15/01/2022
"Una bambina" è il primo libro che ho letto di quella che sarebbe diventata da lì a poco la mia autrice preferita: Torey L. . Il seme da cui è germogliato il di fare da grande lo .
Ero all'inizio della prima superiore . Mi affascinava la rappresentazione sulla sua : una bambina stanca, selvaggia, seduta su una sedia. Desideravo tanto leggerlo, quanto lasciarlo chiuso.
La storia che racconta questo romanzo è una storia vera, di un'insegnante che negli anni '80 lavora in quelle che venivano definite "classi pattumeria". I che non riuscivano a trovare una collocazione all'interno del sistema scolastico, venivano mandati in queste classe. 8 posti. La considerava gli di quella classe "dei rifiuti ". La bambina su cui si focalizza il romando è Sheila dopo essere arrivata a compiere un gesto estremo, chiara manifestazione di una richiesta di aiuto che il sistema pubblico non era riuscito a gestire in maniera adeguata.
Vorrei qui proporvi alcuni parole presenti nel prologo nel libro "Una bambina", perchè ancora oggi, quando voglio pensare al senso del mio lavoro mi soffermo a rileggerle, permettendomi di guardare i fenomini da un punto di vista diverso. Questo potrà spiegare soprattutto perchè le terapie spesso sono lunghe e faticose.
"ho vissuto in cinque stati diversi; e ho lavorato in centri di accoglienza privati per bambini, pubbliche, ospedali psichiatrici giudiziari e istituzioni statali, continaundo a cercare, invano, le risposte giuste per questi bambini, la chiave magica che finalmente li aprisse alla mia comprensione. Ma mentre di me sapevo da tempo che quella chiave non esiste, e che per certi bambini nemmeno l'amore basterà mai. Ma la nell'animo umano non sente ragione e fugge al di là delle nsotre fragili conoscenze" (p. 7).
Ne compresi il solo quando iniziai a lavorare nel sociale e nel mio studio. Davvero non esiste alcuna , ma la fiducia nell' umano é fondamentale.