Daniela Palma, Psicologa

Daniela Palma, Psicologa Mi occupo di comunicazione efficace e problemi nelle relazioni con focus sulle relazioni tossiche

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14/10/2025

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13/10/2025

Nella serata dell’ 8 ottobre, al Circolo Cittadino di Jesi, si è tenuta la cerimonia delle consegne: all’uscente Virginia Reni, che rimarrà nel nuovo direttivo in qualità di Past President, e’ succeduta Katia Sdrubolini che ha presentato, alle numerose socie presenti , la squadra che guider...

Quando riusciremo a fare veramente prevenzione forse le nostre figlie capiranno prima che questo NON È AMORE.Non è amore...
11/10/2025

Quando riusciremo a fare veramente prevenzione forse le nostre figlie capiranno prima che questo NON È AMORE.
Non è amore quello che ti butta giù dal balcone e che quando ti tieni per non cadere ti da forti colpi sulle mani per assicurarsi invece che tu muoia.

Non è amore

Rip piccola Aurora

È stato un 18enne, ex detenuto insieme al 16enne imputato, a confermare il racconto davanti ai giudici. Il racconto la prima sera in carcere dopo la domanda: «Perché sei finito dentro?»

29/09/2025

«Mi chiamo Lillian. Ho 76 anni. Vivo da sola in un piccolo appartamento sopra una lavanderia a gettoni. Mio figlio chiama ogni venerdì. È la nostra regola. Se non chiama, so che qualcosa non va.

Ma lo scorso inverno, sono stata io a non rispondere.

Non l’ho fatto apposta. Sono scivolata in bagno. Mi sono fatta male all’anca. Non riuscivo ad alzarmi. Il telefono era sul bancone della cucina. Sei piedi di distanza. Sembravano sei miglia.

Sono rimasta lì tutta la notte. Al freddo. Spaventata. Troppo orgogliosa per gridare. Troppo debole per muovermi.

La mattina dopo, qualcuno ha bussato.

Non l’ambulanza. Non un vicino.

Era il ragazzo delle pizze.

Si chiamava Mateo. Non l’avevo mai visto prima. Giovane. Ricci scuri sotto il berretto. Giubbotto imbottito. Scatola di pizza in mano.

“Ho chiamato,” ho detto attraverso la porta. “Ma non riesco… ad aprirla.”

Lui non se n’è andato. Non ha detto “Arriverà qualcuno.”
Ha detto: “Signora, stia ferma. Chiamo il 118. E resto qui.”

Si è seduto davanti alla mia porta per 45 minuti. Parlando con me per tutto il tempo.

Mi ha raccontato di sua nonna in Guatemala. Di come aveva cresciuto sette figli con un solo stipendio. E di come diceva sempre: “Se vedi qualcuno che soffre, non chiedere se ha bisogno d’aiuto. Sii presente.”

Ha raccontato barzellette. Brutte. “Perché il salame piccante è andato a scuola? Per diventare un po’ più ‘salsa’.”
Ho riso. La prima volta dopo giorni.

Quando sono arrivati i paramedici, lui ha consegnato la pizza.

“Per dopo,” ha detto. “Non mangia da ieri.”

Mi hanno portata in ospedale. Anca rotta. Operazione. Tre settimane di riabilitazione.

Quando sono tornata a casa? C’era un biglietto attaccato alla porta.

Non di un medico. Non dell’amministratore.

Di Mateo.

“Bentornata, signora Lillian. La sua pizza di sempre è offerta da me ogni venerdì. Niente discussioni. Inoltre, ho dato il suo numero al mio capo. Se non consegno io, qualcun altro passerà a controllare. Non la lasceremo cadere di nuovo.”

Ho pianto. Non perché fossi triste.

Perché per la prima volta, dopo anni… non mi sentivo invisibile.

Ora, ogni venerdì, qualcuno bussa.

A volte è Mateo. A volte un altro fattorino. Porta sempre la pizza. Resta sempre due minuti.

