Rossella Baggetta - Biologa Nutrizionista

Rossella Baggetta - Biologa Nutrizionista Consulenze nutrizionali ed elaborazione di piani alimentari personalizzati in base alle esigenze

Diabete gestazionale: cosa mangiare?Spesso le donne con una glicemia alta in gravidanza si chiedono cosa mangiare. Il pr...
29/10/2025

Diabete gestazionale: cosa mangiare?
Spesso le donne con una glicemia alta in gravidanza si chiedono cosa mangiare. Il primo trattamento efficace per il diabete gestazionale è proprio quello di ripensare alla propria dieta con lo scopo di tenere sotto controllo la glicemia e avere un’alimentazione varia ed equilibrata, che garantisca al feto una crescita adeguata. Al tipo di alimentazione va sempre associato uno stile di vita salutare, in particolare dell’attività fisica, dato che quest’ultima influenza molto gli effetti della dieta.
È importante sapere che non bisogna ridurre le calorie ma semplicemente fare più attenzione agli alimenti che contengono carboidrati, che durante la digestione diventano glucosio e modificano la glicemia. Pasta, riso, pane, patate, orzo, farro e gli altri cereali rappresentano però il carburante necessario sia per la mamma sia per il bambino (sono infatti un’importante fonte di energia per la crescita sana del nascituro) e non devono dunque essere eliminati. Al contrario, è importante che siano presenti a ogni pasto, pur facendo attenzione alle quantità.
In caso di diabete gravidico cosa non mangiare invece? È sicuramente importante ridurre, o meglio ancora eliminare, gli alimenti ricchi di zucchero come bibite zuccherate e/o gassate, succhi di frutta, merendine e dolci in generale. Si consiglia inoltre di scandire la giornata in tre pasti principali (colazione, pranzo e cena) e tre spuntini (metà mattina, metà pomeriggio e dopo cena) e di fare attenzione alla colazione, per nostra cultura tipicamente dolce (diminuire o evitare quindi dolci e succhi di frutta).
Raccomandazioni:
Prediligere i cereali integrali (pasta, pane, riso…), in quanto riducono i picchi glicemici.
Mangiare due-tre porzioni di frutta fresca al giorno. La frutta è un buon alimento perché ricca di vitamine e sali minerali, ma contiene anche zucchero. Se si sceglie la banana o l’uva, ovvero frutta molto zuccherina, mangiare una porzione più piccola.
Mangiare due-tre porzioni di verdura al giorno. Alternare verdura cruda a verdura cotta e assumerne prima dei pasti.
Se non si riesce a fare un pasto completo (primo, secondo e contorno), si può scegliere di assumere il primo piatto e una verdura a pranzo e un secondo piatto con la verdura e un panino piccolo a cena. Il pane può anche essere sostituito da una porzione di patate o polenta.
Se hai necessità di una dieta personalizzata non affidarti a diete “fai da te”, trovate magari sul web, o a diete iperproteiche, ma fatti seguire da un professionista. Per prendere un appuntamento ti basterà chiamare o scrivere al 327 9819245.

Oggi è il “World Pasta Day” ovvero la "Giornata Mondiale della Pasta".La pasta è molto più di un alimento: è un emblema ...
25/10/2025

Oggi è il “World Pasta Day” ovvero la "Giornata Mondiale della Pasta".
La pasta è molto più di un alimento: è un emblema dell’identità italiana, un ponte tra generazioni, un racconto del territorio e una bandiera culturale riconosciuta nel mondo. Perché la pasta ha saputo reinventarsi, conquistando un ruolo centrale nell’alimentazione moderna, equilibrata e sostenibile, confermandosi non solo come icona gastronomica, ma come pilastro scientificamente riconosciuto del benessere globale. Ed in occasione del “World Pasta Day”, l'Unione Italiana Food, la Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione e il Center of Studies in Food Policy and Economics hanno aggiornato la “Dichiarazione di consenso scientifico Healthy Pasta Meal”, un documento scientifico voluto dall’International Pasta Organisation e firmato da 29 scienziati provenienti da 9 Paesi, che hanno analizzato e condiviso la più recente letteratura scientifica su carboidrati e pasta, portando a 19 i punti che ne confermano i benefici.
Tra questi - afferma il documento - la pasta facilita l’adozione della Dieta Mediterranea, migliora l’apporto di nutrienti essenziali, non peggiora il diabete e assunta nelle giuste quantità, aiuta a controllare l’appetito e favorisce la salute cardiovascolare e cognitiva. Inoltre, contribuisce alla produzione di composti antiossidanti, sostiene il microbiota intestinale, stimola emozioni positive e connessioni sociali, è accessibile e culturalmente universale. È indicata per chi pratica sport, è semplice e autentica, ha un basso impatto ambientale e favorisce un rilascio graduale di zuccheri. È facilmente digeribile, versatile e al centro delle raccomandazioni di medici e nutrizionisti. Va però ricordato che la pasta senza glutine è da riservare esclusivamente a chi soffre di disturbi correlati al glutine.
Nel complesso, la pasta rappresenta un alimento nutrizionalmente prezioso, culturalmente significativo e rispettoso dell’ambiente che sostiene sia la salute umana che quella del pianeta quando integrato in un modello alimentare equilibrato.

