04/03/2023
Lo sapevate che la scuola italiana è quella che in Europa dà più compiti ai propri studenti?
Un sovraccarico di lavoro che “costringe” ragazzi e ragazze a chiedere aiuto a internet, che tutto può fare, tranne insegnare nozioni sicure.
La sproporzione fra impegno scolastico e vita di relazione, va a discapito delle attività sportive e culturali, generando peraltro scarso apprendimento.
La psicologia insegna che pretendere ogni giorno da uno studente il riassunto di 10 pagine di letteratura, la soluzione di 21 problemi, un elaborato di Arte e 10 slide sulla cultura ucraina, produce un vero e proprio “sovraccarico cognitivo”.
Lo confermano un crescente numero di studenti sempre più disattenti, annoiati e facile preda dell’ansia da prestazione dinanzi alla pretesa della scuola (e della società, in genere) di garantire alto rendimento e ottimi risultati immediati.
Ma fare tanto in poco tempo non sviluppa la curiosità e l’interesse all’approfondimento, che sono il sale della Sapienza e dell’Intelligenza e fa dimenticare rapidamente quasi tutto quello che hanno appreso.
I compiti a casa sono fondamentali, ma solo se distribuiti equamente nel tempo e sempre in armonia con la vita di ciascuno. Altrimenti, si rischia di maltrattare il cervello, generando dispersione scolastica e decrescita culturale (ovvero, ignoranza).
La Mente Umana può contenere un numero specifico di informazioni: quindi, riempirlo quotidianamente di nozioni e procedure, senza mai fare esperienza, può portare a “bruciare” il cervello.
E’ come se ad un bambino spiegassimo costantemente le tecniche e le regole del calcio, impedendogli però di giocare una partita. Un errore imperdonabile, poiché l’Intelligenza Umana si sviluppa con l’Esperienza.
Purtroppo, la Scuola italiana è ancora prigioniera del vecchio modello triadico “io insegno, tu apprendi e io verifico a discapito dell’apprendimento attivo ed esperienziale a lungo termine”.
Invece, ovunque nel mondo si è ben compreso che il metodo più efficace d’insegnamento è quello che prevede la verifica dell’apprendimento mediante una esperienza attiva degli studenti.
La Scuola non è una entità astratta, ma l’insieme di Uomini e Donne, chiamati a svolgere due compiti tra i più belli e impegnativi: Insegnare e Apprendere.
Insegnamento e apprendimento, però, sono di buona qualità solo quando formano le future generazioni all’intelligenza creativa ed emotiva, alla solidarietà e alla relazione empatica. Facendo attenzione a non dare voti come se fossero proiettili e lavorando per far innamorare gli studenti delle materie e non, invece, a odiarle.