03/12/2025
Il nervo genitofemorale, il nervo che non si vede, che pochi conoscono davvero.. ma che quando decide di lamentarsi, diventa impossibile ignorarlo.
Dolori inguinali? Fastidi anteriori dell’anca? Formicolii nella zona genitale?
Potrebbe essere proprio lui.
Dove sta?
Il nervo genitofemorale nasce dal plesso lombare, precisamente dalle radici L1–L2.
Il suo percorso è molto caratteristico: perfora il muscolo psoas e decorre sulla sua superficie anteriore, scende verso il legamento inguinale, si divide in due rami principali. Il ramo genitale passa attraverso il canale inguinale, innerva il cremastere e la cute dello scroto (nell’uomo) e le grandi labbra e il monte di Venere (nella donna).
Il ramo femorale scende sotto il legamento inguinale e innerva la cute della parte superiore e anteriore della coscia.
Come si lamenta?
La sofferenza del nervo genitofemorale può essere sorprendentemente intensa.. e confusa con molte altre condizioni.
Sintomi principali: dolore o bruciore nella zona inguinale, formicolio nella parte anteriore e superiore della coscia, sensazioni alterate nelle grandi labbra o nello scroto, ipersensibilità al contatto con indumenti stretti, dolore accentuato da estensione dell’anca e trigger sul decorso dello psoas.
È tipicamente aggravato da iperestensione lombare, posture in accorciamento dello psoas, cicatrici addominali/inguinali, compressione da ernia inguinale, interventi chirurgici (ernia, taglio cesareo).
Approccio terapeutico
Si lavora sullo psoas con rilascio miofasciale indiretto, mobilità lombare, decompressione locale e controllo motorio. Con tecniche di neurodinamica del nervo, ovvero movimento combinato di anca, colonna lombare e inguine. Attraverso mobilizzazione del bacino per ridurre tensioni compressive.
Utile un piano di rieducazione posturale per evitare iperlordosi e ridurre compressione inguinale, con educazione e gestione del carico fondamentali dopo interventi chirurgici o cicatrici.