Dott.ssa Miriam De Santis Psicologa

Dott.ssa Miriam De Santis Psicologa Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Dott.ssa Miriam De Santis Psicologa, Psicologo, Via Sabotino, 59/A, Giulianova.

28/11/2025

La prima infanzia non è in crisi per colpa degli schermi.
È in crisi perché gli adulti hanno iniziato a delegare la fatica di educare.

Il resto è conseguenza, non causa.

Oggi più di sei bambini su dieci, tra 0 e 6 anni, usano uno schermo ogni giorno.
E quasi la metà comincia tra i 2 e i 3 anni, proprio quando il cervello ha bisogno di terra sotto le unghie, non di colori digitali.
Quasi uno su cinque inizia prima ancora di compiere due anni.

Poi ci stupiamo se, quando spegniamo il tablet, arriva la tempesta: succede nel 57,7% dei casi.
Nel 21,8% scatta la crisi vera, quella che parla di un’emozione non allenata, non regolata, non accolta.

E la parte più seria è questa: nell’81% dei casi i bambini usano lo schermo da soli.
Non c’è una guida, non c’è uno sguardo accanto, non c’è un limite che contenga.
E nessuna tecnologia può sostituire l’esperienza emotiva che nasce nella relazione.

Intanto loro ci osservano.
E vedono che nel 60,3% delle famiglie siamo noi adulti i primi a usare lo smartphone davanti a loro.
Imparano da ciò che siamo, non da ciò che diciamo.

Gli schermi non sono un mostro.
Il vero rischio è quando diventano una stampella emotiva. Quando sostituiscono ciò che dovrebbe essere nostro: la noia, l’attesa, il limite, il contatto.

Un bambino non ha bisogno di un dispositivo che risponda al posto suo.
Ha bisogno di un adulto che resti.

E questo, piaccia o no,nessuna app potrà mai farlo al posto nostro.

18/11/2025

Se ogni lutto, anche quello più elaborato, più “accettato”, conservasse sempre un resto, una scheggia, un punto dolente che continua a pulsare dentro di noi?
Ho sempre pensato che esista qualcosa di irriducibile nel dolore della perdita, una ferita che non guarisce mai del tutto.
Possiamo provare a rimarginarla, a darle un senso, ma resta sempre lì: come una cicatrice che, al cambiare del tempo o delle stagioni, torna a farsi sentire...
Forse dovremmo accettare che il lutto non è qualcosa che si supera, ma qualcosa che si trasforma.
Che dentro di noi non muore mai davvero ciò che abbiamo amato: cambia forma, si riconfigura, diventa un’altra presenza.
È un’operazione di metamorfosi, un’opera interiore di trasformazione del dolore in significato, della perdita in creazione.
Il lutto, se resta senza lavoro, ci incatena al passato, ci condanna alla paralisi della malinconia.
Ma se trova una via, se riesce a generare senso, allora può aprirci di nuovo alla vita.
È qui che nasce una nuova forma di nostalgia — non quella sterile del rimpianto, ma quella grata, viva, che illumina come la luce delle stelle morte: una luce che ci raggiunge da un corpo che non esiste più, ma che continua a splendere.
La nostalgia delle stelle morte è questo: la memoria che non spegne, ma accende; il dolore che non distrugge, ma trasforma;
il passato che non ci trattiene, ma ci invita ad andare avanti.
Il lutto, allora, non è mai solo perdita.
È anche promessa.
È un ritorno di luce - quella che proviene da ciò che abbiamo amato, e che, anche se non c’è più, continua a mostrarci la via.

Massimo Recalcati

09/11/2025
29/10/2025

Il gaslighting è una forma di manipolazione psicologica in cui una persona porta l’altra a mettere in dubbio le proprie percezioni, emozioni o ricordi.
È un processo relazionale graduale, che può manifestarsi in ambito affettivo, familiare, amicale o professionale.

Le principali conseguenze del gaslighting includono:
• confusione e perdita di fiducia in sé
• senso di colpa e vergogna immotivati
• dipendenza emotiva
• isolamento e difficoltà nel chiedere supporto

Comprendere queste dinamiche è fondamentale per riconoscere la portata psicologica del fenomeno e superare la visione riduttiva della manipolazione come semplice conflitto relazionale.
Interventi psicologici mirati, orientati alla consapevolezza e al rafforzamento dell’autonomia personale, sono efficaci per ristabilire fiducia e benessere.

21/10/2025

Perché viene l’ansia senza motivo?
Se l’ansiaimprovvisa si manifesta, anche una volta ogni tanto, un motivo c’è, anche se non è mai quello individuato dalla persona, che in genere attribuisce la sua ansia a persone o situazioni che lo circondano. I veri motivi invece sono interiori. Ecco i più comuni.

