Carla Pantaleone psicologa

Carla Pantaleone psicologa Psicologa psicoterapeuta sistemico ralazionale. Esperta in violenza genere. Formazione. Libroterapia. Ospite fissa a 8 Mattina in famiglia su Rete8

La maestra del vetro – Tracy ChevalierHo amato questo libro per la sua capacità di intrecciare l’evoluzione di una donna...
08/11/2025

La maestra del vetro – Tracy Chevalier

Ho amato questo libro per la sua capacità di intrecciare l’evoluzione di una donna con quella di un intero tempo storico.
Una scelta narrativa “azzardata”, quella dei salti temporali, ma che nel complesso funziona: accompagna il lettore in un viaggio dove passato e presente si riflettono come luce sul vetro.

La famiglia Rosso diventa il simbolo di tutte le famiglie — con lealtà, miti, appartenenze e desideri di libertà che si rincorrono di generazione in generazione.
E Venezia… Venezia non è solo sfondo, ma protagonista viva: città che respira, ama, custodisce e trasforma.

Sul filo della storia si muove una protagonista intensa, capace di scegliere, di rompere schemi, di incarnare un’idea di femminilità libera e consapevole.
Un romanzo che parla di arte, di coraggio, e della forza silenziosa di chi osa diventare se stesso.

Un libro che, come il vetro, unisce fragilità e potenza.
E riflette, in ogni pagina, la maestà della libertà.

Consigliatissimo

Carla Pantaleone
psicologa psicoterapeuta relazionale

06/11/2025

Garantire ai bambini e alle bambine di esprimere la propria individualità non significa lasciarli liberi senza confini.
L'adultə che sta accanto ha il compito di guidare quelle scelte assumendosi in prima persona la responsabilità di ciò che propone, mediando, contenendo ed offrendo possibilità adatte all'età.

Carla Pantaleone
psicologa psicoterapeuta

04/11/2025

L'autunno ci insegna a lasciar andare,
a stare nella separazione,
a prenderci il tempo della cura.



Carla Pantaleone
psicologa psicoterapeuta

21/10/2025

Il dolore non si esaurisce fino a quando non ce ne facciamo carico.

Gli eventi traumatici da mano umana, a differenza di quelli per catastrofi o eventi naturali, minano la sicurezza nell'altro essere umano e possono generare forti ripercussioni sulla salute psichica nelle generazioni.

Si perde la possibilità di vedere e rivedersi nell'altro, il mio simile genera atrocità, non mi riconosce nella mia umanità, divengo altro, un altro senza storia, da ann1entare, distruggere.

Clara Mucci distingue tre livelli di traumi relazionali: dalla non sintonizzazione della relazione tra caregiver e bambino (con incuria o ipercuria, in cui i bisogni della piccola persona non sono riconosciuti e visti), ad abusi e maltrattamenti, fino ad arrivare al terzo livello dovuto a Gu3rr3, g3n0c1di con un forte trauma sociale condiviso.

I sintomi che ne derivano non sono che l'adattamento a questi traumi così profondi di rottura interna. Dobbiamo, come esseri umani, occuparci del dolore che questi scenari generano prima che dei sintomi che si costruiscono per difendersi da essi. La mente si protegge da ciò che è impensabile ma reale.

Il dolore inelaborato non si esaurisce ma cambia forma e si esprime nelle generazioni in forme diverse, trova il modo di parlare, urlare.

Ho avuto l'occasione di parlare di questi temi su Rete 8 ad 8 Mattina in famiglia con Jennifer di Vincenzo, che ringrazio immensamente per la disponibilità e per aver accolto la proposta di voler approfondire questi aspetti che ci riguardano purtroppo così da vicino.

La puntata è disponibile per intero a questo link, sul canale yt di Rete 8

https://youtu.be/QCbxTnBorYQ?si=DNyj9NIVHxoNq34t

" Educare all’affettività e alla sessualità significa decostruire pregiudizi, stereotipi e ruoli, fortemente radicati ne...
17/10/2025

" Educare all’affettività e alla sessualità significa decostruire pregiudizi, stereotipi e ruoli, fortemente radicati nella società e nel pensiero comune, che inconsciamente tendono a perpetrare le disuguaglianze e la violenza di genere.

Educare all’affettività e alla sessualità significa promuovere una cultura completa e trasversale essenziale per affrontare i principi che costituiscono la base dell’affetto e dell’affettività, ovvero il rispetto reciproco, il proprio e altrui consenso, la codifica delle proprie emozioni e di quelle degli altri, la scoperta di sé stessi e della propria identità.

Educare all’affettività e alla sessualità significa diffondere la consapevolezza che sia necessario compiere uno sforzo comune e integrato a vari livelli per promuovere una sensibilizzazione che coinvolga le persone di minore età fin dall’infanzia, e che sia strutturato all’interno della programmazione scolastica, rivestendo così quell’importanza e diffusione necessaria."

