo target.

Sebbene la tecnica non agisca direttamente sul nervo Accessorio, può influenzare i muscoli da esso innervati. Ad esempio, uno spasmo del SCM o del trapezio, che può causare dolore al collo o alla spalla, può essere trattato con lo Strain Counterstrain. Posizionando il paziente in modo da accorciare il muscolo interessato, si riduce l'attività dei fusi neuromuscolari, interrompendo il ciclo di dolore e spasmo. In questo modo, la tecnica, pur non trattando il nervo in sé, può alleviare le disfunzioni dei muscoli che dipendono da esso per la loro funzione motoria.

Articolazione del gomitoIl gomito, una delle articolazioni più complesse del corpo umano, è essenziale per una vasta gam...
20/09/2025

Articolazione del gomito

Il gomito, una delle articolazioni più complesse del corpo umano, è essenziale per una vasta gamma di movimenti del braccio. Non è una semplice cerniera, ma un complesso sistema formato dall'incontro di tre ossa: l'omero, il radio e l'ulna.

Queste ossa si uniscono in tre articolazioni distinte:

• l'articolazione omeroulnare (che consente la flessione e l'estensione)
• l'articolazione omeroradiale (che supporta la flessione e la rotazione)
• l'articolazione radioulnare prossimale (che permette la pronazione e la supinazione dell'avambraccio).

Questa complessità lo rende vulnerabile a diverse problematiche, che possono essere acute o croniche. Tra le lesioni più comuni ci sono le fratture, spesso causate da cadute o traumi diretti. Anche le lussazioni sono frequenti, specialmente in sport che prevedono cadute.

Un'altra problematica comune è l'epicondilite laterale, più nota come "gomito del tennista", che è un'infiammazione dei tendini che si inseriscono sull'epicondilo laterale dell'omero. Non meno frequente è l'epicondilite mediale, o "gomito del golfista". Queste condizioni si sviluppano a causa di movimenti ripetitivi che sovraccaricano i tendini. Inoltre, l'artrosi e l'artrite possono portare a dolore cronico e rigidità, compromettendo significativamente la mobilità e la qualità della vita. La prevenzione, attraverso il riscaldamento e l'uso di tecniche corrette, è cruciale per mantenere l'integrità di questa complessa articolazione.

Il piede: quando si cammina e quando si correIl piede è una struttura biomeccanica eccezionale che si adatta dinamicamen...
13/09/2025

Il piede: quando si cammina e quando si corre

Il piede è una struttura biomeccanica eccezionale che si adatta dinamicamente alle diverse sollecitazioni del movimento, in particolare tra la camminata e la corsa. La differenza principale tra i due gesti risiede nella presenza di una fase di volo nella corsa, assente nella camminata, dove almeno un piede è sempre a contatto con il suolo.

Quando si cammina, il piede svolge una funzione di "ammortizzatore" e "propulsore". La sequenza di appoggio è generalmente tallone-avampiede; il tallone atterra per primo, e il piede prona (si appiattisce verso l'interno) per assorbire l'impatto. Successivamente, si irrigidisce nella fase di stacco, trasformandosi in una leva rigida che spinge il corpo in avanti.

Nella corsa, invece, le forze d'impatto sono notevolmente superiori (fino a 2-3 volte il peso corporeo). Il piede non si limita ad ammortizzare, ma deve immagazzinare e restituire rapidamente energia. L'appoggio può variare (tallone, mesopiede o avampiede), ma la biomeccanica del piede è più "elastica". Il piede agisce come una molla, sfruttando l'energia elastica immagazzinata nei tendini e nelle fasce plantari per una spinta più esplosiva e un minor dispendio energetico. Il ciclo è più veloce e dinamico, con una fase di contatto a terra molto ridotta.

Disfunzione muscolare a livello del GluteoUna disfunzione muscolare al gluteo, specialmente al grande gluteo o al medio ...
06/09/2025

Disfunzione muscolare a livello del Gluteo

Una disfunzione muscolare al gluteo, specialmente al grande gluteo o al medio gluteo, può causare dolori significativi e spesso confusi con altre patologie. La causa principale è spesso una debolezza o un'eccessiva tensione muscolare che altera la biomeccanica del bacino e della colonna vertebrale.

Il dolore può manifestarsi in modo diretto come una sensazione di profondo indolenzimento o un dolore acuto nella zona del gluteo. Questo tipo di dolore può rendere difficile stare seduti, camminare o salire le scale. Spesso si avverte una tensione costante o spasmi nella zona interessata.

