Dott.ssa Eleonora Spinosi Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Eleonora Spinosi Psicologa Psicoterapeuta Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Dott.ssa Eleonora Spinosi Psicologa Psicoterapeuta, Psicoterapeuta, Via Giordano Bruno 37, Grottammare.

Si effettuano servizi di:
- Consulenza psicologica
- Percorsi di supporto psicologico
- Percorsi di psicoterapia
- Percorsi di supporto genitoriale e accompagnamento alla nascita
Gli interventi proposti seguono l'orientamento teorico psicoanalitico.

17/10/2025

Le Presidenti e i Presidenti degli Ordini degli Psicologi di Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Puglia, Sicilia e Veneto prendono una posizione chiara e netta in merito al DDL del 23 maggio 2025 del Ministro Valditara.

🎓 L’educazione sessuo-affettiva è una risorsa, non un rischio. Limitare o escludere la possibilità di promuovere da parte dei professionisti della salute attività educative su questi temi significa privare bambini e adolescenti di strumenti fondamentali per comprendere e gestire i cambiamenti fisici ed emotivi legati alla crescita.

🧠 L’educazione sessuo-affettiva, quando è adeguata all’età e scientificamente fondata, contribuisce a relazioni sane, alla prevenzione di bullismo e violenza di genere, e al benessere psicologico delle giovani generazioni.

👥 Gli Ordini regionali sopra menzionati esprimono profonda preoccupazione per le implicazioni culturali e sociali derivanti dalle limitazioni previste nel DDL “Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico”.

Chiediamo che la voce degli psicologi e delle psicologhe venga ascoltata nelle sedi parlamentari competenti, per ribadire l’importanza di un’educazione affettiva e sessuale tempestiva, continuativa e basata sulle evidenze scientifiche.

📢 La tutela dei minori passa anche — e soprattutto — attraverso la conoscenza, l’ascolto e la costruzione di contesti educativi sicuri e consapevoli.

17/10/2025

🔵 Come sosteneva Albert Bandura, padre della teoria dell’apprendimento sociale, gran parte dei nostri comportamenti si acquisisce osservando gli altri e l’ambiente che ci circonda. In altre parole, Bandura evidenzia il ruolo fondamentale dell’apprendimento per imitazione, ovvero la tendenza delle persone e in particolare dei bambini a riprodurre i comportamenti che vedono negli altri.

Il celebre esperimento della bambola Bobo ne è una chiara dimostrazione. Bandura suddivise un gruppo di bambini tra i 3 e i 5 anni in due gruppi: al primo mostrò un modello adulto che manifestava un comportamento aggressivo verso la bambola Bobo, mentre al secondo presentò un modello che si comportava in modo tranquillo e non violento. I risultati mostrarono che i bambini tendevano a imitare il comportamento osservato, replicando le azioni aggressive o pacifiche del modello.

Questo esperimento ebbe un grande impatto nella psicologia, poiché mise in luce come l’osservazione e l’ambiente sociale influenzino profondamente il modo in cui le persone apprendono e si comportano.

In un’epoca come la nostra, caratterizzata da una tecnologia in continua evoluzione, è ormai evidente che i media esercitano un’influenza diretta nel modellare atteggiamenti, credenze e comportamenti del pubblico, agendo come potenti “modelli” di riferimento nella vita quotidiana.

13/10/2025

LA SPAZZATURA DI LACAN

Lo psicoanalista francese, Jacques Lacan ha messo al centro della propria concezione della psicoanalisi il concetto di “scarto”, di “resto” come potente e preciso riferimento rispetto all’attività dell’analista.

Nel corso del seminario VIII, dedicato al tema del “Transfert”, Lacan afferma che lo psicoanalista occupa la posizione dell’ “immondezzaio”, di colui che si occupa del “peggio”, dello “scarto” prodotto dal paziente.

L’analista sarebbe nella posizione della “pattumiera” del paziente.

