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Ischia Press: giornale libero dell'Isola d'Ischia e non solo

+ PORTO FRANCO +L'ISOLA DEI SENZA COLORE. ISCHIA COME LA MICRONESIAdi Franco BorgognaC' è un bel libro, scritto oltre 20...
23/12/2025

+ PORTO FRANCO +
L'ISOLA DEI SENZA COLORE. ISCHIA COME LA MICRONESIA

di Franco Borgogna
C' è un bel libro, scritto oltre 20 anni fa, che raccomando ai giovani di leggere: “L'isola dei senza colore”. Fu scritto dal professore britannico di neuroantropologia Oliver Sacks (scomparso circa 10 anni fa), dopo che questi aveva fatto un viaggio di studio nelle isole della Micronesia (a nord della Nuova Guinea) e precisamente nelle isole di Pongelap e Pohnpei, dove erano state registrate condizioni endemiche singolari degli abitanti ( cecità cromatica) e a Guam e Rota, dove erano stati registrati disturbi neuro-degenerativi. Con l'occasione scoprì ed ammirò anche l'unicità della flora, della fauna e delle origini geologiche di queste isole. Ma si sa, ben lo sappiamo noi isolani, che le isole costituiscono un universo a parte. Sacks fu attratto dalle isole della Micronesia anche perché da bambino aveva sofferto di disturbi visivi e alterazioni cromatiche. E dunque era incuriosito dal constatare come una popolazione potesse vivere non distinguendo i colori della natura. La malattia della cecità cromatica viene definita “ acromatopsia” ed è ereditaria. Non parliamo di semplice daltonismo ( limitato all'incapacità di distinguere alcuni colori) bensì di totale assenza di colore, grigio assoluto. Negli studi compiuti, il professore scoprì anche che c'erano popolazioni che da generazioni erano completamente sorde (isola di Martha's Vineyard). Fin qui l'introduzione (perdonate la lunghezza) a quello che vogliamo dire. Viene il dubbio che l'isola d'Ischia, stravolta a partire dagli anni '60 dal turbine turistico economico, che fece saltare l'originaria genuinità del territorio, abbia in comune con queste sperdute isole della Micronesia, la cecità cromatica e la sordità ereditaria. Di tipo ovviamente diverso rispetto alla Micronesia. Cecità cromatica e sordità non nel senso di disturbi neuro-degenerativi ma nel senso etico politico. Una popolazione insomma che si ferma alla morale dell'uscio di casa propria. Esiste solo la propria casa, la propria famiglia, il proprio interesse. Tutto il resto non ha colore, è di un grigio indistinto. E le sofferenze degli ultimi, di chi patisce le disuguaglianze pochi le ascoltano e le introiettano. I misfatti a danno della Natura, del patrimonio artistico, archeologico, geologico, sembrano argomenti riservati a pochi amanti (o considerati fanatici) di questi beni comuni. Come se l'Umanità si coltivasse e incarnasse solo nei rapporti interpersonali nell'ambito ristretto di una cerchia di parenti ed amici e non a tutto il vasto repertorio dell'Universo. Per lo più si rimane sordi ai soprusi dei potenti a danno dei diseredati e ai crimini nazionali e internazionali dei più forti a danno dei più deboli. Quanto alla diffusione delle notizie sulle disgrazie del mondo, certo che arrivano all'attenzione di tutti (con i moderni mezzi della comunicazione). Anzi arrivano in maniera così predominante e invadente che si finisce per assuefarsi, per normalizzare e banalizzare il dolore. Tale bombardamento mediatico non colpisce più le coscienze, rende tutto ripetitivo e rituale. Tutto questo spiega anche l'atteggiamento di estremo disinteresse, di glaciale deglutizione di ogni nefandezza ordita da poteri forti e prepotenti. E così si manifestano le attitudini simili a quelle delle famose tre scimmiette della tradizione giapponese (Mizaru – Non vedere il male, Kikazaru – non sentire il male, Iwazaru – Non parlare del male). Come si può scrostrare questa patina di indifferenza civile? Il presbitero e teologo Gennaro Matino, su Repubblica, ha scritto un articolo a proposito dell'attuale condizione del rapporto sempre più flebile e distaccato dei cittadini verso le istituzioni e la politica. Scrive Matino:” E' come se il Paese avesse smarrito l'alfabeto civile che un tempo teneva insieme la comunità. La politica non accende più visioni, ha smarrito il coraggio del futuro, l'ebbrezza visionaria, non offre sentieri, non illumina domani. Si limita a gestire un presente sempre più corto, a rincorrere emergenze, a misurare il consenso con la precisione di un sismografo emotivo. Nessuno racconta più un domani che valga la pena di essere raggiunto, insieme. E un paese senza narrazione si ferma. “Si siede. O resta a casa.” Se proviamo a tradurre e trovare conferma di queste asserzioni nel nostro piccolo universo isolano, registriamo che la popolazione è distinta in tre fasce facilmente riconoscibili: gli indifferenti, i calcolatori e i fanatici ideologizzati. Sembrano tre tipologie di cittadini che sono disgiunte e indipendenti l'una dall'altra. E invece no, c'è uno stretto nesso tra di loro. Nella misura in cui ci sono gli “organizzatori di consenso”, i manovratori di voto, senz'anima e sentimenti che non siano l'attaccamento al proprio “particulare”, si allarga la fascia dell'indifferenza e dell'astensionismo elettorale. E nella misura in cui i manipolatori del consenso curano la propria parrocchia, nascono i fanatismi ideologici contrapposti che non si appellano alla ragione, ma al risentimento, all'odio, alla voglia di distruggere il nemico con ogni mezzo e in ogni modo. Anche nella nostra isola c'è carenza cromatica e sordità collettiva. O rosso o nero, o con me o contro di me e nessuno è capace di ascoltare chi ancora si ostina (e meno male1) ad appellarsi alla ragione, al confronto e alla fratellanza umana.

