27/10/2025
📌RUBRICA IO CAREGIVER. Ma tanto, che serve? Non c’è terapia…"
Leggere questi commenti fa male. Perché dietro ogni parola c’è una storia vera. C’è l’impotenza, la rabbia, la fatica. Se restiamo fermi sull’idea che “tanto non c’è terapia”, rischiamo di perdere tempo prezioso.
Una cura farmacologica definitiva ancora non c’è. Ma un buon prendersi cura può fare la differenza, eccome:
✔️ rallenta il declino
✔️ migliora la qualità della vita
✔️ sostiene chi vive la malattia e chi accompagna
✔️ permette di attivare risorse, tutele, diritti
Esempi di un buon "prendersi cura" nella demenza
🟢 Stimolazione cognitiva personalizzata
Attività semplici e significative (giochi di memoria, puzzle, raccontare storie, ascoltare musica)
Laboratori espressivi (arte, cucina, manualità) per mantenere abilità residue
Conversazioni quotidiane che stimolano il ricordo e l’orientamento
🟢 Routine strutturata e rassicurante
Orari regolari per i pasti, il sonno e le attività
Ambiente ordinato e prevedibile, con segnali visivi (etichette, colori)
Piccoli rituali quotidiani che danno senso e stabilità
🟢 Relazione affettiva e comunicazione rispettosa
Parlare con calma, guardando negli occhi, usando parole semplici
Riconoscere le emozioni della persona anche quando non riesce a spiegarle
Validare, non correggere: entrare nel loro mondo, anziché forzarli nel nostro
🟢 Sostegno alla persona e alla famiglia
Accesso a servizi di supporto (centri diurni, gruppi di auto-mutuo-aiuto, caffè Alzheimer, centri d'incontro)
Ascolto e accompagnamento psicologico per i caregiver
Informazione e formazione per affrontare la malattia con più strumenti
🟢 Sguardo alla persona, non solo alla malattia
Mantenere l’identità e la dignità della persona: chiamarla per nome, ricordare cosa le piaceva fare
Coinvolgerla nelle decisioni (quando possibile)
Offrirle piccoli ruoli attivi nella vita quotidiana
🟠 Chiedi aiuto, anche solo per un dubbio, non sei solo. Se vuoi condividere la tua esperienza, noi siamo qui.