Letizia Rossi - Psicologa

Letizia Rossi - Psicologa Psicologa Clinica e di Comunità,
Psicoterapeuta sistemico relazionale,
Terapeuta esperto Practitioner E.M.D.R.

10/10/2025

La mente è parte di noi, come il corpo, come il cuore.
Oggi, nella Giornata Mondiale della Salute Mentale e Giornata Nazionale della Psicologia, ricordiamo quanto sia importante prendersene cura ogni giorno.
La Psicologia ci aiuta a dare voce a ciò che viviamo, a ciò che non comprendiamo, a ritrovare equilibrio, a migliorare i nostri stili di vita, a costruire legami di fiducia e consapevolezza.

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19/03/2024

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"Papà, chi siamo l'uno per l'altro?"

Il capolavoro di Tim Burton è una delle opere più importanti e sincere nel raccontare il rapporto tra padri e figli. Se l'avete già visto oggi è il giorno giusto per un rewatch, altrimenti è il momento perfetto per recuperarlo!

Buona festa del papà!

https://www.youtube.com/watch?v=WBgP72KWJUs

21/11/2023

Il clamore giustamente cresciuto intorno alla morte assurda di Giulia ha dato luogo a molte discussioni e proposte. Il rischio che corriamo però è quello di commuoverci e di esaltarci inutilmente se non prendiamo finalmente sul serio, accanto ai fattori di ordine culturale, la psicopatologia all’origine di queste violenze.
Possiamo concretamente affermare, infatti, come psichiatri e come psicoterapeuti che nei casi in cui si arriva o si può arrivare a gesti estremi come il femminicidio, la violenza di genere è borderline quando è impulsiva, non premeditata e seguita da pentimento, narcisista-antisociale quando è decisa lucidamente e lucidamente organizzata e più raramente paranoidea quando si iscrive all’interno di un vero e proprio delirio di gelosia. Quello che l’esperienza ci insegna quotidianamente, però, è che al gesto estremo queste persone arrivano al termine di una sequenza importante di gesti meno gravi che dovrebbero essere letti come segnali importanti di pericolo da parte di chi li subisce. Denunciare, il più presto possibile, è sicuramente fondamentale, dunque, ma quali sono poi in realtà gli effetti della denuncia ?
Nessun dubbio, ovviamente, sul fatto, mille volte verificato, che il tentativo di interrompere definitivamente la relazione e/o la denuncia abbiano effetti non gravi nelle situazioni in cui colui che viene lasciato o denunciato ha un equilibrio sufficiente per valutare le conseguenze di quello che sta facendo. Lasciar perdere accettando il lutto della separazione è sicuramente possibile per molti anche se molti sono quelli che insistono, per un certo tempo, o rendono difficile la separazione, soprattutto se ci sono dei figli : contrattaccando e lanciando altre accuse mentre si difendono da quelle che ricevono di fronte al Giudice, all’interno di vicende giudiziarie collegate alla separazione o al divorzio.
E che cosa accade, tuttavia, nei casi in cui ad essere denunciato è una persona che sta male o molto male ? Letta come prova ulteriore di un rifiuto inaccettabile dal paziente più borderline, come una sfida carica di disprezzo dal paziente più narcisista-antisociale o come una prova ulteriore del complotto da cui si sente perseguitato dal paranoideo, la denuncia e/o il tentativo di interrompere definitivamente il rapporto possono innescare reazioni folli di cui il femminicidio, la strage famigliare o l’omicidio-suicidio sono il tragico epilogo.
Se tutto questo è vero, però, qual è il modo in cui questo tipo di situazioni estreme può essere prevenuto?
Due sono le cose, secondo me, che si potrebbero o dovrebbero fare.
Di fronte ad una denuncia di maltrattamento o di stalkeraggio, prima di tutto, la convocazione separata delle parti da parte della polizia dovrebbe essere immediata e l’incontro dovrebbe essere svolto, come accade oggi già per i minori vittime di violenza, da personale esperto. Quella che dovrebbe essere proposto in quella sede, da subito, è la possibilità di un sostegno psicoterapeutico e rieducativo per il coniuge violento del tipo di quello portato avanti in Belgio, a Bruxelles, Liegi e Lovanio, con finanziamenti dello Stato, dal Collectif contre les violences familiales: con la possibilità, prevista dalla legge belga, per chi lo accetta e lo segue con successo di aprire una mediazione e di ottenere la revoca della denuncia. Quella che dovrebbe essere disposta, in caso di mancata risposta alla convocazione o di evidente difficoltà della persona, d’altra parte, è una valutazione specialistica della pericolosità. Con l’adozione delle misure di sicurezza più opportune e con l’avvio alle cure di cui chi sta male fino al punto di essere pericoloso per se e per gli altri ha bisogno e diritto.
Quello che sto proponendo è evidentemente un modo nuovo e diverso di confrontarsi col problema della violenza di genere e del femminicidio ed io ho ben chiaro che proporre in modo sistematico interventi di questo tipo chiede una riorganizzazione profonda (ma necessaria) degli interventi di Pubblica Sicurezza e del funzionamento dei Centri di Salute Mentale. Difficile non vedere però che interventi di questo tipo darebbero un contributo molto più significativo di tanti altri alla prevenzione di questi crimini che sono sì assurdi ma che sono anche prevedibili ed evitabili. Braccialetti, divieti di avvicinamento e codice rosso servono purtroppo assai poco se usati da soli, nell’attesa di un processo che ha inevitabilmente tempi sempre assai lunghi, nei confronti di persone che stanno davvero male.