*++ AVVISO URGENTE ++**dalla redazione di Ischia Press* Per cause esterne e non dipendenti dalla nostra volontà, purtrop...
22/12/2025

*++ AVVISO URGENTE ++*
*dalla redazione di Ischia Press*

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I PRIMI 2500 ANNI DELLA CITTÀ PIÙ BELLA DEL MONDO Oggi la città di Napoli festeggia 2500 anni di Storia, Cultura e magni...
21/12/2025

I PRIMI 2500 ANNI DELLA CITTÀ PIÙ BELLA DEL MONDO

Oggi la città di Napoli festeggia 2500 anni di Storia, Cultura e magnifica gente.

DAL MARE AL PIATTO, VINCE LA SOSTENIBILITÀ: A FORIO LO SHOW DELLA PICCOLA PESCA CON IL REGNO DI NETTUNO Con l’evento“Par...
20/12/2025

DAL MARE AL PIATTO, VINCE LA SOSTENIBILITÀ: A FORIO LO SHOW DELLA PICCOLA PESCA CON IL REGNO DI NETTUNO

Con l’evento“Parthenope BlueXmas” focus sulle pratiche che impattano meno sulla biodiversità. E lo chef stellato Palamaro sottolinea: “Valorizzare il pesce povero è una priorità”

La valorizzazione del cosiddetto pesce povero, l’obbligo di rinunciare agli esemplari sotto taglia, l’idea che il mare sia un patrimonio da proteggere, non certo da saccheggiare: si incontrano, nel Regno di Nettuno, la missione dell’area marina protetta e la sensibilità dei piccoli pescatori artigianali, protagonisti – tutti insieme – di “Parthenope BlueXmas”, appuntamento organizzato a Forio dal GAL Parthenope FEAMPA Campania 2021/2027 in collaborazione proprio con l’area marina protetta, appuntamento inserito nel più ampio cartellone natalizio del Comune di Forio.
Così, sul molo borbonico, ha preso ferma una festa del gusto sostenibile, con laboratori open air con i pescatori locali e il coinvolgimento di alcuni degli chef del territorio, a comunciare da Pasquale Palamaro, stella Michelin con Indaco de Regina Isabella, che proprio della sostenibilità in cucina, anche attraverso il dialogo con i pescatori, fa uno dei suoi cavalli di battaglia.
“Lasciamo che sia il mare a ispirare il menu, adeguando la nostra fantasia a ciò che arriva dai piccoli pescatori e, soprattutto, valorizzando – anche nelle imminenti feste di Natale - anche i pesci all’apparenza meno pregiati, eppure in grado di soddisfare ogni palato”, ha spiegato Palamaro, che con “Marificio” ha inventato poi una linea di salumi di mare che si ispirano a quelli di carne, rilanciando con un’idea creativa una filiera che punta con forza all’artigianalità e alla sostenibilità del settore ittico dell’isola: sono nati così prodotti come la bresaola di tonno, la lonza di morone, la salamella dolcemare e la ‘nduja di spigola.
Con lui anche Daniela Florio del ristorante “Il Faro”, Alida Mendella de “La Rondinella”, Maurizio Patalanodi “InFarina”, Nazar Barakovskyy del ristorante “Bar Maria” e Franco Porto de “La Romantica”. Nel corso dell’evento è stata inaugurata ufficialmente la nuova sede di Forio dell’area marina protetta Regno di Nettuno, uno spazio di incontro e divulgazione sulla biodiversità del mare di Ischia e Procida. “Sottolineare l’importanza della piccola pesca artigianale, particolarmente sensibile per la biodiversità del nostro mare, è oggi più che mai opportuno. – sottolinea il direttore del Regno di Nettuno, Antonino Miccio – La nostra area marina protetta funziona soprattutto attraverso le sinergie che abbiamo promosso in questi anni: spesso le segnalazioni più importanti sono arrivate proprio dai piccoli pescatori artigianali, prime sentinelle del nostro mare”.

