25/10/2025
🖋 Considerazioni tratte dal seminario del Dott. Luca Ostacoli "RIDARE VITA AL CUORE CONGELATO: TERAPIA EMDR DELLA DEPRESSIONE
Trascuratezza emotiva, lutti, separazioni, umiliazioni, cambiamenti di ruolo, perdite significative sono i principali fattori eziologici che contribuiscono allo sviluppo del DISTURBO DEPRESSIVO.
Aldilà delle forme cliniche più severe (spettro bipolare o depressione malinconica) in cui le capacità emotive residue sono troppo scarse per svolgere un lavoro di elaborazione degli eventi traumatici, l’utilizzo del protocollo EMDR può essere uno strumento prezioso per affrontare memorie traumatiche di eventi singoli o storie di attaccamento disfunzionali.
Ricostruire la storia del paziente attraverso un assessment preciso e articolato (stile di vita, tratti di personalità, stile di attaccamento, fattori biologici, ecc) rappresenta la prima fase psicodiagnostica per impostare il lavoro successivo con il DEPREND PROTOCOL, una metodologia ad hoc per il lavoro con questo tipo di disturbo: eventi scatenanti, cognizioni negative su di sé, stati depressivi ricorrenti, fattori intergenerazionali.
Uno dei fattori fondamentali del lavoro terapeutico è lavorare con l’emozione della TRISTEZZA, in particolare la capacità di stare con essa vivendola e attraversandola (fattore trasformativo centrale), oltre alla RIconnessione con la propria PARTE BAMBINA, quell’insieme di vissuti e memorie dolorose responsabili di emozioni e cognizioni paralizzanti.
La TRASCURATEZZA emotiva ESTERNA, espressione di un attaccamento disfunzionale e carente da parte del caregiver, è solo una parte del lavoro terapeutico. Più importante è la TRASCURATEZZA INTERNA che il soggetto con depressione mette in atto nei confronti dei propri bisogni, il modello interno di AUTOTRASCURATEZZA, segno evidente di una mancata relazione empatica con una figura di attaccamento sicura e protettiva. La relazione con se stessi è lo step terapeutico successivo dopo l’elaborazione delle memorie traumatiche e dopo avere com-preso l’impossibilità di potere essere risarciti completamente da qualcosa che non si è avuto. Prima si accetta la realtà di ciò che poteva essere e non è stato, prima si guarisce…Le sedute terapeutiche sono il luogo dove potere elaborare qualcosa che non si è avuto.
“Dover essere”, “il buco nero”, “la perdita”, “l’impotenza” sono alcune delle METAFORE principali che gli individui con STATI DEPRESSIVI vivono. Il lavoro terapeutico elabora queste metafore ricostruendone l’origine, la dimensione affettivo/relazionale e, soprattutto, il RAPPORTO che il paziente ha con essi. Questo ultimo punto è cruciale nel processo terapeutico.
Un ruolo significativo viene anche ricoperto dalla trasmissione INTEGENERAZIONALE del disturbo, sia come comportamenti INDIRETTI dei genitori (a loro volta con traumi d’attaccamento irrisolti) sia come comportamenti emotivi DIRETTI che ripropongono ai propri figli schemi di attaccamento disfunzionali.
In questo “viaggio” verso se stessi, il Terapeuta diventa FACILITATORE della GUIDA INTERIORE del paziente.
Un immenso grazie per questa preziosa formazione alla AssociazioneEMDR Italia!! 💙