La magrezza, viene definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità pericolosa per la salute, quando il soggetto ha BM...
23/10/2025

La magrezza, viene definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità pericolosa per la salute, quando il soggetto ha BMI inferiore a 18.5, ovvero un indice di massa corporea particolarmente basso. Il BMI, infatti, è un indicatore rapido per poter determinare i livelli, non solo di sovrappeso e obesità, ma anche di sottopeso ed eccessiva magrezza.

La magrezza è uno stato di sottopeso sviluppato per motivi di disturbo alimentare, presenza di malattie croniche e malnutrizione.
La eccessiva magrezza patologica porta ad un calo ponderale di peso che si accompagna spesso a perdita della massa ossea con demineralizzazione, perdita muscolare, complicazioni di tipo renale, balzi di umore, tristezza, squilibrio metabolico e soprattutto disagio psicosociale, che peggiora la qualità della vita.

Come prima cosa è importante stabilire se si tratta di eccessiva magrezza di tipo costituzionale dovuta a cause fisiologiche o patologiche. Se queste ultime si possono escludere, allora, si devono considerare le abitudini alimentari, comportamentali, sociali che possono essere responsabili dell’eccessiva magrezza.

Considerata la situazione nel complesso, bisogna, poi, intervenire con una dieta equilibrata e leggermente ipercalorica che possa aiutare a prendere qualche chilo, magari per arrotondare le forme ed essere più femminili o per irrobustire la massa muscolare, risultato che sarà ulteriormente migliore se ci si allena con esercizi finalizzati ad aumentare la massa muscolare.

La dieta ipercalorica è un regime alimentare che si prefigge l’obiettivo di aumentare l’apporto di tutti i nutrienti con l’alimentazione (energetici, plastici, sali minerali, vitamine ecc.), allo scopo di favorire un eventuale incremento ponderale utile al ripristino del peso fisiologico desiderabile, in un soggetto caratterizzato da sottopeso.

La dieta ipercalorica è quindi un regime alimentare bilanciato, con 5 o 6 pasti al giorno, dove l’apporto calorico è leggermente superiore del fabbisogno giornaliero calcolato in base al proprio metabolismo (al massimo del 10% in più) e prevede una percentuale adeguata di tutti i nutrienti, tipiche di una dieta equilibrata (50-55% carboidrati, 20-25% proteine, 25-30% grassi).
Attenzione quindi, dieta ingrassante non vuol dire mangiare quantità industriali di cibi ipercalorici o ancor peggio di cibo “spazzatura”, cosiddetto “junk food”: i principi da seguire sono quelli della sana alimentazione, ovvero consumo giornaliero di frutta e verdura, carboidrati a basso indice glicemico, grassi di qualità come quelli contenuti nel pesce, nell’olio extravergine di oliva e nella frutta secca (noci, mandorle, pinoli, ecc.), proteine sia animali che vegetali (soia e altri legumi).

Decidere cosa mangiare o non mangiare dipende da ciascuno di noi ed accettare una dieta adatta alla propria situazione significa stare meglio: è un’opportunità di benessere e il peso forma rappresenta sicuramente una tappa importante per conseguire uno stato di salute psicofisica. All’inizio può sembrare un impegno difficile, ma è utile trovare una motivazione che aiuti a vivere la determinazione verso la scelta giusta, uno stile di vita sano.

L’eccessiva magrezza, come il sovrappeso e l’obesità, può compromettere la tua salute fisica e mentale. Affidati ad un nutrizionista che ti guiderà nella scelta di un percorso nutrizionale su misura, pensato per le tue esigenze e per raggiungere un peso forma ottimale in modo sano e duraturo.