FORIO TORNA FARO DELLA CULTURA ISOLANAEnorme successo di partecipazione e critica per l’evento che ha presentato i due n...
20/12/2025

FORIO TORNA FARO DELLA CULTURA ISOLANA

Enorme successo di partecipazione e critica per l’evento che ha presentato i due nuovi libri di Andrea Esposito (TRENTA) e di Umberto Lucio Amore (INPERFETTO).

E’ stata una serata indimenticabile quella di giovedi scorso, presso la sala inferiore del complesso Zi Carmela di Forio, della famiglia Elia alla quale va il ringraziamento commosso degli organizzatori della associazione culturale “Incontrarte”. Centinaia di persone presenti, partecipative, interessate, un pubblico numeroso come non si vedeva da tempo ad una presentazione letteraria, a testimonianza e conferma del fatto che Forio è tornata a pieno titolo faro della cultura isolana. Apre l’evento il saluto del Sindaco e della amministrazione comunale. Stani Verde è sicuramente compiaciuto e soddisfatto delle tante iniziative e dei tanti appuntamenti che Incontrarte ha inanellato in questo secondo anno di attività che volge al termine. “Grazie di cuore – esordisce il Sindaco - Essere con voi, al vostro fianco, è stato un piacere sincero, prima umano e poi istituzionale. Credo molto nella cultura e nel valore di portare i libri, le opere figurative, l’arte in genere e le idee che la rappresentano tra la gente, garantendone la massima fruibilita’. Continuate così, il vostro lavoro è importantissimo e contribuisce a far tornare Forio al pieno del ruolo che merita nel panorama culturale non solo isolano, la cultura paga. Ci crediamo fermamente”.

TERESA DEL PRETE: La giornalista Teresa del Prete ha avviato il suo intervento con un’affermazione alquanto particolare, “La poesia fa male alla politica” con l’intento di evidenziare l’utilità della poesia alla costruzione di menti critiche e di spiriti liberi, realtà spesso temute da chi guida “la cosa pubblica”. Molte delle composizioni raccolte in “Inperfetto” sono state, infatti, da lei definite poesie di formazione che andrebbero lette e commentate nelle scuole. La lettura di versi profondi come quelli di Lucio Amore, ha continuato la Del Prete, sono vere guide per conoscere, oltre che l’autore, anche se stessi e rendersi liberi dalle tante catene che aggrovigliano l’animo rendendolo sottomesso a volontà e passioni altrui. La vera libertà è quella di “entrare” in se stessi attraverso un profondo scavo interiore cui ci invita il poeta raccontandoci, in prose liriche, il suo attento percorso interiore.

