31/07/2025
Empatia e invidia sui social: cosa ci succede quando scorriamo?
Succede a tutti, anche se non lo diciamo. Scorriamo i social, vediamo una foto, una frase, un successo condiviso. A volte ci emozioniamo, ci sentiamo vicini a chi ha postato. Altre volte qualcosa si muove dentro: un fastidio, una punta di tristezza, un confronto silenzioso.
I social ci mettono davanti continuamente alla vita degli altri – o almeno a una versione filtrata, scelta, spesso molto curata. E anche se lo sappiamo, anche se diciamo a noi stessi “è solo una foto”, certe emozioni scattano lo stesso.
L’empatia, quella vera, richiederebbe tempo, contatto, ascolto. Ma nei social spesso ci limitiamo a un like, a una reazione veloce. È come una vicinanza a metà. Ci sembra di esserci, ma qualcosa resta in superficie.
E poi c’è l’invidia, quella che nessuno vuole nominare. Ma che può farsi sentire quando vediamo qualcuno ottenere qualcosa che vorremmo anche per noi: amore, successo, leggerezza, bellezza. Non è cattiveria, è umanità. È il confronto continuo che ci stanca, ci mette in crisi, ci fa sentire “indietro”.
Alla fine, ciò che cerchiamo non è molto diverso: vogliamo sentirci visti, capiti, apprezzati. Solo che sui social questo bisogno si confonde, si maschera, si amplifica. E rischiamo di perdere il contatto con l’altro, e anche un po’ con noi stessi.
Forse la vera sfida non è “disintossicarsi dai social” ma di guardarli con più consapevolezza.
Riconoscere cosa proviamo senza vergogna, prenderci una pausa quando serve, e ricordarci che non tutto va mostrato, e non tutto ciò che si mostra è reale.
A volte basta fermarsi un attimo.
Respirare. E tornare a noi.