Foto
Autore: Università di Pavia
Copyright: MauriRphoto

08/11/2023

Ma spiegami, allora, cosa intendi tu per "persona forte"?
No, perché io penso che oggi ci sia un forte fraintendimento di questo termine.
Non è forte chi non crolla mai. Non è forte chi non ha mai dubbi.
Quelle sono solo persone che non si guardano mai dentro, che preferiscono restare cieche perché hanno paura di farlo, anche solo di provarci.
E non è forte chi si impone sugli altri, chi non rispetta le opinioni altrui e dice di non sbagliare mai: chi ha ragione non ha bisogno di urlare, e chi urla non ha ragione, ha solo troppa paura di non averla. Le persone non si convincono con le parole si convincono con l'esempio, con i fatti, con il modo in cui le si fa sentire.
È forte chi non ha paura delle proprie ombre, chi piange ma lo fa sorridendo, chi si alza tutte le mattine e va avanti nonostante tutto. Chi ci prova, chi continua a sbagliare nonostante si sia fatto già male, chi ascolta la propria voce. E poi magari la manda a quel paese, ma sa benissimo cosa sta dicendo.
Ci vuole coraggio ad ascoltarsi.
Ci vuole coraggio a vedere tutto, a capire come gira il mondo ma a rimanere sempre se stessi.
È forte chi non prova ad imporsi sugli altri, perché sa di bastare a se stesso. E che le persone giuste non si devono inseguire: arrivano da sole e ci camminano a fianco.

Catherine Black

29/08/2023

LA COMPETENZA NON FA RUMORE
Le “belle persone” spesso vengono considerate timide e introverse, quando in realtà sono semplicemente persone capaci di osservare il mondo che sta loro intorno, di guardare il bisogno dell’altro con la stessa intensità e attenzione che si riserva ai propri bisogni. E’ un compito che non fa rumore. Che spesso viene assolto nel silenzio. Si tratta di persone consapevoli che decidono di scegliere come e quando dare il proprio contributo. Si buttano meno nella mischia, non perché la temono. Ma perché attendono che la “mischia” diventi gruppo. Lì, all’interno di un gruppo, sanno sempre trovare il proprio posto e il proprio ruolo. Solitamente sono molto affidabili. Sono poco popolari, perché in questi tempi convulsi e sovraffollati si conquista consenso mettendosi in prima fila e alzando la voce, anche quando sarebbe meglio stare di lato e in silenzio. Se ci guardiamo intorno, vediamo che il mondo viene portato avanti proprio da chi parla poco e fa moltissimo. C’è una maggioranza silenziosa che si è sempre fatta carico delle sorti di una nazione, di un popolo, della propria comunità. Lo fa perché è giusto farlo, perché nel farlo si dà senso alla propria vita, perché è bello essere “belle persone”. Per questo definire queste persone “timide” è profondamente ingiusto. E sarebbe il caso di mostrare nei loro confronti anche una grande gratitudine. Invece, quasi sempre ci si dimentica di loro e ci si accalca nei luoghi dove gli urlatori sistemano i loro “scranni” e si costruiscono un podio, dal quale, urlando, si sentono potenti. C’è un’enorme differenza tra la prepotenza e la competenza. E non è certo una questione di timidezza.
(Tratto da "La vita si impara" di A. Pellai DeA Planeta Libri)..

