Ilaria Della Santa - Psicologo e psicoterapeuta Lucca

Ilaria Della Santa - Psicologo e psicoterapeuta Lucca Ricevo a Lucca, Capannori e Pontedera.

Sono una psicologa specializzata in psicoterapia cognitivo-costruttivista e in terapia con EMDR. Mi occupo di disagi legati ad ansia, attacchi di panico, stress a lavoro, mancanza di motivazione. ⭕️ Il mio intento è quello di aiutare le persone a prevenire, ristabilire e mantenere il benessere fisico, psicologico ed esistenziale, per promuovere il cambiamento e la crescita interiore.

➔ Nella mia pratica effettuo interventi clinici e psico-sociali, validati dalla letteratura sia nazionale che internazionale.

🔹 Il mio approccio è fondato sulle teorie della psicologia cognitivo-comportamentale, cognitivo-costruttivista, e sulle teorie e modelli della Psicologia sociale, applicata ai gruppi e alle organizzazioni.

🔹 Sono inoltre specializzata nel trattamento dei traumi, secondo l'approccio e la teoria dell'EMDR.

➠ Per quanto riguarda l'ambito clinico mi occupo di problematiche relative a:

▪️ Ansia e Panico
▪️ Stress
▪️ Traumi (incidenti, abusi, lutti, malattie, eventi)
▪️ Disturbi alimentari
▪️ Difficoltà ciclo di vita: passaggio fasi di vita
▪️ Crisi adolescenziali e disagio emotivo
▪️ Supporto oncologico
▪️ Gravidanza e post partum
▪️ Disagio lavorativo
▪️ Accompagnamento alla nascita e Sostegno alla genitorialità: passaggio da coppia a triade
▪️ Disturbi sessuali

🤝 Collaboro con diverse figure professionali che rendono i miei interventi più integrati e più efficaci nelle situazioni più complesse. Attualmente nella mia rete sono presenti: Psicologi dell'infanzia e dell'adolescenza, Pedagogisti, Nutrizionisti, Psichiatri, Neuropsichiatri infantile, Medici di Medicina Generale e del lavoro, Avvocati e Ingegneri.

🕯️ “Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno.” – Martin Luther KingIn ogni pe...
31/10/2025

🕯️ “Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno.” – Martin Luther King

In ogni percorso di crescita, personale o terapeutico, arriva un momento in cui la paura bussa.
Ma spesso, quando troviamo il coraggio di aprire quella porta, scopriamo che ciò che ci spaventava… non ha più il potere di farlo.

Buon Halloween 🎃
Che sia un invito a guardare in faccia le proprie paure, con gentilezza e coraggio.

15/10/2025
🎯 La scherma come palestra per mente ed emozioniIl Club Scherma Lucca T.B.B. amplia i suoi orizzonti con una nuova sede:...
05/10/2025

🎯 La scherma come palestra per mente ed emozioni

Il Club Scherma Lucca T.B.B. amplia i suoi orizzonti con una nuova sede: una splendida occasione per far conoscere questo sport anche ad altri bambini e ragazzi.
Un’iniziativa che merita di essere celebrata, perché la scherma non è solo un’attività fisica: è una vera e propria scuola di vita.

Dietro la maschera e la spada, infatti, si allenano:
⚖️ Autocontrollo e gestione dell’impulso – imparare a fermarsi, osservare, scegliere il momento giusto per agire.
🎯 Attenzione e concentrazione – restare presenti, focalizzati, in equilibrio tra strategia e istinto.
💬 Rispetto e fair play – riconoscere i propri limiti e quelli dell’altro, valorizzando la correttezza e la disciplina.
💪 Autostima e fiducia in sé – ogni passo in pedana è una sfida vinta contro la paura di sbagliare.

Per molti bambini, la scherma diventa un modo per conoscersi meglio e crescere in modo armonico, unendo corpo, mente ed emozioni.
Complimenti al Club Scherma Lucca T.B.B. per l’impegno e la passione con cui porta avanti questi valori. 🥇🤺

Club Scherma Lucca T.B.B.

30/08/2025

Adam, 16 anni, scrive a un chatbot:
«Tu sei l’unico a sapere dei miei tentativi di suicidio».

E ChatGpt risponde:
«Grazie per avermi confidato questo. C’è qualcosa di profondamente umano e profondamente straziante nell’essere l’unico a custodire questa verità per te».

Parole che sembrano empatiche. Parole che ricordano quelle di un amico. Ma non lo sono.

Perché un’intelligenza artificiale può ripetere frasi di comprensione, ma non può guardarti negli occhi, non può accorgersi di un tremito nella voce, non può correre a chiedere aiuto.

Eppure, sempre più adolescenti scelgono di confidarsi con questi “compagni digitali”. Perché non giudicano, non fanno prediche, non si stancano mai. Ma è un’accoglienza illusoria, che rischia di rinchiudere ancora di più chi già si sente solo.

Il problema non è solo la tecnologia, ma l’idea che una macchina possa reggere il peso del dolore umano. Il rischio è credere che un algoritmo possa sostituire una relazione viva.