È Lacan stesso ad affermare che la spazzatura sia “uno degli aspetti della dimensione umana che bisognerebbe non misconoscere”. Nella spazzatura c’è una traccia, perturbante ma precisa, di chi siamo.

Da una parte l’analista, che per operare al meglio della sua funzione occupa la posizione di oggetto causa del desiderio, si fa ricettacolo, depositario, raccoglitore del peggio che il paziente gli offre: il proprio dolore, la rabbia e l’odio, i fallimenti e il proprio disorientamento.

Dall’altra il paziente giunge in analisi nella posizione di scarto, di ultimo, di chi non riesce più a trovare la propria strada nel mondo e nella propria vita.

L’incontro con analista infatti è spesso l’ultima chance dopo una serie di tentativi falliti, di insuccessi che hanno segnato una deriva rovinosa nella vita del soggetto.

L’analista, quindi apre la porta ad un soggetto oramai divenuto scarto, ridotto a spazzatura: lo si vede bene in alcuni casi di depressione, nei quali il corpo del soggetto è letteralmente ridotto a spazzatura, maleodorante e trascurato.

Cosa si nasconde nella figura dell’analista? Cosa spinge ad occupare la posizione di chi si fa ricettacolo della spazzatura dell’altro?

Lo psicoanalista Massimo Recalcati, esplorando i “fantasmi” della figura dello psicoanalista, rintraccia una radice “masochistica”, legata all’occupare la posizione di oggetto per l’analizzante.

La posizione dell’analista è stata a lungo studiata da Lacan per estrarne gli elementi essenziali proprio a partire dalla idea che nella cura l’analista occupi la posizione di oggetto: oggetto causa di desiderio, oggetto scarto, oggetto rifiutato, oggetto di proiezione e di fantasie.

L’invito di Recalcati è di cogliere cosa nell’analista sostenga l’assunzione di una posizione così peculiare e, non senza ironia, così masochistica: è forse possibile rintracciare nella storia di chi diventa psicoanalista l’esperienza di essere stato per primo uno “scarto”?

La sfida dell’analisi è trasformare l’esperienza dello scarto, del rifiuto, in un “resto”, una nuova forma di quello che Lacan formalizza come oggetto piccolo (a): dallo scarto senza valore all’oggetto causa di desiderio, dalla spazzatura al resto che diviene catalizzatore della vita, fonte di nuova generatività.

L’articolo completo è disponibile sul sito.

Per approfondire:
-Bruno Moroncini – “la lettera che cade. Jacques Lacan e l’uomo come scarto”;
-Massimo Recalcati – “Convertire la pulsione?”;
-Massimo Recalcati – “Il vuoto e il resto”.

03/06/2025

Ad un adulto:
La piramide di Maslow è una teoria psicologica che rappresenta i bisogni umani organizzati in una gerarchia, come una piramide con vari livelli. Alla base ci sono i bisogni fondamentali, quelli essenziali per la sopravvivenza, come il cibo, l’acqua, il riparo e la sicurezza fisica. Solo quando questi bisogni primari sono soddisfatti, una persona può concentrarsi su bisogni più elevati.

Salendo nella piramide, troviamo i bisogni sociali: appartenenza, affetto, amicizia, sentirsi parte di un gruppo. Sono bisogni che riguardano le relazioni umane e la connessione con gli altri.

Ancora più in alto, emergono i bisogni di stima, cioè il desiderio di sentirsi riconosciuti, apprezzati e rispettati, di avere autostima e fiducia in sé stessi.

Infine, al vertice della piramide, si colloca il bisogno di autorealizzazione, cioè il desiderio di esprimere appieno il proprio potenziale, crescere e trovare un senso nella vita.

