14/11/2023
Il disturbo da dismorfismo corporeo (DC) è una condizione psicologica caratterizzata da una intensa preoccupazione per un presunto difetto nell'aspetto di una persona. Implica una percezione distorta del proprio corpo, portando a una preoccupazione e un disagio sproporzionati riguardo al proprio aspetto. Le persone con dismorfofobia spesso si dedicano a comportamenti compulsivi come una cura eccessiva, il controllo costante allo specchio e la ricerca di rassicurazioni sulla propria apparenza.
🔗 Il controllo genitoriale è correlato alla gravità dei sintomi della dismorfofobia negli adulti, come indica una recente ricerca dell’Università Europea di Roma.
🔍 Oltre al controllo genitoriale, abuso emotivo, abuso sessuale, età, sesso, indice di massa corporea (BMI), livello di istruzione, uso del tabacco, frequenza di consumo di alcol e la presenza di disturbi psichiatrici o neurologici influenzano i punteggi totali dell’Indice delle Preoccupazioni per l’Immagine Corporea.
💡 Meccanismi Svelati:
Il controllo genitoriale contribuisce ai sintomi del DC attraverso vari meccanismi:
1️⃣ Rappresentazioni interne modificate:
Il controllo eccessivo dei genitori potrebbe creare una percezione di sé contrassegnata da difetti e inadeguatezze, alimentando rappresentazioni interne alterate. Queste contribuiscono ai sintomi del DC attraverso sentimenti di vergogna, ansia e l'aspettativa di rifiuto sociale.
2️⃣ Auto-identificazione precaria:
L'intrusività genitoriale ostacola la capacità del bambino di auto-identificarsi e gestire gli stati interni, portando a strategie disfunzionali automatiche in risposta a presunti difetti corporei e apprensioni sociali — caratteristiche distintive dei comportamenti legati al DC.
3️⃣ Comportamenti compulsivi:
I comportamenti legati al DC, come il controllo del corpo e la ricerca di rassicurazioni, sono simili a comportamenti compulsivi. Pensieri intrusivi sull'aspetto di sé e alterazioni nell’attività corticale guidano questi comportamenti.
💭Comprendere questi meccanismi è cruciale per comprendere lo sviluppo e la persistenza dei sintomi del DC.
De Rossi et al. (2023)