Per parlare. Per guardarsi intorno. Per assicurarsi che le luci siano accese.

Un giorno ho chiesto: “Perché lo fate?”

Mateo ha sorriso. “Non consegniamo solo cibo. Consegniamo serenità. Qualcuno guarda. Qualcuno si preoccupa. Fa parte del lavoro, adesso.”

Altri fattorini hanno iniziato a controllare gli anziani. Uno a Detroit porta a spasso il cane di un uomo di 82 anni ogni domenica dopo le consegne. Una donna a Bristol lascia la zuppa invece della ricevuta per i clienti sopra i 70.

Nessuna regola. Nessun bonus. Solo cuori che decidono: Questo conta.

Il mese scorso, il giornale locale ne ha scritto. L’ha chiamato “Il cambiamento silenzioso.”

Ma non servono i titoli.

Abbiamo solo bisogno di sapere che, quando il mondo sembra pesante…

…qualcuno potrebbe presentarsi con una scatola calda, una barzelletta sciocca, e una promessa sussurrata come una preghiera:

“Torno la prossima settimana. Non è sola.”

Questa non è solo consegna.

È amore in movimento.

E forse… è così che cresce la gentilezza.

Non con grandi discorsi.

Ma con piccoli gesti, fetta dopo fetta, da parte di qualcuno che non doveva restare…

…ma lo ha fatto.»

✨ Lascia che questa storia raggiunga più cuori…

di Mary Nelson

Un risultato importante nato da un lavoro congiunto con le avvocate Federica Lorenza Perpignano e Viviana Fusar Poli in ...
29/09/2025

Un risultato importante nato da un lavoro congiunto con le avvocate Federica Lorenza Perpignano e Viviana Fusar Poli in cui dal punto di vista psicologico ho seguito una metodologia specifica per la dipendenza affettiva. Importante e decisivi sono stati la formazione e il sostegno della dott.ssa Marika Perli del Centro Nazionale Vittime Relazionali

La vittima, una donna di Novara, ha ottenuto giustizia Noivara – Una sentenza del Tribunale di Novara ha portato alla condanna a due anni di reclusione per stalking nei confronti dell’ex compagno di una giovane donna del luogo. L’uomo, descritto come un “manipolatore incapace di accettare la...

Dalla dipendenza affettiva si esce. “Ho salvato me stessa”è la testimonianza di una donna vittima di violenza e stalking...
26/09/2025

Dalla dipendenza affettiva si esce.

“Ho salvato me stessa”

è la testimonianza di una donna vittima di violenza e stalking che ha avuto la forza di farsi aiutare. Denunciando.

è una realtà, una rete di professionisti formati e specializzati in dinamiche di violenza relazionale di cui sono orgogliosa di far parte.
Grazie in particolare a:
perpignano

Che arrivi alle giovani donne come monito. Che arrivi a tutte le altre come possibilità di riscatto.A quelle che si sent...
10/08/2025

Che arrivi alle giovani donne come monito.
Che arrivi a tutte le altre come possibilità di riscatto.
A quelle che si sentono in colpa per un No detto all’altro (ma che è un SÌ a se stesse!!).
Alle brave ragazze che ancora non sanno spiegarsi da cosa dipenda la loro fame d’amore.
Michela Murgia qualche spunto di riflessione lo da. Sul perché e sul quando…

E lascia un’eredità importante:

Disobbedite! Rompete la regola!
Non fatevi mai dire che non sta bene quello che vi fa stare bene. Quello che vi fa stare bene sta bene sempre. Se non sta bene a loro, è un problema loro.
Pagate il prezzo di essere impopolari, di sentirvi dare delle stronze, di sentirvi dare delle streghe. Perché quello che si guadagna è infinitamente di maggior valore.
Dovete piacervi, non compiacere”.

Indirizzo

Piazza Anna Ciabotti, 8
Jesi
60035

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