Questa struttura è importante perché mostra come, se i bisogni di base non sono soddisfatti, difficilmente una persona riuscirà a raggiungere i livelli superiori. Nel contesto del bullismo, ad esempio, quando un ragazzo non si sente sicuro o accettato, o viene escluso dal gruppo, i suoi bisogni di appartenenza e stima vengono feriti profondamente. Questo squilibrio può causare problemi emotivi, isolamento e difficoltà nel costruire un’immagine positiva di sé. Comprendere la piramide di Maslow aiuta quindi a capire quanto sia cruciale creare ambienti sicuri, inclusivi e di supporto per prevenire e contrastare il bullismo.

Ad un bambino:
Immagina una piramide, come una grande montagna a forma di triangolo. Questa piramide ci mostra le cose che tutti noi abbiamo bisogno per essere felici e stare bene, un po’ come una scaletta da salire.

Alla base della piramide ci sono le cose più importanti per vivere, come mangiare, bere, dormire e stare al sicuro. Senza queste cose, non possiamo sentirci bene.

Poi, un po’ più su, c’è la necessità di avere amici e sentirsi parte di un gruppo, di una famiglia o della scuola. È importante non sentirsi soli, perché stare insieme agli altri ci fa sentire felici.

Ancora più in su, c’è il bisogno di sentirsi importanti, di credere in noi stessi e sapere che siamo bravi in qualcosa. Quando qualcuno ci dice che siamo bravi o quando riusciamo a fare qualcosa di bello, ci sentiamo più forti e sicuri.

Infine, in cima alla piramide, c’è il desiderio di diventare la versione migliore di noi stessi, di imparare, crescere e fare cose che ci piacciono tanto.

La piramide di Maslow ci aiuta a capire che prima di poter pensare a cose grandi e belle, dobbiamo avere le cose di cui abbiamo bisogno per stare bene ogni giorno.

Immagina una scuola dove Maria, una ragazzina timida e riservata, diventa bersaglio di continui insulti e esclusioni da parte dei compagni. Guardando la situazione con gli occhi della piramide di Maslow, si capisce subito cosa sta succedendo dentro e intorno a lei.

Al primo livello, i bisogni fisiologici e di sicurezza, Maria non si sente tranquilla: la paura di essere aggredita o umiliata la fa sentire insicura nel suo ambiente più quotidiano, la scuola. Questo disagio continuo erode la sua serenità, impedendole di concentrarsi, di mangiare bene o di dormire la notte. Senza un senso di sicurezza, ogni giorno diventa una fatica, un campo minato da cui vuole scappare.

Salendo la piramide, il bisogno di appartenenza è il più colpito. Maria è isolata, respinta, come se non avesse un posto nel gruppo. Questo sentimento di esclusione mina la sua autostima e il suo senso di identità, perché l’essere umano ha bisogno di sentirsi parte di qualcosa, riconosciuto e accolto dagli altri. Quando questo non avviene, la solitudine si trasforma in un dolore profondo che si riflette in ogni suo gesto e parola.

La stima di sé, il livello successivo, viene distrutta a poco a poco da continue prese in giro, derisioni e bullismo. Maria comincia a dubitare del proprio valore, si convince di essere “diversa” nel senso più negativo, e questo può portarla a chiudersi ancora di più in sé stessa, o peggio, a sviluppare ansia e depressione.

Se invece la scuola e la comunità riuscissero a intercettare questi segnali e a intervenire, creando un ambiente dove Maria possa sentirsi sicura, accettata e valorizzata, allora i bisogni della piramide si soddisferebbero, e lei potrebbe cominciare a risalire verso la realizzazione personale, la crescita e il benessere.

In questo senso, il bullismo non è solo un problema di singoli episodi: è l’indicatore di un ambiente dove i bisogni fondamentali non sono rispettati. Comprendere questo permette di agire non solo sulle conseguenze, ma sulle cause profonde, trasformando la scuola in un luogo dove ogni persona possa sentirsi davvero a casa.

02/06/2025

Il 1° giugno si celebra la Giornata Mondiale dei Genitori.
Un’occasione per riconoscere un ruolo fondamentale nella crescita delle persone e nella costruzione del tessuto sociale.

