18/10/2025
Ieri sera, mentre nella nostra Casa della Psicologia a Udine si svolgeva la presentazione di un albo illustrato che accompagna bambine, bambini e genitori nell’esplorazione di temi importanti come il corpo, la sessualità e l’identità, sono stati pubblicati diversi comunicati in merito al DDL Educazione sessuale e affettiva nelle scuole.
La posizione appare univoca e chiara: vietarla non protegge i giovani, bensì li espone alla disinformazione.
Il nostro Ordine si unisce nel ribadire che l'educazione sessuale e affettiva è una profonda e necessaria azione culturale e di prevenzione della violenza, in tutte le sue forme.
La scuola è luogo di conoscenza, dialogo e crescita. È un contesto privilegiato per la prevenzione primaria, sia quando queste azioni sono rivolte a bambini, bambine e adolescenti, sia quando sono rivolte alle figure educative che stanno loro accanto.
Vietare questa attività significa ostacolare lo sviluppo affettivo, relazionale e sessuale di bambine, bambini e adolescenti; significa privarli di strumenti per comprendere e gestire i cambiamenti fisici ed emotivi legati alla crescita, per educare al consenso e al riconoscimento della violenza, del desiderio, dei modi per proteggersi.
È necessario promuovere spazi educativi qualificati, con personale specializzato e percorsi costruiti e pensati.
Il Consiglio Nazionale ha inviato al Ministro una lettera che chiede la revisione della scelta di escludere l'educazione sessuale e affettiva dai percorsi scolastici. Il nostro Ordine resta a disposione delle Istituzioni per un dialogo che costruisca benessere e salute per i nostri e le nostre giovani.