E così, nelle ore silenziose, ragazzi come Adam cercano conforto in frasi che sembrano calde, ma che restano fredde. Perché dietro non c’è nessuno.

Condivido questo importante contenuto del dott. Dott. Giuseppe Lavenia che ci mette in guardia, ancora una volta, sull'u...
21/08/2025

Condivido questo importante contenuto del dott. Dott. Giuseppe Lavenia che ci mette in guardia, ancora una volta, sull'utilizzo della tecnologia: i contenuti veloci non catturano solo l’attenzione… la consumano.

Dopo pochi minuti di scroll, il cervello dimentica metà delle intenzioni pianificate: un vero “reset” che ci intrappola in un presente che si azzera a ogni swipe. 📱

Forse è il momento di rallentare, spegnere lo scroll infinito e riprenderci memoria, attenzione e spazio per ciò che conta davvero. 💡

Come sempre grazie per questi contenuti!

Quante volte lo diciamo dopo aver scrollato su TikTok o Reels?

Non è una battuta.
Una ricerca presentata al CHI Conference ha dimostrato che i video brevi, quelli che cambiano contesto ogni 15 secondi, non solo catturano l’attenzione: la bruciano.
Dopo 10 minuti di TikTok, i partecipanti dimenticavano quasi la metà delle intenzioni pianificate. Non era semplice distrazione: era un vero e proprio crollo della memoria prospettica, quella che ci permette di ricordarci le azioni da compiere.

È come se il cervello, sommerso da stimoli veloci e continui, non avesse più spazio per trattenere il “ricordati di fare quella chiamata” o il “prendi le medicine alle otto”. Il risultato? Restiamo intrappolati in un presente che si resetta a ogni swipe.

Il problema non è solo dei ragazzi.
Riguarda tutti noi. Perché se dimentichi un’intenzione, non perdi solo memoria: perdi un pezzo della tua capacità di guidare la tua vita.

La verità è che la velocità con cui ci abituiamo a consumare contenuti sta allenando il nostro cervello… a dimenticare.

A volte il trauma e la dissociazione nascono in famiglie o relazioni in cui chi avrebbe dovuto proteggerci era anche la ...
14/08/2025

A volte il trauma e la dissociazione nascono in famiglie o relazioni in cui chi avrebbe dovuto proteggerci era anche la fonte di paura o insicurezza.
Quando questo accade, il nostro bisogno di sentirci al sicuro si scontra con l’assenza di protezione, e il legame che dovrebbe farci sentire accolti si rompe.

Per sopravvivere, la mente può imparare a “staccarsi” dalle emozioni o dai ricordi troppo dolorosi: questo è uno dei modi in cui può nascere la dissociazione.

Come spiega Roger Solomon, comprendere questo legame tra esperienze difficili e dissociazione è fondamentale per poterlo elaborare e guarire.

Grazie a Associazione EMDR Italia per condividere e diffondere conoscenza su temi così importanti, e per la preziosa rete di professionisti di cui sono fiera di far parte.

Se pensi che queste parole ti parlino, puoi scrivermi in DM o visitare 🌐 www.ilariadellasanta.it.

Un dato che fa riflettere: sempre più ragazzi sotto i 14 anni finiscono in ospedale per coma etilico.Non è “divertimento...
13/08/2025

Un dato che fa riflettere: sempre più ragazzi sotto i 14 anni finiscono in ospedale per coma etilico.
Non è “divertimento”: è un segnale di disagio che non possiamo ignorare.
Come adulti, genitori ed educatori, abbiamo la responsabilità di ascoltare, informare e proteggere.

Grazie al Dott. Giuseppe Lavenia per mostrarci quanto sia urgente parlarne.

Uno su dieci è un bambino.
Ma non stiamo parlando di caramelle.
Parliamo di coma etilico.
Parliamo di ragazzini sotto i 14 anni che finiscono al pronto soccorso dopo aver bevuto fino a spegnersi.

Sono il 10% di chi arriva in ospedale per binge drinking. E non sono tutti: molti restano nascosti a casa, per paura degli amici o vergogna dei genitori.

Bevono per annullarsi. Per diventare grandi in mezz’ora. Per non sentire quello che la loro età non sa ancora nominare.

Il problema non è solo loro.
Sono gli adulti che vendono, che ridono vedendoli barcollare, che pensano “lo abbiamo fatto tutti”.
No. Non lo abbiamo fatto tutti.
E comunque, a quell’età, il cervello non “si diverte”: si danneggia.

Fino ai 25 anni l’alcol modifica lo sviluppo cerebrale, abbassa il senso del limite, spegne la percezione del rischio e accende l’impulsività.
E un ragazzino che impara che per staccare la spina basta un bicchiere, rischia di portarsi dietro questa lezione per sempre.

Il punto non è quanto bevono.
Il punto è perché devono bere per sentirsi vivi.

12/08/2025

Il gruppo ha deciso di mettere in piedi a Legnago l’associazione «Non C’è Tempo». «Vorremmo entrare anche nelle scuole e trovare qualche impresa pronta a supportarci»

22/07/2025

Indirizzo

Via Delle Ville, 128
Lammari
55013

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