ANDREA ESPOSITO: Io scrivo solitamente noir, un genere che non racconta la realtà come vorremmo che fosse ma cosi com’è, non cerca di stupire a tutti i costi, perché ha il coraggio di guardare dove molti distolgono lo sguardo. Quando ho iniziato a scriverlo, pero’ ho capito che sarebbe stato diverso dai miei precedenti racconti: non sarebbe stata una storia comodamente adagiata nei canoni del thriller. Ho voluto che fosse una storia necessaria. La trama affonda le radici nella tradizione del noir italiano, ma il mio scopo è stato l’opposto: scompaginarne i codici, fare del crimine non un enigma da risolvere e archiviare, ma una ferita aperta, un sintomo, una domanda che resta sospesa anche quando le indagini sembrano chiudersi. Il personaggio di Trenta incarna questa inquietudine. È un giornalista imperfetto a dir poco, contraddittorio, a volte senza morale. Ma è anche il simbolo dell’uomo che sceglie di ascoltare ciò che nessuno vuole sentire: la voce delle proprie colpe, della propria coscienza sporca. Non ho mai raccontato la violenza con compiacimento, né la retorica della paura, non ho mai mitizzato il Male. Chiedo di riconoscerne la potenza e la contiguita’ alle nostre vite: l’uomo nero non esiste e quando esiste è in mezzo a noi, di fianco, vicino, a volte e in pare l’uomo nero siamo noi, ci resta addosso. Trenta ci ricorda che ignorarlo non lo rende meno reale, ci mette davanti alle nostre zone d’ombra, senza filtri e
senza ipocrisie. E’ il racconto di cui sono piu’ pienamente soddisfatto.

UMBERTO LUCIO AMORE: Scrivere oggi è un atto eroico e un atto d’amore già in sé stesso, per il solo fatto di essere compiuto, adesso, nel mondo d’oggi che ci lascia graffi profondi nell’ anima e cicatrici evidenti sul cammino della nostra vita. Scrivere di sentimenti e sensazioni, che sia poesia o prosa, oggi lo è ancora di più. Ecco perché la profondità espressiva con la quale tento di comunicare le mie emozioni non è fine a se stessa. Cerco di far fremere il lettore quando mi legge, desidero lasciargli qualcosa: il compito principe, forse l’unico, dello scrittore è in fin dei conti proprio questo, lasciarci qualcosa dentro. Pessoa ci dice che l’unica prefazione possibile ad un libro sia «la mente e l’animo di chi lo inizia a leggere». Concordo con il poeta poiché, anelo a condividerne il percorso intellettuale e letterario. Odio l’ambiguita’ stilistica, licenza che spesso si prende chi condivide emozioni per ottenere facile fascinazione su chi lo legge. Oscillo inevitabilmente tra istinto e ragione, dolore per il continuo anelito alla realizzazione delle aspirazioni e lacerazione tra le nostre idealità, rappresentate dal mondo come vorremmo che fosse, e alcune quotidiane e brutali violenze, non solo fisiche ma anche e soprattutto intellettive, una dicotomia che tanto tempo fa sarebbe stata definita l’eterno scontro tra la dimensione divina e quella umana. Desidero dimostra anche coraggio quando vengo a voi con la prosa poetica delle mie opere, spogliarmi di ogni corazza, non voglio commuovere con la sua fragilità. Anzi il contrario, raccontare e raccontarmi, farvi sentire cosa provo verso una persona, verso la natura, verso tutto ciò che crea amore. La grande solitudine che accompagna il singolo, oggi, nella massificazione del quotidiano spinge alla lotta, al bisogno di cercare qualcosa di più profondo ed autentico. A volte ci si riesce, non senza sacrificio, arrivando alla massima profondità di se per ristabilire un’autentica comunicazione con le cose e con i simili. È questa la prosa poetica, il ruolo odierno che merita, strumento di ricerca di noi stessi e degli altri.

