21/09/2025
Condivido questo servizio andato in onda su Dmax che racconta un fenomeno purtroppo molto diffuso: 𝐥’𝐞𝐬𝐞𝐫𝐜𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐚𝐛𝐮𝐬𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐚.
Sempre più spesso, infatti, trattamenti che richiedono competenze specifiche vengono eseguiti da persone 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐚 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐚, con il rischio concreto di mettere a repentaglio la salute dei pazienti.
Facciamo un esempio: se aveste un problema di stomaco, vi affidereste a un 𝐠𝐚𝐬𝐭𝐫𝐨𝐞𝐧𝐭𝐞𝐫𝐨𝐥𝐨𝐠𝐨 o ai consigli – per quanto convincenti – di una cartomante? La risposta sembra ovvia. Eppure, quando si parla di estetica, il buon senso a volte sembra venir meno.
𝐈𝐧𝐢𝐞𝐭𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐟𝐢𝐥𝐥𝐞𝐫 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢𝐠𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚 𝐬𝐢𝐦𝐩𝐥𝐞𝐜𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 “𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐮𝐫𝐢𝐧𝐚”. Richiede una solida conoscenza dell’anatomia umana, che si acquisisce solo con lo studio in medicina, e una 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐩𝐞𝐜𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚 𝐢𝐧 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚 𝐞𝐬𝐭𝐞𝐭𝐢𝐜𝐚, oltre a un aggiornamento costante sulle tecniche iniettive, sulle caratteristiche dei materiali, sulle controindicazioni e sulla gestione delle complicanze.
Ed è bene precisarlo: 𝐧𝐨𝐧 𝐛𝐚𝐬𝐭𝐚 𝐮𝐧 𝐚𝐭𝐭𝐞𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐨𝐭𝐭𝐞𝐧𝐮𝐭𝐨 𝐝𝐨𝐩𝐨 𝐮𝐧 𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐨 𝐨 𝐝𝐮𝐞 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢 per definirsi medico estetico. Un percorso serio è 𝐩𝐥𝐮𝐫𝐢𝐞𝐧𝐧𝐚𝐥𝐞 e prevede studio, pratica supervisionata ed esperienza clinica.
Quando tutto è eseguito correttamente, possono comunque insorgere effetti indesiderati: 𝐫𝐞𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐞𝐫𝐠𝐢𝐜𝐡𝐞, 𝐢𝐧𝐟𝐢𝐚𝐦𝐦𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢𝐞 𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐢𝐜𝐚𝐧𝐳𝐞 𝐯𝐚𝐬𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐢. Solo un medico adeguatamente formato è in grado di riconoscerle e trattarle correttamente e tempestivamente.
La 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚 𝐞𝐬𝐭𝐞𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐞̀ 𝐮𝐧𝐚 𝐛𝐫𝐚𝐧𝐜𝐚 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐚 𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐢. Affidarsi a professionisti seri e qualificati non è solo una scelta di bellezza, ma soprattutto una scelta di 𝐬𝐢𝐜𝐮𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚.”
Tutti i giorni i N.A.S. difendono la salute dei cittadini! Seguiamo da vicino le loro indagini, saranno autorizzati e sanificati i luoghi che controlleranno?...