25/11/2025
25 novembre.
Una giornata che continua a ricordarci che la violenza di genere non è fatta solo di gesti estremi: inizia molto prima. Inizia nelle parole che feriscono, nelle libertà che si restringono, nel controllo mascherato da cura. In quelle paure che chi le vive fatica perfino a nominare.
Secondo l’Osservatorio di Non Una di Meno, dall’inizio del 2025 sono state registrate: – 91 vite spezzate riconducibili alla violenza di genere ed eterocispatriarcale
– tra cui 77 femminicidi
– suicidi indotti di donne, persone transgender e non binarie
– almeno 68 tentati femminicidi
– 55 minori rimasti orfani
In oltre metà dei casi, la violenza è maturata dentro relazioni affettive o familiari. E in molti di questi, c’erano già stati segnali, richieste di aiuto, tentativi di nominare ciò che stava accadendo.
Per chi opera nella cura psicologica, educativa e sanitaria, questi dati non sono solo numeri.
Sono un richiamo etico e professionale: riconoscere le dinamiche precoci, offrire ascolto competente, costruire spazi sicuri dove chi vive violenza possa parlare senza paura. Oggi ricordiamo le vittime. E ricordiamo l’importanza di tutto ciò che accade prima, nei momenti in cui un intervento può ancora cambiare il percorso.
📌 Fonte dati: Osservatorio Non Una di Meno