Non aspettare oltre! Contattami oggi stesso per una consulenza personalizzata e scopri come migliorare il tuo benessere. Puoi chiamarmi o scrivermi su WhatsApp al numero 327 9819245.

Il 16 Ottobre 2025 ricorre il World Food Day, ovvero la Giornata Mondiale dell’Alimentazione.Il tema di quest’anno “Mano...
16/10/2025

Il 16 Ottobre 2025 ricorre il World Food Day, ovvero la Giornata Mondiale dell’Alimentazione.

Il tema di quest’anno “Mano nella mano per un cibo migliore e un futuro migliore” fa appello alla collaborazione globale per costruire un futuro pacifico, sostenibile, prospero e sicuro dal punto di vista alimentare.

La FAO, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura definisce “alimentazione sostenibile”, un’alimentazione a ridotto impatto ambientale e che soddisfa gli aspetti nutrizionali in termini di accessibilità economica e culturale.

A livello globale si assiste da una parte alla situazione di alcuni Paesi in cui si soffre la fame ed in altri dove i crescenti livelli di obesità e i numerosi sprechi alimentari indicano un sistema non equilibrato dove ricchezza e povertà coesistono.

Le nostre scelte quotidiane definiscono il mondo in cui viviamo ed ognuno di noi ha un ruolo fondamentale nella creazione di sistemi alimentari più sostenibili.

Come?
Basta iniziare da alcune semplici azioni come scegliere alimenti nutrienti, sprecare meno, rispettare le risorse naturali e la biodiversità.

Una dieta equilibrata è quella che fornisce all'organismo tutti i nutrienti essenziali in proporzioni adeguate. Include ...
14/10/2025

Una dieta equilibrata è quella che fornisce all'organismo tutti i nutrienti essenziali in proporzioni adeguate. Include carboidrati complessi, proteine magre, grassi buoni, fibre, vitamine e minerali. Tuttavia, nel 2025 si parla sempre più spesso di alimentazione funzionale, cioè l'assunzione di alimenti che offrono benefici aggiuntivi per la salute, oltre al semplice apporto calorico.

I trend principali del momento sono:
1. Alimenti ricchi di proteine e fibre che aiutano a mantenere il senso di sazietà e supportano la massa muscolare.
2. Alimenti prebiotici e probiotici fondamentali per sostenere il microbiota intestinale, che influenza immunità, umore e metabolismo.
3. Zuccheri alternativi come la stevia e i datteri che stanno sostituendo lo zucchero raffinato nei prodotti da forno, negli snack e nelle bevande e alimenti low-sugar per ridurre lo zucchero senza rinunciare al gusto.
4. Nutrizione consapevole e dieta sostenibile in quanto scegliere alimenti a basso impatto ambientale e mangiare con attenzione migliora non solo la salute fisica, ma anche quella mentale e di tutto il pianeta.

In generale, uno schema alimentare settimanale corretto dovrebbe includere:
- Colazioni ricche di fibre e proteine (es. yogurt greco, avena, frutta secca)
- Pranzi equilibrati (es. riso integrale, legumi, verdure, olio extravergine d'oliva)
- Cene leggere e nutrienti (es. pesce azzurro, quinoa, verdure cotte)
- Spuntini intelligenti (es. hummus, frutta, semi)
Per chi soffre di intolleranze, esistono poi anche diete senza glutine, diete low-nickel e piani per intolleranze al lattosio. Per questa ragione, in caso di patologie o esigenze specifiche, è sempre raccomandata una consulenza con un nutrizionista.

Dottoressa Rossella Baggetta
Biologa Nutrizionista
Ordine dei Biologi della Calabria
Telefono 327 981 9245
Email rossella.baggetta@gmail.com

Vitamine e minerali per l’autunno: gli alimenti che non devono mancareCon l’arrivo dell’autunno, il corpo ha bisogno di ...
06/10/2025

Vitamine e minerali per l’autunno: gli alimenti che non devono mancare

Con l’arrivo dell’autunno, il corpo ha bisogno di più sostegno e l’alimentazione è la prima alleata per affrontare il cambio di stagione, grazie a vitamine e minerali che rafforzano il sistema immunitario.

La vitamina C è sicuramente la vitamina più nota per prevenire i malanni stagionali perché, oltre a contribuire alla produzione di collagene e a favorire l’assorbimento del ferro, stimola anche l’attività dei globuli bianchi.