TRENTA di Andrea Esposito
La Scheda
Si chiama Riccardo Cascio, fa il giornalista scandalistico, ma tutti sull’isola lo chiamano TRENTA perché vale trenta denari come Giuda, è uno che si venderebbe anche la mamma per un scoop o qualcosa che gli assomigli. Non importa se la notizia non è confermata, la fonte inattendibile, le immagini rubate, le ipotesi frutto del più f***e complottismo. Non importa se le falsità e le calunnie, che diffonde a piene mani, rovinano la vita dei suoi compaesani, regalandogli in cambio una carriera modesta e l’odio di quasi tutti quelli che lo conoscono. Lui continua ad aspettare il grande colpo. E finalmente sembra arrivare, quando viene contattato da un misterioso personaggio, apparentemente un f***e mitomane, che si accusa di tre omicidi in sequenza – fornendo con dovizia di truculenti particolari – le date e i luoghi dei crimini. In cambio chiede a Trenta di fare da intermediario con le forze dell’ordine, raccontare ogni cosa ad un suo amico poliziotto, il commissario Ciro Carbone. Quando il Vampiro si rivela essere realmente uno spietato predatore seriale, ad affiancare Carbone e i suoi inesperti agenti viene chiamata l’Unità per i Crimini Seriali, guidata dal profiler Marco Ranieri. Cascio fiuta l’occasione della vita per raggiungere finalmente fama e notorietà: contro ogni deontologia professionale, tradisce il patto del silenzio che ha con gli inquirenti, e pubblica ogni cosa sul quotidiano locale. I riflettori non tardano ad accendersi: televisioni, media nazionali, ospitate, interviste…ma qualcosa non torna. Mentre gli investigatori si gettano a capofitto in una disperata corsa contro il tempo, per evitare la terza e ultima strage annunciata, restringendo il cerchio dei sospetti grazie alle indagini sul campo ma anche all’analisi comportamentale dei criminologi, l’inverosimile e agghiacciante comincia ad emergere all’orizzonte: è davvero il Vampiro ad utilizzare Trenta come megafono? E’ davvero solo sangue che scorre quello che imbratta i luoghi della mattanza, come se non vi fosse alcun movente e alcun legame tra le vittime ed il carnefice? O forse la realtà, celata dietro un passato doloroso e mai dimenticato - che fa da proscenio ad un’isola d’Ischia dai colori vividi, dall’aria fresca e tersa e dal mare cristallino che in parte non c’è più - è totalmente diversa da cio’ che sembra?

INPERFETTO di Umberto Lucio Amore
La Scheda
La prosa poetica di Umberto Lucio Amore è quel genere comunicativo letterario che prende forma quando una parola riesce a dire ciò che il cuore non sapeva esprimere. È un lampo nel buio, un respiro che salva, una ferita che diventa luce. Non descrive il mondo: lo rivela. Sembra non servire a nulla e invece dà senso a tutto. La scrittura di Amore è l’anima che per un attimo ricorda di esistere. La differenza principale tra prosa e poesia risiede nella struttura e nella forma: la poesia è composta da versi (righe di lunghezza limitata che vanno a capo per creare ritmo e pausa), mentre la prosa è un testo continuo che riempie l'intera riga, andando a capo solo per formare paragrafi. Cambia poi l’uso del linguaggio, più evocativo e concentrato nella poesia rispetto alla prosa che tende a un registro più comune e descrittivo. Questo si ritrova negli ultimi tre lavori dell’autore, fino all’ultima opera in uscita I”N”PERFETTO, ma c'è un’altra area che appassiona i lettori di questo poliedrico ed introspettivo autore: ben 9 anni fa, pubblicò “Nella tua mente la tua vita” che tratta una serie di tematiche tutte attualissime, che ruotano intorno all'area della crescita personale e del mental coaching. Scrive da quando aveva 16 anni e nel corso del tempo fino ad oggi Umberto Lucio Amore ha pubblicato 18 opere. Novanta brani “inperfetti” per dirci che scrivere oggi è un atto eroico e un atto d’amore già in sé stesso, per il solo fatto di essere compiuto, adesso, nel mondo d’oggi che ci lascia graffi profondi nell’ anima e cicatrici evidenti sul cammino della nostra vita. Scrivere di sentimenti e sensazioni, che sia poesia o prosa, oggi lo è ancora di più. Ecco perché la profondità espressiva con la quale l’autore ci comunica le proprie emozioni ci commuove, ma non soltanto. Ci fa fremere quando lo leggiamo, ci lascia qualcosa: il compito principe, forse l’unico, dello scrittore è in fin dei conti proprio questo, lasciarci qualcosa dentro. Pessoa ci dice che l’unica prefazione possibile ad un libro sia «la mente e l’animo di chi lo inizia a leggere». Siamo concordi con il poeta poiché conosciamo il percorso intellettuale e letterario dell’autore. Mai contraddittorio e ambiguo, licenza che spesso si prende chi condivide emozioni per ottenere facile fascinazione su chi lo legge. L’autore oscilla sempre tra istinto e ragione, dolore per il continuo anelito alla realizzazione delle sue aspirazioni e lacerazione tra le sue idealità, rappresentate dal mondo come vorrebbe che fosse, e alcune quotidiane e brutali violenze, non solo fisiche ma anche e soprattutto istintuali, intellettive, una dicotomia che tanto tempo fa sarebbe stata definita l’eterno scontro tra la dimensione divina e quella umana. L’autore scrive molto più che «belle parole”» come oggi imporrebbe il marketing editoriale. Egli si spoglia davanti a noi delle sue corazze, delle sue armature, non ci commuove la sua fragilità. Anzi il contrario, ci commuove il coraggio che ha di raccontare e raccontarsi nei suoi componimenti, aprirsi in toto, farci sentire cosa prova verso una persona, verso la natura, verso tutto ciò che crea amore. La grande solitudine che accompagna il singolo, oggi, nella massificazione del quotidiano spinge l’autore a comunicarci la sua lotta, il suo bisogno di cercare qualcosa di più profondo ed autentico. Ci riesce, non senza sacrificio, arrivando alla massima profondità di se per ristabilire un’autentica comunicazione con le cose e con i simili. È questa la poesia, è questo il ruolo odierno che merita, strumento di ricerca di noi stessi e degli altri.