Dal Gruppo di lavoro per la Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (gruppo CRC)

Da questa pianta nascono foglie verdi dal basso e si dispiegano foglie di questo colore soprendente dal centro, una picc...
16/10/2025

Da questa pianta nascono foglie verdi dal basso e si dispiegano foglie di questo colore soprendente dal centro,
una piccola lenta magia a cui assisto con stupore ogni mattina, un costante impercetibile movimento.

Come quello che avviene dentro di noi in terapia, a volte celato, a volte intangibile costante lavoro su di sé, poi scopri un giorno che una nuova parte di te ha preso forma... la foglia a preso la sua strada.

Una pianta "imperfetta", unica: una foglia strappata, una provata e segnata, ma molte altre stanno arrivando, magari anche loro non perfette. In quello strappo sta la sua unicità, e anche la sua tenerezza, le appartiene ma non la definisce.

La sua crescita, il suo cambiamento rappresenta un divenire che non possiamo controllare, ma posso prendermene cura, scegliere un posto sufficientemente assolato, darle nutrimento.

E forse un giorno quella foglia strappata sarà meno visibile, non perché perderà di senso, ma perché accanto a lei ci saranno altre foglie a condividere l'essenza.



Grazie a
per essere stimolo di metafore ardite.

Carla Pantaleone
psicologa psicoterapeuta relazionale

Per la prima puntata di stagione de "La bussola delle relazioni" ad 8 mattina in famiglia con Jennifer di Vincenzo ho de...
14/10/2025

Per la prima puntata di stagione de "La bussola delle relazioni" ad 8 mattina in famiglia con Jennifer di Vincenzo ho desiderato e scelto di parlare di Gu3rr4.

Quella dentro di noi e quella che entra nelle nostre case tutti i giorni attraverso i telefoni.
Le immagini e le parole che ci raggiungono possono farci sentire senso di impotenza, paura, rabbia, anestesia emotiva...
Possiamo prenderci cura di queste emozioni, legittimarle, usarle per definire chi siamo e chi vogliamo essere.

Il primo passo verso la violenza è la disumanizzazione: vedere l’altro come “meno persona”, non riconoscere, negare ciò che ci unisce, ciò che sente.

Dolore genera dolore in una cascata sconcertante. Le esperienze di gu3rr4, violenza, persecuzione lasciano tracce emotive e corporee che si trasmettono nelle generazioni. Sono traumi per mano umana, la fiducia e la sicurezza si spezzano.
Anche senza racconti espliciti, i discendenti “sentono” i silenzi, le paure, la vergogna o la rabbia di chi li ha preceduti.
È il trauma intergenerazionale: il corpo e le relazioni portano memorie che appartengono alla storia delle famiglie.

La gu3rr4 come esperienza collettiva entra nei sistemi familiari e culturali, influenzando i nostri modi di percepire la sicurezza, il potere, la fiducia nell’altro. Siamo tutti coinvolti.

A fine puntata l'invito è stato quello di paticare la pace e la gentilezza nelle relazioni quotidiane: in famiglia, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, di impegnarsi a vedere sè stessi e gli altri UMANI. Piccoli gesti possibili.

Il riconoscimento delle proprie emozioni, la familiarità con esse sono fondamentali nel crescerci come adulti responsabili del mondo che costruiamo intorno a noi.

La puntata si può rivedere qui
https://youtu.be/QCbxTnBorYQ?si=DNyj9NIVHxoNq34t

Carla Pantaleone
psicologa psicoterapeuta relazionale

Il corpo che ricorda, il corpo che volaIeri ho incontrato le insegnanti di udaan yoga per approfondire i temi della psic...
11/10/2025

Il corpo che ricorda, il corpo che vola

Ieri ho incontrato le insegnanti di udaan yoga per approfondire i temi della psicologia del corpo incarnato.
Abbiamo esplorato come il corpo pensi, senta, ricordi, come custodisca tracce di relazione, di sicurezza, di ferite.

Attraverso le teorie di Ammanniti, Mucci, Schore e van der Kolk, Odgen, abbiamo dato voce a ciò che il corpo sa da sempre:
che l’esperienza non si deposita solo nella mente, ma si intreccia nei tessuti, nel respiro, nel ritmo del cuore.

E nello yoga con amaca, sospese tra cielo e terra, tutto questo diventa visibile: il corpo si affida, trova fiducia nel sostegno, scopre nuove forme di libertà e possibilità.

Siamo corpi in relazione.

È stato un incontro potente, dove la teoria si è fatta esperienza e il sapere si è incarnato nel movimento.
Perché è nel corpo che la mente abita, sente, e finalmente si riconcilia con la vita.