Oltre alla vitamina C, però, anche la vitamina D e le vitamine del gruppo B svolgono un ruolo chiave nella regolazione della risposta immunitaria e nella produzione di energia a livello cellulare, aiutando a contrastare stanchezza e spossatezza tipiche del cambio di stagione.

Tra i minerali, lo zinco contribuisce alla produzione di anticorpi e ha un ruolo nella cicatrizzazione; il ferro è indispensabile per trasportare ossigeno ai tessuti e prevenire l’anemia, che può causare debolezza e calo di concentrazione e il selenio, oligoelemento presente nelle patate, nelle carote e nelle cipolle, aiuta a proteggere le cellule dallo stress ossidativo e rafforzare le barriere immunitarie.

Garantire un apporto adeguato di questi micronutrienti aiuta dunque a rinforzare il sistema immunitario, aumentare i livelli di energia, concentrazione e buon umore, fattori che in autunno tendono facilmente a calare.

La stagione autunnale offre molti alimenti ricchi di vitamine e minerali supportando salute e benessere in modo naturale.

Patate: fonte di potassio, vitamina C e carboidrati complessi, sono perfette per fornire energia durante la giornata.

Zucca: simbolo dell’autunno, fornisce vitamina A, fibre e potassio, utili per contrastare lo stress ossidativo, mantenere in equilibrio la flora intestinale, regolare la pressione e sostenere il sistema nervoso.

Verdure a foglia verde: spinaci, bietole e cavoli forniscono calcio, ferro e vitamina K, essenziali per ossa e coagulazione ma anche per dare energia

Legumi: fagioli, ceci e lenticchie sono ricchi di proteine vegetali, ferro e zinco. Abbinati a cereali integrali o patate e a verdure di stagione, garantiscono pasti completi e sazianti che supportano il sistema immunitario.

Carote: ricche di beta-carotene, precursore della vitamina A, fondamentale per la salute di pelle, occhi e mucose.

Cipolle: contengono composti solforati e flavonoidi dall’azione antiossidante.

Mele e pere: ricche di vitamina C, polifenoli e fibra solubile (pectina), che favorisce la digestione e la regolarità intestinale, con effetti anche sul sistema immunitario.

Uva: grazie al resveratrolo e ai polifenoli, aiuta a contrastare lo stress ossidativo.

Frutta secca: noci, mandorle e nocciole forniscono vitamina E, acidi grassi essenziali e magnesio, utili per contrastare la stanchezza e sostenere la memoria durante il cambio di stagione.

L'introduzione di questi alimenti nelle ricette quotidiane è un modo semplice per assumere i nutrienti necessari a rafforzare l’organismo in autunno.

Oltre a una dieta bilanciata, per prevenire i malanni di stagione è poi importante adottare abitudini che favoriscano il benessere. Dormire a sufficienza, ad esempio, aiuta il sistema immunitario a rigenerarsi e a mantenersi efficiente, mentre l’attività fisica regolare, anche solo camminate quotidiane, migliora la circolazione e contribuisce a mantenere costante il livello di energia. Anche idratarsi in modo adeguato è importante e, in autunno, è possibile farlo anche grazie a tisane e zuppe calde.

Diceva Ippocrate: "Fa' che il cibo sia la tua medicina e la medicina il tuo cibo".Continuare a rimandare l’inizio di un ...
23/09/2025

Diceva Ippocrate: "Fa' che il cibo sia la tua medicina e la medicina il tuo cibo".

Continuare a rimandare l’inizio di un percorso dietetico può voler dire non iniziarlo mai e questo è segno di una scarsa attenzione per la nostra salute e il nostro corpo. Non c’è tempo più bello che quello impiegato per noi, iniziate da adesso!

“Amare se stessi dovrebbe prevedere una cultura alimentare rigorosa. Circa il 50% delle malattie più gravi e invalidanti...
18/09/2025

“Amare se stessi dovrebbe prevedere una cultura alimentare rigorosa. Circa il 50% delle malattie più gravi e invalidanti è riconducibile allo stile di vita, e stile di vita significa anche alimentazione. Ecco perché diventa ovvio che scegliere di alimentarsi correttamente rappresenti una specie di assicurazione sulla vita” (Umberto Veronesi)

Il rischio di ammalarsi di cancro a causa di un’alimentazione non equilibrata varia a seconda del tipo di tumore, come c...
18/08/2025