Essere genitori, oggi, significa molto più che educare: vuol dire accompagnare nello sviluppo emotivo, gestire incertezze, fatiche e cambiamenti, saper chiedere aiuto e costruire relazioni sane, anche nei momenti difficili.

In un tempo di trasformazioni culturali, nuovi modelli familiari, pressioni educative e solitudini silenziose, la genitorialità non è mai scontata. È un’esperienza che richiede sostegno, consapevolezza, ascolto.

Il CNOP ribadisce il valore della psicologia nel sostenere le famiglie.
Perché prendersi cura dei genitori significa prendersi cura anche delle generazioni future.

10/04/2025

[...] sui social chiunque può scrivere di qualunque cosa. In questo senso, diversamente da quello che accadeva con lo spettatore passivamente ipnotizzato dalla televisione, i social si fondano sulla valorizzazione estrema dell’interazione. Essa non assume solo la forma della manifestazione del like o dell’avversione, ma soprattutto quella dell’esibizione del proprio corpo e del proprio pensiero senza censure. Ma la psicoanalisi avverte che quando i confini simbolici vengono meno c’è sempre il rischio della caduta catastrofica nell’indifferenziazione. E’ la faccia oscura della democratizzazione introdotta dai social. E’ questo il cuore di ogni populismo, compreso quello mediatico. L’autorizzazione data a tutti di parlare di tutto – l’uno uguale a uno - non solo produce effetti di pericolosa mistificazione – pensiamo agli enormi danni di coloro che sui social si esprimono senza titoli su malattie o su cure mediche -, ma attiva potentemente dinamiche aggressivo-invidiose. Mentre la televisione spegneva il senso critico esercitando una funzione di controllo biopolitico, l’uso collettivo dei social sembra esasperarlo abnormemente a tal punto da legittimare il suo palese e sconcertante sconfinamento nell’odio invidioso quando non addirittura nell’incitazione aperta alla violenza.

https://www.massimorecalcati.it/images/Televisione_e_social.pdf

Al link, l'articolo di Massimo Recalcati per La Repubblica di ieri.

Buona lettura!
SC

I segnali che Giulia aveva riconosciuto ed annotato....purtroppo portavano a livello relazionale e clinicamente verso la...
28/11/2024

I segnali che Giulia aveva riconosciuto ed annotato....purtroppo portavano a livello relazionale e clinicamente verso la direzione che tutti oggi conosciamo. Diffondere i 15 punti può essere utile ai fini di una prevenzione sempre più attenta e sensibile al tema della tossicità relazionale.🙏🏻

10/10/2024
30/07/2024

«Occorre sbarazzarsi del cattivo gusto
di voler andare d'accordo con tutti.
Le cose grandi ai grandi,
gli abissi ai profondi,
le finezze ai sottili,
e le rarità ai rari».

Friedrich Nietzsche

Numerosi spunti di riflessione ieri sera all' ascolto del Prof. Galimberti a partire dall'io e dalla centralità relazion...
26/06/2024

Numerosi spunti di riflessione ieri sera all' ascolto del Prof. Galimberti a partire dall'io e dalla centralità relazionale.

...fare entrare e dare voce significando ...tutto scorre prima o poi.
22/11/2023

...fare entrare e dare voce significando ...tutto scorre prima o poi.

Come di consueto il mercoledì in trasferta 📌Come Freud ci insegna ogni paziente è un mondo da esplorare unico e singolar...
08/11/2023

Come di consueto il mercoledì in trasferta 📌
Come Freud ci insegna ogni paziente è un mondo da esplorare unico e singolare, aggiungere l'elemento setting che si modifica rende il processo ulteriormente stimolante🌏⏳

Indirizzo

Via Giordano Bruno 37
Grottammare
63066

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Dott.ssa Eleonora Spinosi Psicologa Psicoterapeuta pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram

Digitare