Energie inespresse: non ci si accorge che una parte importante di noi (spirituale, sessuale, creativa, ludica, istintiva) non sta vivendo abbastanza, è sacrificata dentro una routine fatta di doveri e abitudini o inibita da sensi di colpa e da un modello morale troppo rigido. Le passioni e il piacere sono quasi spariti dalla nostra vita: l’ansia improvvisa e senza motivo indica che è ora di concedere loro un po’ di spazio.
Contesto di vita: il corpo segnala che il contesto in cui stiamo vivendo, che sia familiare o lavorativo, è intimamente estraneo alla nostra natura, anche se noi ci costringiamo a farcelo piacere, spesso per senso del dovere. E più ci diamo da fare per essere all’altezza, per rispettare criteri e scadenze, più l’ansia aumenta invece di diminuire.
Stanchezza profonda: corpo e mente sono logori, ma non ci si vuole fermare o si pensa di non averne il diritto. L’ansiaimprovvisa manifesta la fatica di mantenere quel ritmo e il bisogno di fermarsi.
Stato di sospensione: crisi di coppia, amicizie in bilico, tensioni coi genitori o i figli, cose non dette sul lavoro. C’è qualcosa da chiarire, da affermare o da concludere, ma per paura di affrontarla ci voltiamo dall’altra parte. L’inconscio però ha gli occhi ben aperti e con l’ansia improvvisa segnala la spada di Damocle che abbiamo sopra la testa.(da Riza)

20/10/2025

L' ABUSO REATTIVO NELLE RELAZIONI
L'abuso reattivo è un concetto che emerge spesso nelle dinamiche relazionali con persone narcisiste o con tratti tossici. Questo fenomeno si verifica quando una vittima, dopo essere stata sottoposta a provocazioni, manipolazioni o abusi continui, reagisce in modo esplosivo o esasperato. La reazione, spesso emotivamente intensa, viene poi usata dall'abusatore per dipingere la vittima come l'aggressore.

✅Come si manifesta l'abuso reattivo nella dinamica narcisista ?:

1. Provocazioni intenzionali:
Il narcisista inizia con comportamenti manipolativi o provocatori, come critiche costanti, gaslighting, svalutazione o silenzio punitivo. L'obiettivo è suscitare una risposta emotiva forte nella vittima.

2. Reazione della vittima:
Dopo un accumulo di stress emotivo, la vittima può "esplodere" emotivamente, alzare la voce, piangere, o persino reagire verbalmente in modo aggressivo. Questa reazione è spesso il risultato di un lungo periodo di soppressione emotiva e di esasperazione.

3. Ribaltamento delle responsabilità:
Il narcisista sfrutta questa reazione per giustificare il proprio comportamento abusivo. Dirà frasi come: "Vedi quanto sei instabile?" o "Non sono io il problema, sei tu che perdi il controllo." Questo ribaltamento serve a screditare la vittima e a far sembrare il narcisista la parte "razionale" e "vittima" della situazione.

4. Isolamento e colpa:
Dopo l'episodio, la vittima può sentirsi profondamente in colpa o vergognarsi per la sua reazione, mentre il narcisista sfrutta l'occasione per rafforzare il controllo, isolare ulteriormente la vittima e alimentare il senso di confusione.

✅Le conseguenze psicologiche:

➡️Ciclo di colpa e vergogna: La vittima si sente colpevole per la propria reazione e inizia a dubitare di sé stessa.

➡️Gaslighting: Il narcisista potrebbe utilizzare l'abuso reattivo per rafforzare la narrazione che la vittima sia "emotivamente instabile" o "problematicamente aggressiva."

➡️Senso di impotenza: La vittima può sentirsi intrappolata, incapace di difendersi senza essere ulteriormente manipolata o attaccata.

✅Come riconoscerlo e affrontarlo:

➡️Identificare i trigger: Riconoscere le provocazioni intenzionali e sviluppare strategie per non reagire in modo impulsivo.

➡️Riconoscere il gaslighting: Tenere traccia delle interazioni problematiche (ad esempio, con un diario) per distinguere ciò che è reale da ciò che viene manipolato.

➡️Imparare a disimpegnarsi: Smettere di alimentare la dinamica evitando di reagire in modo emotivo. Questo non è semplice, ma può interrompere il ciclo.

➡️Cercare supporto: Parlare con un terapeuta o un esperto in abuso narcisistico può aiutare a riprendere il controllo e ricostruire l'autostima.

✅Comprendere il fenomeno dell'abuso reattivo è un passo fondamentale per rompere le dinamiche tossiche e riappropriarsi della propria serenità.
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta

16/10/2025

L’ennesimo caso di femminicidio e nessuna soluzione, tolta anche l’educazione psico-affettiva nelle scuole, si continua a morire in Italia nell’indifferenza generale.

Indirizzo

Via Sabotino, 59/A
Giulianova
64021

Orario di apertura

Lunedì 08:30 - 20:30
Martedì 08:30 - 20:30
Mercoledì 08:30 - 20:30
Giovedì 08:30 - 20:30
Venerdì 08:30 - 20:30
Sabato 08:30 - 13:30

Sito Web

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Dott.ssa Miriam De Santis Psicologa pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Dott.ssa Miriam De Santis Psicologa:

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram

Digitare