Il rischio di ammalarsi di cancro a causa di un’alimentazione non equilibrata varia a seconda del tipo di tumore, come confermato da alcuni grandi studi epidemiologici.
Una dieta poco salutare aumenta in particolare il rischio di sviluppare tumori che colpiscono gli organi dell’apparato digerente. Per esempio, quelli del cavo orale (soprattutto tra chi consuma di frequente bevande alcoliche), dell’esofago, dello stomaco e del colon-retto, seguiti dalle neoplasie che possono colpire il fegato, la colecisti, le vie biliari e il pancreas. Secondo alcune stime, oltre 7 casi su 10 di questi tipi di cancro potrebbero essere evitati migliorando la dieta.
Le possibili conseguenze di una dieta poco equilibrata non sono solo a carico degli organi a diretto contatto con gli alimenti. Una dieta non salutare può aumentare anche il rischio di ammalarsi di tumori della prostata, del seno, dell’ovaio e del corpo dell’utero. L’incremento è stato riscontrato in particolare in uomini e donne in sovrappeso e obesi, ed è dovuto con ogni probabilità all’aumento dello stato infiammatorio e dei livelli degli ormoni sessuali circolanti.
Un’alimentazione sana, che aiuti a proteggersi non solo dal cancro ma anche dalle malattie cardiovascolari e neurodegenerative, richiede soprattutto di ridurre l’apporto di grassi e proteine animali e di favorire l’assunzione di cibi ricchi di vitamine e fibre. Per questo occorre portare a tavola almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno. Inoltre, bisogna dare più spazio ai legumi e privilegiare i cereali integrali. Questo perché questo stile alimentare aiuta la regolazione del peso corporeo, apporta micronutrienti antiossidanti (vitamina C, vitamina E, folati, carotenoidi, selenio, zinco) e favorisce il controllo dell’infiammazione, garantito da un apporto limitato di proteine di origine animale. Per quanto riguarda l’infiammazione, sono da ridurre soprattutto le carni rosse (manzo, vitello, maiale, capra, agnello, montone e cavallo) e in particolare quelle lavorate e trasformate (insaccati, salumi e carni in scatola).
Un eccessivo consumo di carni rosse mette a rischio soprattutto il colon-retto, ma i risultati di varie ricerche mostrano che ad aumentare sarebbe anche la possibilità di sviluppare altre forme di cancro: per esempio allo stomaco, al pancreas e alla prostata. Per garantirsi un adeguato apporto proteico, è consigliabile preferire i legumi.
Le linee guida sulla sana alimentazione e sulla prevenzione di pressoché tutte le malattie croniche raccomandano di seguire un’alimentazione ricca soprattutto di frutta e verdura. L’ideale sarebbe consumare ogni giorno le famose 5 porzioni al giorno di frutta (150 grammi a porzione) e verdura (200 grammi da cuocere). Ma quali sono i vegetali da preferire? È innanzitutto importante ricordare che in linea generale non esistono divieti categorici né “super-alimenti” e che una primo suggerimento da seguire è la varietà, a partire dal colore. Portando a tavola un “paniere” quanto più assortito di frutta e verdura, ci si garantisce un apporto di tutte le vitamine e i sali minerali di cui abbiamo bisogno per proteggere la nostra salute,
Un ruolo di primo piano nella prevenzione oncologica lo occupano gli agrumi, ricchi di vitamina C, e i frutti di bosco, che sono un concentrato di sostanze antiossidanti in grado di proteggere il DNA da mutazioni potenzialmente cancerogene. A questi si aggiungono le verdure a foglia verde, come l’insalata, le erbette e gli spinaci, molto ricche di folati, che a loro volta proteggono il DNA da mutazioni. Vi sono poi ortaggi quali le carote e la zucca, per l’apporto di antiossidanti, e il pomodoro, per il contenuto di licopene, una sostanza che sembra ridurre il rischio di insorgenza del tumore della prostata. Non sono da dimenticare le crucifere: verze, cavolfiori, broccoli, cavolini di Bruxelles, cime di rapa, rucola, ravanelli e crescione nell’insieme sembrano avere un impatto protettivo contro il tumore al seno, al polmone, al colon-retto, alla prostata e alla vescica.
Nella prevenzione del rischio tumorale importante è anche il metodo di cottura dei cibi. Grigliate, barbecue e altri tipi di cottura espongono cibi come la carne, il pesce, pollame a temperature molto elevate. Ciò libera sostanze capaci di provocare cambiamenti nel DNA aumentando il rischio di sviluppare tumori (in particolare dello stomaco e del colon-retto). Per questo è preferibile ricorrere meno a questi metodi di cottura e comunque, quando lo si fa, associare sempre abbondanti verdure al pasto, in modo da limitare l’assorbimento di sostanze nocive nel tratto digerente. Anche con la frittura a temperature troppo elevate si possono produrre sostanze tossiche come l’acroleina. La bollitura è invece un modo di cucinare più salutare, ma va fatta attenzione a non prolungarla troppo, perché si potrebbero inattivare le vitamine del gruppo B e la vitamina C. È da preferirsi la cottura al vapore, perché la temperatura è meno elevata e i nutrienti non si disperdono. Come cottura a secco, invece, non vi sono particolari problemi a usare il forno tradizionale o a microonde, a patto anche in questi casi di limitare la temperatura massima raggiunta.