Inoltre, il dolore può irradiarsi in diverse aree del corpo, creando confusione nella diagnosi. È comune che si diffonda:

• Lungo la parte posteriore della coscia, a volte simulando una sciatica, a causa dell'irritazione del nervo sciatico da parte di muscoli glutei iperattivi o deboli.
• Verso la zona lombare (parte bassa della schiena), poiché i muscoli del gluteo sono fondamentali per stabilizzare il bacino e la colonna.
• Nell'inguine o nella parte laterale dell'anca, a causa delle connessioni fasciali e muscolari che collegano il gluteo ad altre strutture del bacino.
• Fino alla gamba e al piede (meno comune), specialmente se la disfunzione comprime il nervo sciatico in modo significativo.

Riconoscere questi schemi di irradiazione è cruciale per una corretta diagnosi e per un trattamento mirato, che solitamente include esercizi di rinforzo e allungamento, ma che è facilmente risolvibile in poche sedute con la tecnica osteopatica Strain Counterstrain.

Muscoli masticatori, Cervicale e  problemi correlati.I problemi alla cervicale e alla mandibola sono più legati di quant...
30/08/2025

Muscoli masticatori, Cervicale e problemi correlati.

I problemi alla cervicale e alla mandibola sono più legati di quanto si possa pensare.

Molte persone soffrono di dolore al collo, mal di testa frequenti o fastidi alla mandibola senza sapere che la causa potrebbe essere una disfunzione del sistema masticatorio. Questa complessa rete di muscoli, come il massetere, il temporale e gli Pterigoidei non serve solo a masticare, ma è strettamente connessa alla postura della testa e del collo.

Quando i muscoli della masticazione sono sotto tensione, ad esempio a causa del bruxismo (il digrignare dei denti) o di un'occlusione dentale scorretta, possono inviare segnali di dolore ai muscoli circostanti, inclusi quelli del collo e delle spalle.

Questa tensione si propaga, portando a contratture, dolore cervicale e rigidità. È un circolo vizioso: la tensione al collo può peggiorare i problemi alla mandibola, e viceversa.

Ecco perché un approccio integrato, che consideri sia la salute della bocca che quella del collo, è fondamentale. La tecnica osteopatica “Strain Counterstrain” può aiutare a rilassare i muscoli cervicali, masticatori e della schiena, mentre un dentista specializzato o un gnatologo può risolvere i problemi di occlusione o consigliare un bite per gestire il bruxismo.

La Plasticità CerebraleLa plasticità cerebrale, o neuroplasticità, è la straordinaria capacità del cervello di riorganiz...
23/08/2025

La Plasticità Cerebrale

La plasticità cerebrale, o neuroplasticità, è la straordinaria capacità del cervello di riorganizzarsi continuamente, adattando la sua struttura e le sue funzioni in base alle nuove esperienze, all'apprendimento e persino ai danni. A differenza di quanto si pensava in passato, il cervello non è un organo statico che si sviluppa solo nell'infanzia, ma rimane malleabile per tutta la vita.

Questo fenomeno avviene attraverso due meccanismi principali: la potatura sinaptica e la neurogenesi. La potatura sinaptica consiste nell'eliminazione di connessioni neuronali non più necessarie, mentre la neurogenesi è la creazione di nuovi neuroni. In questo modo, il cervello rafforza i percorsi neuronali più utilizzati e ne crea di nuovi per adattarsi all'ambiente e alle sfide che affrontiamo.

La plasticità cerebrale spiega fenomeni come l'apprendimento di una nuova lingua, il recupero di funzioni motorie dopo un ictus o la capacità del cervello di un non vedente di "ricablarsi" per migliorare l'udito e il tatto. . È il fondamento della nostra capacità di adattamento, di apprendimento continuo e di resilienza, e sottolinea quanto l'esperienza e l'interazione con l'ambiente siano cruciali per la salute e il funzionamento del nostro cervello.

Indirizzo

Via Andrea Doria, 4/5
Genova
16128

Orario di apertura

Lunedì 08:00 - 19:30
Martedì 08:00 - 19:30
Mercoledì 08:00 - 19:30
Giovedì 08:00 - 19:30
Venerdì 08:00 - 19:30
Sabato 08:00 - 12:30

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