Mi sono emozionata ed ho portato con me quel clima di possibilità e libertà che mi ha nutrita. Le relazioni sono la nostra casa.

Grazie con il cuore a che ha creduto in questa integrazione ad occhi chiusi e a
Buon bozzolo, buon volo.

Carla

08/10/2025



Comprendere che posizione abbiamo assunto nelle relazioni significative significa non capire dove siano problemi o questioni da cambiare, ma riconosce il valore, il significato e i bisogni connessi a quello spazio emotivo.

È importante dunque, per poter pensare di spostarsi da una posizione che ci affatica, comprendere la storia che ci ha portati a bloccarci lì.

Come se fossimo seduti sempre nella stessa posizione, dopo un po' o mi sposto o sento dolore, a prescindere da quanto fossi comoda al principio.

Carla Pantaleone
psicologa e psicoterapeuta relazionale

Domani ad Ortona
27/09/2025

Domani ad Ortona

‼️‼️ IN QUESTO MOMENTO STORICO....IL NOSTRO CONTRIBUTO PER DIRE NO ALLA GUERRA. ‼️‼️

VI INVITIAMO 👇
Domenica 28 Settembre alle ore 21:00 al Teatro Tosti di Ortona dove la Compagnia MOTUS porterà in scena lo spettacolo “IMMEMORI - elogio del ricordo”, un lavoro contro tutte le guerre, interamente dedicato alla memoria come bene comune dell’umanità.

👉 Promosso dalla nostra Associazione Donne' con il patrocinio del Comune di Ortona, con il particolare impegno dell'assessora alla cultura Italia Cocco

📌 Unica tappa abruzzese del progetto nazionale “Cessate il Fuoco” di MOTUS, che ha come obiettivo la sensibilizzazione sui temi della non violenza per costruire una cultura di pace ed è sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese. Otto per Mille Valdese

❓ Lo spettacolo, prodotto con il sostegno della Regione Toscana, racconta la necessità di una “manutenzione del ricordo” come esercizio necessario e indispensabile per la creazione di una identità collettiva.

🔴 “Nel 1945 tutte le nazioni dissero “mai più” alla guerra – dice Simona Cieri, coreografa della Compagnia - e fondarono l’Organizzazione delle Nazioni Unite con il preciso obiettivo di prevenire futuri conflitti. Ma questo non è bastato. Dall’Ucraina alla Striscia di Gaza, dall’Iran al Sudan arrivano quotidianamente immagini di guerra. E questi sono solo i conflitti di cui si parla, perché le guerre invisibili nel mondo sono molte di più. È ovvio che l’umanità ha dimenticato troppo velocemente l’impegno preso nel 1945”.

INGRESSO LIBERO E GRATUITO
(fino ad esaurimento dei posti)

📧 Info.apsdonne@gmail.com

Mercoledì sera c'è stato il primo incontro di libroterapia il tempo delle donne. Un progetto che da tempo custodivamo ne...
26/09/2025

Mercoledì sera c'è stato il primo incontro di libroterapia il tempo delle donne. Un progetto che da tempo custodivamo nei pensieri, che ha preso forma con cura, passo dopo passo, fino ad assomigliarci davvero.

C’è sempre qualcosa di speciale nei primi inizi: l’emozione di partire, l’attesa di ciò che sarà, la scoperta di poter condividere parole e storie che aprono mondi interiori.

Le pagine che ci hanno accompagnate ci hanno mostrato ancora una volta la loro ricchezza: una stessa storia può essere vissuta e letta in modi diversi, risuonare in prospettive differenti. È nel dialogo tra queste visioni che la narrazione diventa tessuto intrecciato con la storia personale, prezioso strumento per porsi nuove domande e guardarsi con occhi diversi.

Un grazie di cuore alle donne che hanno scelto di esserci, di fidarsi e di mettersi in gioco, hanno permesso che questo sogno non sia rimasto idea: siete la linfa che lo rende vivo.

Questo è solo l’inizio, e già risuona come un cammino ricco di possibilità.

Dopo questa prima settimana di rientro dalla pausa estiva sento tante cose, come sempre hanno bisogno di sedimentare, le...
05/09/2025

Dopo questa prima settimana di rientro dalla pausa estiva sento tante cose, come sempre hanno bisogno di sedimentare, le lascerò fluire.

So definire però:
che sono felice (di essere andata e di essere tornata),
che lo spazio è libertà,
che sentire la presenza nella distanza è una esperienza relazionale potente,
che la terapia non è mai andata in pausa, ma ha cambiato forma,
che siamo movimento costante in sottile gioco di equilibri.

Sono profondamente grata degli incontri di vite che porto con me e mi arricchiscono costantemente.

Buon fine settimana 🌱

Indirizzo

Via Del Mare, 65
Lanciano

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