IL RICETTARIO DI NONNA TITTA. OGGI ALLE ORE 17:00A causa di un cambio di programma, la presentazione del libro "Il Ricet...
20/12/2025

IL RICETTARIO DI NONNA TITTA. OGGI ALLE ORE 17:00

A causa di un cambio di programma, la presentazione del libro "Il Ricettario di Nonna Titta" si terrà sabato 20 dicembre alle ore 17:00 presso la Sala Consiliare del Comune di Forio, nel Chiostro di San Francesco.

Ad accompagnarci in questo pomeriggio ci saranno due presenze preziose:
Raffaele Marino, attore e regista, che interpreterà alcuni testi del libro, dando voce alle storie e alle emozioni che attraversano queste pagine.
Clementina Petroni, che leggerà alcune ricette e racconterà le tradizioni nate proprio da questi piatti, parlando di come si viveva a Forio quando lei era bambina, tra cucina, famiglia e comunità.

Vi aspettiamo per condividere insieme un racconto che profuma di casa, di memoria e di amore!

A PIEDIMONTE MATESE ATTIVO IL PROGETTO “PALESTRA DELLA SALUTE”: LA PREVENZIONE COME OBIETTIVO PRIMARIOL’importante corso...
20/12/2025

A PIEDIMONTE MATESE ATTIVO IL PROGETTO “PALESTRA DELLA SALUTE”: LA PREVENZIONE COME OBIETTIVO PRIMARIO

L’importante corso è il frutto di un lavoro di squadra che vede la sinergia tra l’AFIAC, l’amministrazione comunale di Piedimonte Matese, la Polisportiva Matese e l’Ordine dei Fisioterapisti di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta.

