20/11/2025
20 novembre: Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
Tra i vari diritti dei minori sanciti dalla Convenzione ONU, ne sono stati identificati 10 fondamentali:
- Diritto a giocare
- Diritto al cibo
- Diritto ad avere una casa
- Diritto alla salute e al benessere psicofisico
- Diritto all’educazione
- Diritto alla vita e a crescere in una famiglia
- Diritto di avere una nazionalità
- Diritto all’uguaglianza
- Diritto di esprimere la propria opinione
- Diritto di non lavorare
Eppure, anche oggi, molti di questi diritti non sono garantiti. Non è solo una giornata da “celebrare”: è un momento per riflettere su quante vite, in tantissimi angoli del mondo, siano segnate da violazioni che dovrebbero essere impensabili.
🔸 Diritto al nome. Milioni di bambini restano “invisibili”: secondo l’UNICEF, circa 150 milioni di bambini sotto i 5 anni non sono registrati alla nascita, cioè non hanno un’identità legale riconosciuta.
🔸 Diritto di essere nutrito. La fame e la malnutrizione affliggono ancora troppi bambini: circa 181 milioni di minori sotto i 5 anni vivono in una povertà alimentare così severa da consumare solo 2 gruppi alimentari su 8, con gravi rischi per la loro crescita. Inoltre, nei paesi più fragili, l'“insicurezza alimentare acuta” continua a salire: nel 2024 oltre 38 milioni di bambini sotto i 5 anni sono stati colpiti dalla malnutrizione.
🔸 Diritto alla sicurezza. La guerra miete vite e distrugge infanzie: secondo l’UNICEF, nel 2023 sono state verificate 32.990 “gravi violazioni” contro 22.557 bambini, numeri record nella storia del monitoraggio ONU. Oggi, quasi 1 bambino su 5 (oltre 473 milioni) vive in zone di conflitto.
🔸 Diritto al gioco. Invece di giocare, moltissimi bambini sono costretti a lavorare: secondo l’ILO e l’UNICEF, nel 2024 circa 138 milioni di bambini erano impegnati nel lavoro infantile, di cui 54 milioni erano coinvolti in attività pericolose che minacciano la loro salute e sviluppo.
🔸 Diritto alla religione, all’informazione, alla libertà di espressione. Anche questi diritti sono spesso calpestati nelle zone di crisi: i bambini in conflitto non solo perdono la possibilità di avere un’infanzia sicura, ma non hanno accesso all’istruzione (informazione), non possono esprimersi liberamente, e i loro spazi per il gioco, la fede o la creatività vengono distrutti o resi pericolosi.
Le immagini di bambini affamati, traumatizzati, costretti a lavorare o a combattere, possono sembrare distanti, ma non lo sono. Questi non sono numeri astratti, ma vite reali: fratelli, sorelle, amichetti che solo per caso non sono nati dove noi siamo nati.
Oltre a questi dati, dobbiamo ricordarci che anche in Italia ci sono bambini la cui infanzia è ferita:
🔸 secondo la III Indagine nazionale di Terre des Hommes, CISMAI e l’Autorità garante per l’infanzia, al 31 dicembre 2023 quasi 114.000 minorenni erano in carico ai servizi sociali per maltrattamento, un dato in aumento del 58% rispetto al 2018.
🔸 il tipo di violenza più comune è la trascuratezza, presente nel 37% dei casi; un altro 34% riguarda la violenza assistita (quando un bambino assiste a violenza in famiglia).
🔸 nel 2023, i reati contro i minori sono stati 6.952, in media 19 al giorno, e i maltrattamenti in famiglia sono una delle tipologie più frequenti.
🔸 circa 200.000 bambini in Italia vivono in una condizione di povertà alimentare, secondo Save the Children: per alcune famiglie non è garantito un pasto proteico almeno ogni due giorni.
Quando celebriamo la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia, non compiamo un gesto formale. È un promemoria potente: una lente che ci ricorda che la protezione dei diritti non è davvero realizzata finché non diventa esperienza concreta per ogni bambino. Se certi diritti non esistono davvero per così tanti bimbi, allora il nostro compito, collettivamente, non è solo ricordarli, ma agire, sostenere, proteggere.
Per ogni diritto violato ricordato oggi, chiediamoci: cosa possiamo fare, come comunità, come società, come individui, per far sì che non rimanga solo un ideale ma diventi realtà concreta per tutti i bambini?