06/04/2025
Quando ti dicono che sei TROPPO, inizi a TOGLIERE, anche da te stessa.
Maria oggi ha 16 anni.
È arrivata nel mio studio grazie ad una luce gentile: la sua cara amica, che due anni fa ha attraversato lo stesso dolore e oggi, finalmente, sta bene.
Con gli occhi bassi e il cuore chiuso a chiave, Maria mi ha raccontato la sua storia.
Lei è sempre stata “LA PIÙ CICCIOTTELLA”. La bambina che i maschietti non prendevano mai in braccio, perché: 👉 “Tu no, sei troppo pesante!”.
Parole e atteggiamenti che ti si incollano addosso come etichette. Che non ti lasciano più, nemmeno quando cresci.
Poi, l’estate scorsa, è arrivato l’AMORE.
Si è fidanzata con il ragazzo che le piaceva da tanto. Ma con quell’amore è arrivata anche la PAURA.
Paura di non meritarselo, di non essere abbastanza (...poco bella ...non all'altezza per lui), essere troppo (...troppo grassa ...troppo diversa).
È bastato un commento del migliore amico del suo ragazzo per far scoppiare la bomba:
👉 “Secondo me, dovresti perdere peso”..e ha iniziato a restringere: il cibo, la pancia, la Vita...
per piacere di più (agli altri e forse anche a sé stessa).
Non più di 500 kcal al giorno.
Dormiva per non sentire la fame.
Ma, dimagriva anche: fino a 45 kg e un BMI di 18,5.
Finalmente il suo corpo iniziava a cambiare, anche se non era mai abbastanza...
Per quanto si sforzasse NON SI VEDEVA BELLA come avrebbe creduto.
Si, era meglio di prima, ma la sua testa le continuava a suggerire che comunque doveva dimagrire ancora e ancora! E insieme ai chili è arrivata a perdere anche le forze, la concentrazione nello studio e il ciclo mestruale.
Stava perdendo la salute!
Quando è arrivata da me, la prima cosa che mi ha detto è stata di avere paura:
- PAURA DI INGRASSARE: il numero 50 sulla bilancia, non si dovrà mai raggiungere!
- PAURA DI ALCUNI ALIMENTI: olio, latte...
Solo che, contemporaneamente, si rendeva conto di non stare bene e di non farcela da sola.
Aveva bisogno di aiuto.
Abbiamo iniziato un percorso fatto di:
- FIDUCIA, non di grammature;
- ASCOLTO, non di imposizioni;
- TENEREZZA, non di numeri;
- DELICATEZZA, non restrizioni/punizioni;
- RISPETTO, non di giudizi;
- e SILENZI da accogliere e comprendere.
Stiamo lavorando sul SENTIRE, prima ancora che sul mangiare.
Perché Maria non ha nulla di sbagliato ed è una ragazza che merita di tornare a Vivere e dunque Nutrirsi, sia di cibo che di amore.
Il suo corpo non è un nemico, ma una casa che va abitata con gentilezza e senza giudizio.
Poi, un giorno, mi ha scritto:
👉 “...Adesso sto bene e mi sento meno in colpa se a volte mi concedo qualcosa. Le mestruazioni sono tornate alla normalità e per quello sono felicissima perché sono meno gonfia e più attiva anche nello studio."
Ed è lì che ho pianto. Di gioia, ovviamente!
Perché in quella frase c’era tutto: il dolore, la rinascita, il coraggio e la conferma che NUTRIRE non è solo questione di calorie o bilance, ma questione di cura, fiducia e amore profondo per la Vita.
Il cibo va vissuto come un amico che rende liberi e più forti, non come punizione.
La vera punizione è credere che il CONTROLLO provochi gioia e pace interiore, quando al contrario è il vero nemico da combattere.
Il voler tenere tutto sotto controllo, sia il peso corporeo che il senso primordiale della fame, rappresenta un pensiero intrusivo che imprigiona la persona in una trappola da cui è difficile uscire da soli. Al contrario, condiziona la vita della persona in tutti i comportamenti della sua giornata.
Maria ha avuto il coraggio di chiedere aiuto e ora sta iniziando a stare bene.
NB: "Maria" è un nome di fantasia, data la giovane età e la delicatezza del tema trattato, ma la storia è reale e io sono tanto orgogliosa di "lei" e dei suoi primi risultati raggiunti ❣️
Avanti tutta!