Oggi ripropongo questo post già pubblicato un po' di tempo fa perché penso che sia una riflessione utile a tutti. Se conoscete persone competenti e poco rumorose condividete questo messaggio con loro.

15/08/2023

I circoli viziosi che rallentano le cure spesso hanno origine nello stigma interiorizzato nei confronti della malattia mentale.

Esiste però una dimensione concreta e pratica, ed è innegabile.

Curarsi è molto più difficile quando anche le risorse economiche non sono sufficienti.

La Salute però è un diritto, e anche quella Mentale dovrebbe esserlo.



INTERNATIONAL CONFERENCE FAMILY THERAPY. THE ROAD THAT CONNECTSINDIVIDUAL AND SOCIAL RESOURCESTerapia familiare: la via ...
06/07/2023

INTERNATIONAL CONFERENCE
FAMILY THERAPY.
THE ROAD THAT CONNECTS
INDIVIDUAL AND SOCIAL RESOURCES
Terapia familiare: la via che connette le risorse sociali e individuali

Assisi,
6 • 7 • 8 Luglio 2023

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28/04/2023

🚫Non comunicare non equivale a proteggere!

Alcuni genitori evitano di comunicare le brutte notizie, nella convinzione di proteggere i loro bambini, tenendoli lontano da ciò che accade nella loro vita, perché pensano che siano troppo piccoli per capire e che dimenticheranno, sottovalutando la loro capacità di comprendere e adattarsi alle situazioni difficili

Gli adulti pensano che basti non dire per non far sapere. I bambini invece leggono nelle piccole sfumature, nei dettagli, nei discorsi fatti sottovoce, nelle espressioni del viso e negli occhi arrossati dal pianto degli adulti che tentano come possono di nascondere i loro sentimenti

💭Se tutto ciò non viene accompagnato dalle parole, il rischio è che i bambini interpretino a loro modo la realtà costruendo scenari anche più catastrofici della realtà. I bambini hanno bisogno di fidarsi ed i segreti sono come ombre che camminano davanti ai loro passi verso il futuro.

👉🏻Come comunicare?

È bene utilizzare un linguaggio semplice, adatto all’età del bambino. Comunicare una br**ta notizia non significa renderla bella, ma informare in modo chiaro, con frasi brevi, utilizzando parole che il bambino possa capire e impedendogli di colmare ciò che non comprende con la sua fantasia

🤝Non è evitando la sofferenza che aiutiamo i nostri figli ma accompagnandoli e tenendoli per mano potremo senza dubbio dare loro il permesso di fare domande e di piangere per le possibili risposte

Il pianto è l’espressione di un emozione che permette a noi adulti di confortarli amorevolmente. È questo che ci rende più forti e sicuri

02/04/2023

Un legame famigliare generativo non dipende dal sangue, né dalla generazione biologica. Come danno dimostrazione spesso esemplare i genitori adottivi, mamma e papà non sono tali in quanto genitori naturali dei loro figli, ma solo in quanto hanno scelto di aderire con responsabilità illimitata alla cura dei loro figli.
Bisogna dunque distinguere con attenzione l’atto naturale della generazione di un figlio da quello della sua adozione simbolica. Il primo è dettato dalle leggi della natura ma può lasciare vacante la funzione genitoriale necessaria al figlio, mentre il secondo è condizione necessaria di ogni legame famigliare ma non dipende affatto da quelle leggi. [...] Generare un figlio non significa di per sé essere una madre o un padre. Madre e padre si diventa attraverso un gesto infinitamente ripetuto di adozione simbolica della vita del figlio. Questo significa che la cura non scaturisce dal sangue ma dal dono della cura, dalla pazienza e dal decentramento del proprio Io che fanno spazio alla vita del figlio.

https://www.massimorecalcati.it/images/Massimo_Recalcati_-_La_Repubblica_31_marzo_2023.pdf

Al link, "Diritti, mamma e papà non bastano": l'articolo di Massimo Recalcati per La Repubblica di ieri.

In foto, "Lion", Garth Davis, 2023

Buona lettura!
SC

17/03/2023

Indirizzo

Via Beniamino Ubaldi, Centro Direzionale Prato
Gubbio
06024

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