Per ulteriori informazioni sull'argomento e/o per prendere un appuntamento chiamami o scrivimi al 327 9819245.

La dieta per l’ovaio policistico (PCOS)La sindrome dell’ovaio policistico è un disturbo endocrino che colpisce le donne ...
04/08/2025

La dieta per l’ovaio policistico (PCOS)
La sindrome dell’ovaio policistico è un disturbo endocrino che colpisce le donne giovani ed è caratterizzato da:
1) alterazioni del ciclo mestruale, che può essere irregolare o assente;
2) presenza di cisti su una o entrambe le ovaie;
3) aumento degli ormoni maschili (iperandrogenismo), che determina comparsa di acne e peluria.
Nel 70-80% delle donne sono presenti sovrappeso, sindrome metabolica e insulino-resistenza.

Ruolo del nutrizionista nella sindrome dell’ovaio policistico
Numerosi studi hanno dimostrato che un'alimentazione corretta in termini di calorie totali e qualità degli alimenti assunti, può aiutare a migliorare il quadro clinico generale. Il primo compito del nutrizionista è quello di valutare se:
- la donna è sovrappeso o obesa;
- è presente sindrome da insulino-resistenza.
L’obiettivo primario della dieta per l’ovaio policistico è ridurre il peso corporeo, se eccessivo, e migliorare la sensibilità dei tessuti all’insulina. Di quanti kg andrebbe ridotto il peso? Numerosi studi hanno dimostrato che i benefici su molti sintomi dell'ovaio policistico compaiono quando la riduzione del peso è pari ad almeno il 20% del peso di partenza.

Dieta e alimenti nella sindrome dell’ovaio policistico
La dieta che utilizziamo nella donna con sindrome dell’ovaio policistico deve essere povera di grassi saturi (es. insaccati, carni rosse grasse, formaggi grassi, interiora, besciamella, etc) e povera di zuccheri semplici (es. merendine, bibite zuccherate, dolci al cucchiaio, frutta sciroppata, frutta esotica, etc).

Carboidrati nella dieta per l’ovaio policistico
I carboidrati devono fornire il 50% circa delle calorie giornaliere. Per carboidrati intendiamo quelli complessi, a lento assorbimento e ricchi di fibra (es. farro, orzo, riso integrale, legumi, etc). Le patate, il riso bianco, il pancarrè e la baguette sono alimenti da evitare.

Proteine nella dieta per l’ovaio policistico
Le proteine devono apportare circa il 20% circa delle calorie totali. Una metà delle proteine deve provenire da fonti vegetali (legumi, etc) mentre l’altra metà deve provenire da fonti animali (pesce, uova, etc). Il pesce, in particolare quello azzurro (salmone, sgombro, sardine, tonno), va consumato almeno 2-3 volte a settimana, cucinato alla piastra o al forno. Le carni bianche vanno consumate 1-2 volte a settimana. Le carni rosse, in particolare i tagli magri, vanno assunte al massimo 1 volta a settimana.

Quali grassi scegliere nella dieta per l’ovaio policistico?
I grassi devono fornire il rimanente 25% delle calorie totali. Per grassi intendiamo prevalentemente quelli mono-insaturi (olio extravergine di oliva) e quelli poli-insaturi (pesce azzurro, noci, semi, etc). I grassi saturi (grasso degli insaccati, delle carni e di molti formaggi) non devono superare l’8% delle calorie totali.

Per ulteriori informazioni su questo problema o per prendere un appuntamento chiamami al 327 9819245.

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