16/11/2025
(Una riflessione sul tempo e sulla felicità)
In questi giorni ho riflettuto molto sul tempo.
Il tempo passa? Sì, almeno così lo percepiamo, ma non è questo il punto!
Io voglio parlare del tempo come funzione.
Negli ultimi anni, nel mio lavoro, ho osservato che
il tempo non cambia nulla se noi non cambiamo posizione dentro di lui.
Non è il tempo in se, a trasformare le persone,
è ciò che scelgono di fare dentro il tempo che hanno.
Incontro spesso uomini e donne convinti che “passerà”, che basta aspettare e
la confusione si chiarisce e
la vita si rimette in ordine da sola.
E lo capisco: è rassicurante pensare che le cose si "risolvono da sé".
Ma possiamo notare come spesso rimuginiamo su situazioni vecchie rendendole attuali,
o come certi dolori restano nonostante gli anni che passano.
A volte il tempo è un balsamo,
molto più spesso diventa una scusa per restare fermi
mentre lui scorre… e scorrono anche i nostri anni.
Per quello che vedo — in me e nelle persone che accompagno —
si inizia a stare meglio quando si smette di aspettare e si fa un passo verso la propria responsabilità e
guardiamo onestamente ciò che proviamo
smettendo di raccontarci la stessa storia che ci tiene immobili.
La felicità, o almeno un benessere più stabile,
nasce da scelte piccole e realistiche, ripetute nel tempo.
Non serve romanticismo, né magia, né promesse,
servono strumenti concreti e una verità onesta.
Il tempo diventa davvero utile
quando lo usiamo per Essere, osservare, comprendere, decidere, agire.
È lì — proprio lì — che il tempo cambia la vita.
Valeria
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