Comunicato stampa
Sulla straordinaria importanza dell’attività fisica sia nell’affrontare una moltitudine di patologie che per ridurre la sedentarietà e quindi prevenire malattie varie, fa scuola a livello nazionale un piccolo e caratteristico comune della provincia di Caserta.
Siamo a Piedimonte Matese, ai piedi dei monti Cila, Muto e della "Terrazza di Castello" e San Gregorio Matese.
Qui, nel moderno palazzetto dello sport cittadino, l’AFIAC, l’Associazione Fisioterapia Alto Casertano, tiene i corsi gratuiti del progetto di prevenzione “Palestra della Salute” che vengono svolti attraverso l’EFA un esercizio fisico strutturato che per le sessioni di allenamento utilizza il metodo FITT-VP e cioè frequenza, intensità, tipo, tempo e volume-progressione. Un metodo che serve a migliorare la forza, la resistenza, l’equilibrio, l’elasticità muscolare e la capacità cardio polmonare.
Si tratta di un corso la cui finalità è quella di migliorare la qualità della vita di tutti, di ridurre la sedentarietà in coloro che si muovono poco e di aumentare i livelli di efficienza fisica nelle malattie croniche non trasmissibili come ci spiega Claudio Civitillo, Presidente AFIAC.
“Mi collego – ha affermato Civitillo - a ciò che ci dice anche il piano nazionale della prevenzione 2020/2025 che ci stimola ad includere in questo tipo di attività di formazione, di corsi, anche le scuole e noi siamo partiti proprio dalle scuole, le amministrazioni pubbliche e private e l’imprenditoria.
Siamo riusciti dopo un anno di lavoro, con il sostegno di tutti i soci dell’AFIAC, dell’amministrazione e del nostro Ordine dei Fisioterapisti a partire in modo significativo per dare sul nostro territorio, e ci auguriamo anche in tutta Italia, un aiuto strutturato e significativo per l’esercizio fisico adattato e le attività in generale che riguardano la salute delle persone.”
L’importante corso, che è il frutto di un lavoro di squadra che vede la sinergia tra l’AFIAC, l’amministrazione comunale di Piedimonte Matese, la Polisportiva Matese e l’Ordine dei Fisioterapisti di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta, oltre a dare benefici fisici, è anche un’occasione di socializzazione per coloro che vi partecipano.
“Sono contenta di partecipare a questo progetto – ha sottolineato una delle partecipanti -, mi sento abbastanza soddisfatta di quello che faccio e mi sento benissimo per quello che faccio perché sto tra la gente, faccio molta attività che prima non facevo perché stavo sempre seduta.”
Anna Rita Capone, Assessore allo Sport di Piedimonte Matese, spiega i motivi per cui l’amministrazione comunale ha sostenuto questo progetto sin dall’inizio.
“Mission della nostra amministrazione – ha spiegato l’Assessore Capone – è il benessere della popolazione nonché la socialità.
Questo progetto noi lo abbiamo abbracciato a trecentosessanta gradi affinché le persone che tutt’oggi non fanno nessun tipo di attività fisica, possano muoversi non solo per fare attività, esercizio fisico adattato, ma anche specificamente per iniziare delle relazioni sociali.”
Paolo Esposito, Presidente dell’Ordine Interprovinciale dei Fisioterapisti di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta sottolinea l’importanza per la popolazione di questo progetto di cui i fisioterapisti sono diretti protagonisti.
“Siamo particolarmente orgogliosi – ha dichiarato Esposito – di aver sostenuto sin dall’inizio quello che è il progetto dell’Associazione AFIAC per le palestre della salute per i corsi di prevenzione.
Un corso che mira a migliorare la qualità di vita dei cittadini, ridurre quella che è la sedentarietà, aumentare i livelli di efficienza fisica, soprattutto nelle patologie croniche.
E’ importante per tutta la popolazione e noi speriamo che questo progetto si allarghi il più possibile. Un progetto dove i fisioterapisti sono diretti protagonisti.”

“REGINA D’A SPERANZA”, IL NUOVO SINGOLO DI NELLO DANIELE CHE CELEBRA E OMAGGIA LA CITTA’ DI NAPOLIIl brano, prodotto da ...
20/12/2025

“REGINA D’A SPERANZA”, IL NUOVO SINGOLO DI NELLO DANIELE CHE CELEBRA E OMAGGIA LA CITTA’ DI NAPOLI

Il brano, prodotto da Nello Daniele e arrangiato con Adriano Pennino e che in poche ore è diventato virale, racconta una figura femminile simbolica e vede il featuring di Lina Simons, artista nata a Pozzuoli, con radici nigeriane e italiane.

di Gennaro Savio
E’ già virale e sta riscuotendo un enorme successo non solo in Italia il nuovo singolo di Nello Daniele dal titolo “Regina d’à speranza”, una canzone che celebra Napoli come anima e non come luogo ed in cui si intrecciano sonorità mediterranee, pulsazioni ritmiche del Sud e un respiro internazionale. Insomma, un mix di grande musica in cui la regina è proprio Napoli, città dell’accoglienza e del perdono, incarnata dalle donne partenopee le cui vite spesso difficili e travagliate si intrecciano con le “lacrime” di sale generate dal mare in tempesta.
Il brano, prodotto da Nello Daniele e arrangiato con Adriano Pennino, vede il featuring della bravissima Lina Simons, artista nata a Pozzuoli, con radici nigeriane e italiane e un percorso maturato tra Campania e Londra.
Bellissimi, poi, sono i duetti che interpretano nel brano Nello e Lina le cui voci si intrecciano magicamente allo stesso modo di come la musica unisce e intreccia storie e culture diverse.
A presentarci il nuovo singolo dedicato alla sua amata città di Napoli è lo stesso Nello Daniele
“Napoli – ha affermato Daniele – ha subito tante invasioni nei secoli e ora che compie 2500 anni ho sentito il bisogno di scrivere, a modo mio, questo brano tradizionale ma allo stesso momento anche moderno. Con ospite e feat Lina Simons, una ragazza forte veramente. Questo brano è dedicato a tutte le donne e alla regina che non può che essere la nostra Terra (Napoli n.d.r.), la nostra città, nostra madre, la nostra compagna, la nostra figlia, le nostre radici. Quindi un bacio a tutti e spero che il brano vi piaccia. Se vi capita, ascoltate e vedete il video da oggi su tutte le piattaforme.”

