13/04/2022
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💚 “Mia madre, dopo 2 anni di depressione maggiore, si è tolta la vita. Mio fratello è affetto da disturbo di personalità borderline e io soffro di disturbi d’ansia e attacchi di panico.
Molti penseranno: un caso umano, una tragedia più unica che rara. Alcuni penseranno: c’è della colpa in uno di quei tre per il disturbo dell’altro.
❓ E se la situazione fosse: mia madre è mancata per un tumore, mio fratello ha subito un ictus e io soffro di ipertensione. Molto più rassicurante, vero? Questo può accadere dopotutto, è socialmente accettato: c’è un pizzico di sfortuna e, magari, uno stile di vita famigliare che ha facilitato l’insorgere di certe patologie, ma soprattutto la predisposizione genetica.
❗️ Per i disturbi mentali, invece, questo non è ancora considerato possibile. Nell’immaginario collettivo c’è ancora il pregiudizio che ci siano colpe, situazioni al limite o, nel migliore dei casi, solo un allineamento molto sfavorevole dei pianeti.
🧠 Attraverso la psicoterapia con una bravissima professionista, ho capito che i disturbi mentali hanno la stessa dignità e spesso un funzionamento piuttosto simile a quelli fisici. Per geni e fattori situazionali io sono più esposta al rischio di disturbi mentali, ma non si tratta di una sentenza di morte o una malattia irrecuperabile, semplicemente devo stare più attenta al mio benessere psicologico. Allo stesso modo in cui una persona che ha avuto casi di tumore in famiglia deve farsi controlli più frequenti, io devo sapermi ascoltare con attenzione. Devo anche assumere farmaci per tenere a bada gli attacchi di panico, così come dovrei prendere farmaci se soffrissi di ipertensione o patologie alla tiroide, e vi assicuro che i miei farmaci non modificano le capacità o la personalità dell’individuo 😊
In tutto questo, ho una vita come tante persone: un lavoro di responsabilità, una figlia di 2 anni che amo e una vita sociale attiva (pandemia permettendo). Il tutto, seguendo la mia terapia per il trattamento dei disturbi d’ansia. Sono farmaci che ti aiutano a ristabilire un equilibrio anche chimico e fisiologico, che per le mie ragioni genetiche e situazionali si è andato un po’ a incrinare. Probabilmente non sarà necessario io li assuma a vita ma, anche se fosse, la cosa non mi spaventa più. L’importante è che lo faccia affiancata da medici competenti e aggiornati, con il sostegno di un adeguato percorso psicoterapico.
Ok, forse poteva andarmi meglio, soprattutto per la perdita della mia adorata mamma, ma chi non soffre enormemente per la perdita prematura di una mamma? E guardando nella storia famigliare di ognuno in quanti, ahimè, possiamo dire di non avere alcuna storia di patologie oncologiche, cardiovascolari, neurodegenerative o, appunto, mentali?” – Carla, sostenitrice di Progetto Itaca.