12/08/2025
L’ACQUEDOTTO SOTTERRANEO DI GRAVINA IN PUGLIA (BA)
Le testimonianze sulla presenza di acque sorgive nei dintorni di Gravina risalgono al XVI secolo. Le documentazioni che si riferiscono alla presenza di un’opera di convogliamento delle acque verso il centro abitato di Gravina indicano il 1743 come data di inizio dei lavori di tale infrastruttura. Fu la famiglia Orsini di Roma, che si era trasferita nel feudo di Gravina, a ordinare, intorno alla metà del Settecento, la ricostruzione del ponte di S. Maria della Stella (crollato nel terremoto del 1722) e la sua trasformazione in ponte-acquedotto, per portare sotto le mura della città le acque delle sorgenti Sant'Angelo e San Giacomo. Tale importante struttura ad archi, alto 37 metri, lungo 90 metri e largo 5,5 metri, collega le due sponde del torrente Gravina. Fu costruito per permettere l'attraversamento del Crapo (l'antico nome del torrente Gravina), e consentire ai fedeli di raggiungere la chiesetta della Madonna della Stella. L’acquedotto ipogeo, che è stato esplorato, documentato e studiato dal CSS, misura 3.479,51 metri e ha una pendenza media del 2%. La profondità media del piano di scorrimento rispetto dal piano di campagna è di circa 3,2 metri. La condotta idraulica è munita di pozzi di ispezione che distano tra loro 100/135 metri.