“REGINA D’A SPERANZA”, IL NUOVO SINGOLO DI NELLO DANIELE CHE CELEBRA E OMAGGIA LA CITTA’ DI NAPOLIIl brano, prodotto da Nello Daniele e arrangiato con Adrian...

PIANO DI RICOSTRUZIONE DELL'ISOLA D'ISCHIA. APPROVATI CON DECRETO INDIRIZZI E CRITERI FINALIZZATI A MITIGARE IL RISCHIO ...
20/12/2025

PIANO DI RICOSTRUZIONE DELL'ISOLA D'ISCHIA. APPROVATI CON DECRETO INDIRIZZI E CRITERI FINALIZZATI A MITIGARE IL RISCHIO

*Comunicato stampa*
Sono stati approvati con decreto e pubblicati sul sito istituzionale sismaischia.it gli «Indirizzi e criteri finalizzati a mitigare la vulnerabilità al rischio idraulico e da frana elevato e molto elevato degli edifici classificati con livello operativo L4», previsti dal Piano di Ricostruzione dell’Isola d’Ischia per i Comuni di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno predisposto dalla Regione Campania.
Tali indirizzi, frutto degli studi e degli approfondimenti condotti dal gruppo di lavoro della Struttura Commissariale, sotto il coordinamento del Sub Commissario ing. Gianluca Loffredo, insieme con le Università e i Centri di Competenza, danno attuazione all’articolo 39 del Piano di Ricostruzione dell’Isola d’Ischia (PdRI). Una disposizione che, fatta salva l’esclusione degli edifici soggetti a delocalizzazione obbligatoria, consente al Commissario Straordinario di autorizzare, a tutela prioritaria della vita umana, interventi di demolizione e ricostruzione a parità di volume e superficie anche in aree classificate a rischio frana elevato e molto elevato, a rischio frana potenzialmente alto (Rpa) e a rischio idraulico molto elevato dal Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI).
Si tratta di una soluzione innovativa introdotta dal Piano di Ricostruzione, che supera le precedenti indicazioni contenute nel PAI circa l’impossibilità di procedere a interventi di demolizione e ricostruzione nelle aree L4, consentendo così di sbloccare diversi progetti di demo-ricostruzione.
Come si legge nel testo, la demolizione e ricostruzione nelle aree classificate con livello operativo L4 saranno consentite mediante accorgimenti costruttivi mirati e differenziati in funzione dei fenomeni di pericolosità prevalenti, quali, a titolo esemplificativo:
- Fenomeni di crollo, per edifici situati in aree di invasione (realizzazione di barriere di protezione, riconfigurazione delle recinzioni esistenti, rafforzamento delle facciate maggiormente vulnerabili);
- Fenomeni di alluvionamento, per edifici ubicati in aree attraversabili da flussi (esclusione di locali posti al di sotto del piano campagna);
- Fenomeni di instabilità locale, per edifici localizzati lungo pendii acclivi (realizzazione di opere di recinzione di altezza non inferiore a 80 cm).
Al fine di attuare tali indirizzi e criteri, il Commissario Straordinario, con medesimo decreto, ha inoltre istituito un Tavolo Tecnico interistituzionale, composto dai rappresentanti della Regione Campania, dell’Autorità di Bacino, dei Comuni competenti e dai tecnici della Struttura Commissariale. Il Tavolo, in particolare, avrà il compito di esaminare in via preliminare le soluzioni progettuali proposte dal tecnico incaricato per l’edificio oggetto dell’istanza di contributo, nonché di supportare i progettisti nella definizione delle valutazioni preliminari sugli interventi.

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